Probabilmente nessuno si attendeva un crollo del petrolio come quello che si è verificato oggi 3 maggio. L’entità del tracollo della quotazione del greggio è stata così ampia che molti giornali specialistici questa mattina stanno gia parlando di “crash della quotazione del petrolio“. Prima di analizzare i motivi per i quali il prezzo del greggio, sia nella variante WTI che nella variente Brent, oggi è crollato vediamo un pò di numeri. Mentre è in corso la scrittura del post, la quotazione petrolio WTI registra un ribasso dello 0,08 per cento a 61,88 dollari al barile mentre il prezzo del greggio in versione Brent è in calo dello 0,33 per cento a quota 70,52 dollari. In considerazione dell’entità del rosso si potrebbe pensare che la flessione del greggio sia stata una cosa da poco. La realtà è ben diversa perchè prima di attestarsi ai livelli attuali, le quotazioni dell’oro nero sono arrivate a perdere addirittura il 4 per cento.
Tutti quegli investitori che avevano aperte posizioni long hanno avuto il loro bel da fare per limitare i danni a causa dell’improvviso crash del petrolio. La domanda che questa mattina circola tra gli investitiori e gli analisti è una sola: perchè il prezzo del petrolio è crollato? Quali sono i motivi che hanno determinato il forte sell-off sulla quotazione petrolio?.
Per rispondere a questi interrogativi è necessaro fare un passo indietro. Nelle ultime sedute la quotazione petrolio aveva registrato un forte rally in scia alle notizie in arrivo dalla Libia e dal Venezuela. Una prima ragione alla base del crollo delle quotazioni del greggio potrebbe quindi essere di tipo tecnico. E’ ovvio però che per spiegare un tracollo di simili proporzioni sia necessario anche fare riferimento a fatti più concreti. C’è anzitutto il dato sulla produzione industriale Usa, ossia un market mover. Secondo Mihir Kapadia, chief executive officer di Sun Global Investments, il prezzo del petrolio oggi è crollato perchè l’output degli Stati Uniti è arrivato a livlli da vero e proprio record. Gli ultimi dati EIA hanno infatti messo in evidenza che la produzione Usa di greggio è arrivata ad un record di 12,3 milioni di barili al giorno registrando un aumento di 2 milioni di barili nel confronto con un anno fa. Questa dinamica è avvenuta mentre le esportazioni di petrolio hanno raggiunto quota 3 milioni di barili al giorno per la prima volta nel 2019. Secondo gli analisti è possibile che la produzione industriale Usa aumenti ancora condizionando l’andamento della quotazione del petrolio.
Il secondo motivo alla base del crash del greggio è da ricercare nella ripresa dell’export russo verso i paesi dell’Europa dell’Est. Terzo potenziale fattore alla base del crollo della quotazione del petrolio sono i rumors secondo cui l’OPEC, dinanzi alle novità geopolitiche, potrebbe presto decidere di incrementare i livelli produttivi. Questo atto andrebbe a determinare una immediata contrazione del prezzo del greggio. E’ probabile che il mercato abbia percepito come molto vicina la fine della tregua produttiva da parte dell’OPEC.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.
Migliori Piattaforme di Trading
Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.