Per la borsa di Wall Street la seduta di ieri è stata la peggiore del 2019. Basta questo dato per avere un’idea del pesante ribasso che gli indici della borsa Usa hanno subito nella prima di Ottava. Al termine di una giornata da dimenticare, il Dow Jones ha perso il 2,38 per cento crollando a 25.325 punti; l’S&P 500 ha perso il 2,41 per cento precipitando a 2.812 punti e il Nasdaq è riuscito addirittura a fare peggio con un crollo del 3,41 per cento a quota 7.647 punti. Un vero e proprio disastro che ha inevitabilmente fatto parlare di panic selling e sell-off sull’azionariato americano.
Il crollo della borsa di Wall Street potrebbe avere la sua onda lunga globale nella seduta di oggi. In particolare le borse europee, compresa Borsa Italiana, potrebbero aprire la seduta del 14 maggio con uin forte calo ispirato proprio dal tracollo della borsa Usa. Le previsioni sull’andamento del Ftse Mib oggi, quindi, non sono certamente positive.
Il tracollo della borsa Usa è stato causato dalla ripresa, in grande stile, della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. In particolare a determinare la corsa a vendere azioni Usa è stata la decisione della Repubblica Popolare di rispondere immediatamente all’incremento dei dazi deciso da Trump con misure analoghe. La Cina ha deciso di aumentare i dazi dal 10 al 25 per cento sulle importazioni Usa per un controvalore pari a circa 60 miliardi di dollari. Una decisione parallela rispetto a quella annunciata la scorsa settimana da Trump. Il tracollo della borsa americana non ha trovato un argine neppure nella decisione del presidente Trump di rilanciare il negoziato con Pechino dopo che gli Usa, almeno secondo l’opinione del presidente americano, sono tornati in posizione di forza sulla Cina. A tal riguardo Trump ha dichiarato che incontrerà il presidente Xi Jinping nel corso del G20 in Giappone.
Le aperture di Trump non sembrano però essere bastate agli investitori che hanno preferito focalizzare la loro attenzione sul fatto che alla fine della tregua commerciale decisa dagli Usa è subito corrisposta una rappresaglia di pari portata da parte della Cina. Se gli Usa non vogliono lasciarsi imbrigliare dalla Cina, Pechino non accetterà mai di subire passivamente. Lo scontro è quindi aperto e intanto il mondo si chiede quali saranno le conseguenze della guerra commerciale Usa Cina.
Riprova che la tensione sia alle stelle è il fatto che ad andare a picco sulla borsa Usa sono stati soprattutto i titoli del settore tech. In particolare le azioni Uber, al loro secondo giorno di contrattazioni dopo il debutto di venerdì, hanno registrato un crollo del 10,8 per cento. Tracollo anche per le azioni Apple che al termine della disastrosa giornata di ieri, hanno perso il 5,81 per cento. Un disastro.
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