Forti oscillazioni di prezzo sia sull’oro che sul petrolio durante la scorsa settimana. In particolare a finire sotto ai riflettori è stata la quotazione petrolio che si è allontanata dai livelli record raggiunti nelle Ottave precedenti. In questo post, Borsainside presenta l’analisi tecnica sulle due più importanti materie prime per la settimana dal 6 maggio al 10 maggio. 

ANALISI TECNICA PETROLIO SETTIMANA 6-10 MAGGIO 2019 

Massiccio sell-off sul prezzo del petrolio nell’ultima Ottava. Con l’allontanamento dai precedenti livelli record, l’analisi tecnica sulla quotazione petrolio diventa essenziale per capire che direzione potebbero prendere i prezzi nella settimana dal 6 al 10 maggio. 

PREZZO DEL PETROLIO GIU’ DOPO AUMENTO SCORTE SETTIMANALI USA OLTRE LE ASPETTATIVE

Seconda ottava consecutiva in calo per il prezzo del petrolio, che nella versione WTI trattata al NYMEX ha chiuso gli scambi settimanali a quota 61,86 dollari ( +0,08% ), evidenziando un calo a 5 sedute del 2,35%. Le quotazioni hanno tuttavia reagito, rimbalzando da un minimo settimanale toccato a quota 60,95 dollari, non riuscendo a spingersi oltre un massimo a 64,75 dollari.

LE NOTIZIE PIU’ IMPORTANTI PER IL PREZZO DEL PETROLIO

Prezzo del greggio sostenuto nel corso della prima parte della settimana appena archiviata dalla presa di posizione dell’ Arabia Saudita, attraverso il ministero dell’energia, guidato da Khalid Al Falih, ha reso noto di essere pronta ad aumentare il proprio output, se dovesse rendersi necessario, dopo il nuovo giro di vite deciso dal governo statunitense contro la produzione iraniana.

I DATI SULLE SCORTE SETTIMANALI DI PETROLIO USA

Quotazioni del petrolio che nel corso della seconda parte dell’ ottava sono state zavorrate dal repentino balzo delle scorte di petrolio statunitense, che secondo il report curato dall’ EIA ( Energy Information Administration ) sono aumentate di 9,9 milioni di barili, in netta crescita rispetto all’ incremento di 1,5 milioni di barili stimato dagli analisti. Peggiore del consensus anche il dato sul saldo settimanale degli stock di benzina, in ascesa di 0,9 milioni di unità, contro una flessione di circa 0,9 milioni di unità indicata dagli analisti. Le scorte di distillati, invece, hanno registrato un calo di 1,3 milioni di unità, scendendo oltre i -0,6 milioni di unità pronosticati dagli analisti. Le anticipazioni rilasciate dall’ API ( American Petroleum Institute ) avevano invece rivelato scorte in calo di 6,8 milioni di barili, stock di benzina in flessione di 2,1 milioni di barili e riserve di distillati in calo di 2,1 milioni di barili.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SUL PETROLIO

Buona la performance realizzata dal nostro sistema operativo con sottostante il WTI che ha preso profitto sui due target price pronosticati dalla strategia Long Intraday; nonché su due obiettivi della strategia Short Intraday e sul primo obiettivo indicato dalla strategia Short Multiday.

La visione rialzista suggerisce di aprire posizioni Long nel caso in cui si registri un close orario maggiore di 62,13 $; Target Price attesi in area 62,52 e 62,90 dollari; Stop Loss nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 61,51 $. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 62,90 $, per sfruttare possibili allunghi fino a 63,53 e 63,93 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 62,13, $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora Long sulla forza, in caso di break-out rialzista di 63,93 $ confermato in chiusura oraria, per accompagnare gli acquisti fino a 64,55 e 65,18 dollari, estesi a 65,85$; Stop Loss in caso di ritorno sotto 64,29 $ in chiusura di candela oraria. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 58,68 $, per sfruttare possibili veloci rimbalzi in area 59,27 e 59,87 dollari, estesi a 60,23 $; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 58 $.

La visione ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 61,51 $, per sfruttare eventuali discese in 61,13 e 60,52 dollari; Stop Loss in caso di ritorno oltre 62,13 $ in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera inferiore a 60,88$, per anticipare possibili cali fino a 60,53 e 60,51 dollari; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 61,51 $. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione in vendita dovesse spingersi sotto 60,51 $ in chiusura di candela oraria, per accompagnare le vendite fino a quota 60,14 e 58,95 dollari, estese a 58,34 $; Stop Loss in caso di ritorno oltre 61,13$ in close orario. Suggeriti Short Speculativi in caso di allungo in area 65,85 $, per cercare di sfruttare eventuali pull-back di prezzo in area 65,18 e 64,55 dollari, estesi a 63,93 $; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria oltre quota 66,50 $.

ANALISI TECNICA ORO SETTIMANA 6-10 MAGGIO 2019

Di seguito l’analisi tecnica sul prezzo dell’oro per la settimana dal 6 al 10 maggio 2019.

