drone della difesa con grafico di borsa
Boom della market cap per le quotate Usa della difesa - BorsaInside

Negli ultimi anni le quotate del settore Difesa hanno registrato forti apprezzamenti con conseguente aumento della loro market cap. Non è stato un fenomeno locale, limitato ad alcuni mercati, ma globale. Del resto, tenendo conto del clima di crescente tensione internazionale, non poteva accadere nulla di diverso rispetto a quello che è successo. In questo contesto tantissimi investitori hanno iniziato a comprare azioni del settore difesa oppure hanno incrementato la quota dei loro portafogli che è esposta su questo comparto. E’ brutto a dirsi a investire sulla guerra è uno dei trend che più caratterizzano il mercato.

La guerra tra Russia ed Ucraina con conseguente crisi Est-Ovest e la guerra tra Israele e Hamas con rischio concreto di allargamento al Libano sono i due più importanti drivers per il settore difesa globale. In realtà di tensioni geopolitiche ce ne sono anche altre a partire dalla questione di Taiwan ma sono questi due fronti caldi ad aver fatto lievitare i profitti delle grandi compagnie della difesa.

Investire sulla guerra conviene? I numeri degli ultimi anni

A causa della forte tensione internazionale, in tutto il mondo è corsa al riarmo con conseguiti grandi affari per le quotate del settore. Sono i numeri a certificare questa situazione. In particolare, stando ai dati snocciolati dallo SIPRI (Istituto internazionale di ricerche sulla pace), la spesa per l’acquisto di armi e sistemi di difesa nel 2023 ha registrato un forte aumento in tutto il mondo. E’ la prima volta che avviene qualcosa di simile dal lontano 2009. Tutte le previsioni dicono che, se il quadro dovesse restare quello attuale anche nel 2024 oppure dovesse addirittura peggiore, la tendenza è destinato a proseguire.

Complessivamente i miliardi investiti in armi nel 2023 sono stati pari a 2.443 miliardi di dollari. La ripartizione di questo montante totale non è poi così equilibrata visto che ben oltre la metà degli investimenti totali in difesa (1.331 miliardi di dollari su 2.443 miliardi) ha fatto riferimento ai vari paesi della Nato.

Scorporando ancora di più il dato emerge come il paese Nato che ha investito in armi più di tutti e 31 i membri attuali dell’alleanza siano stati gli Stati Uniti. Sono infatti ammontati a ben 916 miliardi di dollari gli investimenti in armamenti e sistemi di difesa che gli Usa hanno sostenuto nel 2023. Rispetto all’anno precedente il rialzo è stato del 2,3 per cento.

Come possiamo dedurre da questi numeri? I dati salienti sono essenzialmente due: investire sulla guerra conviene e, tenendo conto di quella che è la geografia della spesa miliare, è preferibile indirizzarsi sulle azioni americane del settore difesa. Sono questi titoli che, a causa dei rapporti di forza all’interno della Nato, stanno facendo affari d’oro. Certamente anche per le azioni europee del comparto (pensiamo ad esempio all’italiana Leonardo che su base annua ha guadagnato il 100 per cento) è un momento positivo ma le big, quelle che più traggono vantaggio dall’aumento della spesa per la difesa, sono tutte quotate a Wall Street.

Il fatto che si tratti di titoli listati a Wall Street non rappresenta un problema per un trader italiano. Grazie ai migliori broker online, infatti, si può tranquillamente fare trading su tantissime azioni quotate a Wall Street. Ad esempio FP Markets, di cui parleremo in seguito, permette di tradare azioni con spread molto bassi e senza commissioni.

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Migliori azioni americane del settore difesa: 7 titoli da tenere d’occhio

Il comparto americano della difesa è popolato da tantissimi titoli. Fare una prima scrematura in base al livello di capitalizzazione di mercato e alle prestazioni di borsa può essere una strada per circoscrivere il campo. E allora ecco quali sono le migliori 9 azioni Usa del settore Usa ideali per i trader che vogliono investire sulla guerra.

