Dinanzi alle notizie di cronaca sui venti di guerra che soffiano in Medio Oriente tra Usa e Iran, è logico chiedersi quali potrebbero essere gli effetti sull’andamento del prezzo del petrolio. Il greggio, per sua natura, è molto legato alla presenza di eventuali tensioni geopolitiche e le ultime notizie sulla sfida tra Usa e Iran hanno dimostrato che fasi di recrudescenza della crisi hanno avuto come effetto una salita del prezzo del petrolio.

A causa delle stretto rapporto tra “cronaca” della tensione Usa-Iran e quotazione petrolio, diventa indispensabile conoscere da vicino i possibili effetti dei venti in guerra in Medio Oriente per capire come posizionarsi al meglio sul prezzo del greggio.

La prima domanda che ci poniamo in questa breve guida riguarda l’accordo sul nucleare dell’Iran. Cosa potrebbe succedere se l’accordo sul nucleare iraniano dovesse saltare? L’ipotesi, estrema, è stata già incorporata nei report di alcuni analisti. Nonostante le tante presssioni dell’Europa per mantenere in vita l’accordo, Teheran ha già non rispettato alcune delle clausole dell’intesa gettando le premesse per una sconfessione completa dell’accordo. L’opinione più comune è che la fine dell’accordo determinerebbe una accelerazione verso un conflitto aperto tra Usa e Iran. Sarebbe questo uno scenario terribile con conseguenze molto pesanti sul prezzo del petrolio.

Secondo i report degli analisti di Capital Economics nel caso in cui dovesse scoppiare una guerra, la quotazione petrolio registrerebbe un immediato aumento. Le previsioni bullish sono impressionanti poichè si ritiene possibile una salita della quotazione petrolio a 150 dollari al barile con lo scoppio del conflitto.

Ovviamente ci sono poi anche dei fattori ribassisti che potrebbero limitare l’impatto di un conflitto tra Usa e Iran. Secondo Helima Croft, global head of commodity strategy di RBC Capital Markets, se l’intesa sul nucleare iraniano dovesse essere sepolta e Teheran dovesse tornare ad arricchire uranio sfidando tutto l’Occidente, allora si sarebbe molto vicini ad una guerra che coinvolgerà gli Usa e l’Iran oppure, più probabilmente, Iran e Israele. Per l’esperto a causare un aumento del prezzo del petrolio temporaneo potrebbe essere sia una vera e propria guerra che un’escalation più contenuta con attacchi limitati per ridurre il potenziale offensivo della Repubblica Islamica. Helima Croft, comunque, ha precisato che altri elementi come la debolezza dei livelli della domanda globale di greggio, potrebbero andare a limitare l’eventuale corsa del rally dell’oro nero innescata dalla tensione Usa-Iran.

Fattori di controspinta alla crisi Usa-Iran potrebbero limitare l’impatto distruttivo sul prezzo del greggio determinato da un conflitto di più o meno vasta portata in Medio Oriente.

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