PREZZO DELL’ ORO CONSOLIDA SOPRA AREA 1.280 DOLLARI SUPPORTATO DA BALZO OLTRE ATTESE NON-FARM PAYROLLS USA

Bilancio settimanale in lieve calo per la quotazione oro ( -0,35% ), che riesce tuttavia fissare l’ ultimo scambio della seduta di Venerdì 3 Marzo sopra area 1.280 dollari, grazie ad una chiusura a quota 1.280,30 dollari ( +0,65% ). Massimo e minimo a 5 sedute rispettivamente pari a 1.289,05 e 1.267,45 dollari.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER LE QUOTAZIONI DELL’ ORO

Prezzo del metallo giallo in ripresa dai minimi indicati in precedenza dopo l’inattesa impennata del saldo relativo al numero delle nuove buste-paga nei settori non agricoli statunitensi di Aprile. Le cosiddette Non-Farm Payrolls, lo scorso mese, si sono infatti assestate a +263 mila unità, in forte crescita rispetto alle +189 mila unità della precedente rilevazione mensile, a sua volta corretta al ribasso dalle +196 mila unità della prima comunicazione. Il Dipartimento per il Lavoro a stelle e strisce ha inoltre comunicato che il tasso di disoccupazione è sceso al 3,6% dal 3,8% di Marzo. Come consuetudine la stima delle NFP è stata preceduta dalla lettura del dato sui nuovi occupati nei settori privati elaborata da Automatic Data Processing, che sempre ad Aprile ha mostrato un aumento a +275 mila unità da +181 mila unità della precedente comunicazione. La stima di Marzo, invece, è stata rivista al rialzo a +151 mila unità da +129 mila unità.

Lievemente al di sotto del consensus degli analisti ( +0,3% ) la variazione del salario medio orario, in crescita dello 0,2%, dal +0,1% di Marzo. Su base annua, invece, il salario medio orario ha riportato un progresso del 3,2% ( attese +3,3% ), sui valori del mese precedente.

In frenata nel mese di Marzo, invece, il reddito personale, in ascesa dello 0,1% su base mensile, rallentando dal +0,2% della precedente stima mensile ( attese +0,4% ). Le spese per consumi personali, invece, sempre a Marzo, sono aumentate dello 0,9%, superando le aspettative degli analisti, che non si spingevano oltre il +0,7%. La rilevazione finale di Febbraio è stata invece rivista a +0,1%. Reddito personale e spesa personale sono due voci molto seguite dalla FED, poiché le spese concorrono al 70% nella formazione del Prodotto Interno Lordo.

La Federal Reserve di Dallas ha rivelato che a Marzo, l’ indice manifatturiero ha evidenziato una discesa a 8,3 punti, portandosi al di sotto dei 10 punti attesi dal consensus.

Decisa battuta d’arresto per l’ attività economica nell’ area di Chicago nel mese di Aprile, misurata attraverso il Purchasing Managers Index elaborato da Markit, in calo a 52,6 punti, contro i 58,7 punti di Marzo. Fortemente deluse le aspettative degli analisti, che invece avevano pronosticato un incremento a 59 punti.

Il Conference Board statunitense ha rivelato che ad Aprile l’ indice di fiducia dei consumatori statunitensi è aumentato a 129,2 punti dai 124,2 punti della precedente stima mensile. La sotto-voce relativa alle condizioni attuali si è invece portata a 168,3 punti dai 163 punti di Marzo. Il sotto-indice relativo alla componente delle aspettative future ha invece mostrato un aumento a 103 punti dai 98 punti precedenti. Per entrambe le voci si è trattato del livello più elevato degli ultimi dieci anni.

Il Bureau of the Census ha invece reso noto che a Marzo gli ordinativi industriali sono aumentati dell’1,9%, portandosi al di sopra del +1,9% indicato dagli analisti. La precedente stima mensile è stata invece rivista al rialzo, portata a -0,4% da -0,5%.

In crescita, ma lievemente al di sotto delle attese, gli ordinativi di beni durevoli, che secondo la stima finale di Marzo diffusa dal Dipartimento per il Commercio, hanno evidenziato un aumento del 2,6% sul mese precedente, mentre il consensus indicava un progresso del 2,7%. Al netto del settore trasporti, il suddetto indice, ha invece messo in luce un aumento dello 0,3% ( attese +0,4% ).

Nell’ ottava conclusasi il 27 Aprile, le nuove richieste di sussidio di disoccupazione si sono portate a +230 mila unità, sui valori della precedente stima settimanale, ma oltre le +215 mila unità indicate dai pronostici degli analisti. In crescita di 6.500 unità, invece, la media mensile, assestatasi a 212.500 unità. Il Dipartimento per il Lavoro ha inoltre rivelato che le richieste continuative, al 20 Aprile, si sono assestate a 1,671 milioni di unità, in crescita da 1,654 milioni di unità del precedente saldo ed in aumento rispetto a 1,66 milioni di unità attese dal mercato.

In flessione a 55,5 punti nel mese di Aprile, l’ indicatore ISM che misura l’attività manifatturiera negli USA. Lettura inferiore sia ai 55,6 punti di Marzo che ai 57 punti pronosticati dagli analisti, nonché livello più basso da Agosto 2017.