  • Azioni Raytheon Technologies Corporation (+20 per cento di rialzo nel 2024): società attiva nel segmento della ricerca, sviluppo e produzione di prodotti ad alto livello tecnologico. Nel 2023 la quotata ha messo a segno ricavi pari a 68,92 miliardi di dollari. Presenta una capitalizzazione di mercato pari a 138 miliardi di dollari. Il prezzo attuale delle azioni Raytheon Technologies Corporation è pari a ben 48 volte gli utili previste. Giusto per avere un’idea delle dimensioni dell’aumento del giro di affari, è sufficiente considerare che nel 2019 il rapporto era a 15.
  • Azioni Honeywell (+7 per cento il rialzo da inizio 2024): società che fornisce motori e sistemi di aviazione, ha chiuso il 2023 con ricavi pari a 36,66 miliardi di dollari. Il livello di market cap è pari a 135 miliardi di dollari. Il rapporto price/earnings è pari a circa 25 punti, nettamente più basso della prima quotata della classifica. Ciò significa che i prezzi di acquisto delle azioni Honeywell non sono eccessivi. Uno spunto interessante per i trader che vogliono investire sulla guerra puntando su titoli a prezzo accessibile e non improponibile.
  • Azioni Lockheed Martin (+5 per cento nel 2024): ha chiuso il 2023 con entrate pari a 67,57 miliardi di dollari. La market cap è pari a circa 109,97 miliardi di dollari e la presenza di multipli interessanti (il rapporto P/E è inferiore a 17) fanno delle azioni della nota quotata un’opzione interessante per i trader.
  • Azioni General Dynamics (+18 per cento da inizio anno): attiva nella produzione di forniture militari ha mandato in archivio l’esercizio 2023 con un fatturato pari a 42 miliardi di dollari nel 2023. Attuale livello di market cap pari a 80 miliardi di dollari e rapporto P/E di circa 24 ne fanno una buona occasione di acquisto per chi vuole investire sulla difesa.
  • Azioni Northropp Grumman (-8 per cento da inizio anno): è una società attiva nella produzione di tecnologia della difesa di marina e aerospazio. I conti suoi conti non sono brillanti (e questo spiega anche l’andamento negativo a Wall Street). Ad esempio negli ultimi due anni gli utili sono sempre calati. La market cap è pari a circa 62 miliardi di dollari. Il fatto che il P/E non arrivi neppure a 14, rende l’ingresso sul titolo ai prezzi attuali molto allettante (tra l’altro anche la prestazione anno su anno è negativa per il 6 per cento).
  • Azioni L3Harris Technologies (+17 per cento da inizio anno): attiva nella produzione di sistemi di comando e di controllo, ha una capitalizzazione di mercato pari a 41 miliardi di dollari. Il rapporto P/E è di 28 volte segnale che comprare alle attuali valutazioni non è poi tanto conveniente.
  • Azioni Huntington Ingalls Industries (-3 per cento da inizio 2024): produce navi militari per gli Stati Uniti e ha una capitalizzazione di mercato pari a 9,4 miliardi di dollari. Il rapporto P/E è pari a 18 volte.
  • Azioni Leonardo DRS (+30 per cento nel 2024): concludiamo la lista delle migliori azioni del settore difesa Usa con un pezzo di Italia (DRS è infatti controllata di Leonardo). La quotata ha una capitalizzazione di mercato pari a 6,5 miliardi di dollari e presenta un rapporto P/E di 38. Una curiosità nel 2022 lo stesso indicatore si fermava a 5.

La classifica delle migliori azioni americane del settore difesa vede primeggiare Raytheon Technologies Corporation con una market cap di 138 miliardi di dollari e, a seguire, Honeywell con una capitalizzazione di 135 miliardi di dollari. Se invece si guardano le prestazioni da inizio anno ad oggi, allora tutto cambia. E’ Leonardo DRS a primeggiare con un balzo del 30 per cento mentre segue Raytheon Technologies Corporation con un rialzo del 20 per cento. In negativo Northropp Grumman che perdendo l’8 per cento diventa attraente per chi è interessato a comprare a prezzi più favorevoli potendo contare su prospettive bullish per tutto il settore.

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