Il prezzo del petrolio cambia rotta e prova a lasciarsi alle spalle la tendenza ribassista che ha condizionato le quotazioni dell’oro nero nel corso delle ultime settimane. Mentre è in corso la scrittura del post, sia il contratto sul WTI che il future sul Brent segnano rialzi molto forti che non si vedevano da tempo. Nel dettaglio il petrolio in versione WTI registra un rialzo del 2,82 per cento a quota 55,49 dollari al barile mentre il Brent segna un rialzo del 2,33 per cento a quota 63,61 dollari al barile. 

Dinanzi a progressioni così robuste, è scontato che gli investitori si chiedano quali possono essere i motivi di un così corporso ritorno dei tori sull’oro nero. La domanda è d’obbligo anche perchè sulle materie prime oggi si sta verificando uno scenario abbastanza insolito con il prezzo del petrolio e quello dell’oro entrambi in forte progressione (per l’analisi sull’andamento dell’oro spot si faccia riferimento a questo articolo).

La quotazione oro oggi non poteva non salire perchè di motivi per far tornare i “buy” ve ne sono addirittura tre (e anche questo è poco frequente considerando quello che è stato l’andazzo sull’oil nelle ultime settimane. 

Per rispondere alla domanda perchè il prezzo del petrolio oggi sale, quindi, si può fare riferimento a tre cause diverse: il calo delle giacenze Usa, lo scontro sempre più forte tra Usa e Iran con Teheran che ha abbattuto un drono spia americano e l’accordo all’interno dell’OPEC allargata. Insomma se si vuole investire oggi sul petrolio anche attraverso gli strumenti derivati come i CFD, di validi motivi ve ne sono. Analizziamo nel dettaglio i singoli driver alla base del rally del greggio. 

Se il prezzo del petrolio nelle ultime ore di trading è sulla cresta dell’onda, è perchè i paesi produttori hanno finalmente trovato un accordo in vista del meeting OPEC+ dell’1 e del 2 luglio prossimi. Stando ad alcune indiscrezioni è molto probabile che tutti i paesi produttori decidano di proseguire con i tagli già varati. Gli Emirati Arabi hanno definito molto ragionevole l’idea di proseguire con i tagli. In altre parole anche nell’OPEC allargata non c’è alcuna diversità di vedute ma anzi c’è una convergenza sulla necessità di proseguire con i tagli. 

Il secondo fattore che ha incrementato la visibilità del prezzo del greggio riguarda la geopolitica. L’Iran ha infatti abbattuto un drone spia Usa che aveva violato lo spazio iraniano nella provincia di Hormuzgan. La notizia è un driver eccellente per il prezzo del petrolio perchè questa regione rappresenta uno snodo importante per il commercio di greggio. Rispetto alla settimana scorsa, quindi, i motivi di frizione geopolitica sono tornati a primeggiare sulle paure per una crisi economica di portata globale. 

Il terzo elemento che ha lanciato le quotazioni dell’oro è quello più prettamente tecnico e riferito ai market mover. Secondo gli ultimi dati dell’EIA le scorte di petrolio Usa hanno registrato un calo di 3,1 milioni di barili che è stato superiore alla flessione di 1,1 milioni di barili che gli analisti si attendevano. Il calo delle scorte è arrivato dopo l’incremento ai massimi da due anni segnato nella rilevazione precedente.

Insomma i motivi che spingono al rialzo il prezzo del petrolio sono non solo pesanti e consistenti ma anche talmente numerosi da mettere un’ipoteca sulla possibile tendenza per i prossimi giorni. L’andamento della quotazione petrolio nelle ultime ore di trading riflette il peso di questi fattori. 

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