La società di ricerche Markit ha rivelato che ad Aprile la stima finale del PMI servizi si è assestata a 53 punti, in lieve miglioramento sia rispetto alla lettura preliminare che alle attese degli analisti, in entrambi i casi pari a 52,9 punti. Il Purchasing Managers Index composite, che comprende le stime PMI manifatturiera e servizi, sempre nella rilevazione finale dello scorso mese si è portato a 53 punti, in miglioramento rispetto ai 52,8 punti della rivelazione preliminare, corrispondente anche alle attese degli analisti.

L’ ultima lettura macro arrivata dagli USA ha inoltre visto le scorte di Marzo rimanere invariate rispetto al mese precedente, mentre il dato finale di Febbraio e le attese degli analisti davano un incremento dello 0,2%.

QUADRO GRAFICO DELL’ORO SUL BREVE-MEDIO PERIODO E MEDIO-LUNGO PERIODO

Sentiment di brevissimo periodo ancora debole per le quotazioni dell’oro, nonostante il timido segnale di inversione di tendenza, che ha ricondotto i prezzi oltre area 1.280 dollari. Finché il prezioso metallo giallo verrà scambiato sotto area 1.300 dollari non si escludono possibili ulteriori ribassi.

L’ andamento dei prezzi dell’ oro lo scorso anno era stato principalmente caratterizzato dalla mancata rottura della forte area di resistenza di medio-lungo periodo individuata in area 1.360-1.370 dollari, che lentamente aveva spinto le quotazioni alla base di partenza, ripiegando inesorabilmente, prima in area 1.300 dollari e successivamente scendendo sul supporto di medio periodo che passava in area 1.290-1.280 dollari. La discesa settimanale al di sotto dell’ importante supporto individuato in area 1.220 dollari aveva innescato ulteriori affondi sui minimi da Gennaio, in area 1.160 dollari, con step intermedio in area 1.200 dollari; nonché importante supporto di lunghissimo periodo, sotto il quale il prezioso metallo giallo avrebbe corso il pericolo di scivolare nuovamente a 1.120 dollari.

Sul breve periodo, lo stabile recupero di area 1.220 dollari, accompagnato dal ritorno in area 1.250 dollari, invece, ha allentato la pressione ribassista, favorendo il ritorno in un primo momento verso area 1.330 dollari e successivamente sui recenti massimi in area 1.350 dollari. Lo scenario rialzista, sul medio-lungo periodo, tuttavia, si rafforzerà soltanto in caso di deciso break-out della forte resistenza in area 1.360-1.370, attivando obiettivi di lungo periodo posti in area 1.400 – 1.450 dollari, mentre il sentiment di brevissimo potrebbe ritornare in fase neutrale soltanto in caso di ritorno oltre area 1.280-1.250 dollari. Con i mercati azionari globali che non lasciano intravedere segnali di debolezza, il deciso turn-over verso un asset storicamente difensivo come l’ oro, sul lungo periodo, potrebbe essere ancora rimandato.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SULL’ ORO

Buona la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ oro, che ha preso profitto sui 2 target price pronosticati dalla strategia Long Intraday e sui 2 obiettivi della strategia Short Intraday.

Lo scenario rialzista prevede l’ apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1.283,80 $ e prevede i primi due obiettivi a 1.286,85 e 1.291,75 dollari, Stop Loss in caso di close orario minore di 1.278,95 dollari. Mantenere le operazioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera oltre 1.291,75 $, per sfruttare possibili allunghi in area 1.296,70 e 1.299,75 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1.280,30 $ in chiusura di candela giornaliera. Long sulla forza in caso di rottura della resistenza a 1.299,75 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di assecondare il movimento rialzista fino a 1.304,70 e 1.312,75 dollari, esteso a 1.320,90 $; Stop Loss in caso di perdita di 1.291,75 $ in chiusura giornaliera. Long speculativi in caso di affondo in area 1.245,85 $ per sfruttare possibili rimbalzi in area 1.253,60 e 1.263,20 dollari, estesi a 1.268,05 $; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1.235 $ in chiusura di candela giornaliera.

Lo scenario ribassista, invece, suggerisce di aprire posizioni short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1.278,95 $; Target Price previsti a 1.275,90 e 1.271,05 dollari, Stop Loss in caso di close orario maggiore di 1.283,80 $. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 1.271,05 $, per cercare di anticipare possibili cali in area 1.268,05 e 1.263,20 dollari; stop Loss in caso di ritorno sopra 1.280,30 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione ribassista dovesse spingersi anche sotto quota 1.263,20 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di ricoprirsi a 1.258,40 e 1.253,60 dollari, ed in caso di ulteriori discese a 1.245,85 $; Stop loss in caso di ritorno sopra 1.271,05 $ in chiusura di candela giornaliera. Short Speculativi in caso di allunghi in area 1.320,90 $, per cercare di sfruttare probabili pull-back in area 1.312,75 e 1.304,70 dollari, estesi a 1.296,70 $; Stop Loss nel caso in cui il movimento rialzista dovesse estendersi oltre 1.334,10 $ in chiusura giornaliera.

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