Le recenti decisioni dell’amministrazione Trump di cancellare le concessioni fatte a Teheran con l’obiettivo di annullare qualsiasi tipo di export del petrolio Iraniano, hanno scatenato la frangia dei “Tori” sul mercato ed anche la parte degli investitori che vuole proteggersi da eventuali incrementi di prezzo del petrolio.

Sul mercato del greggio, in particolare quello delle opzioni, ha regnato l’acquisto delle Call ove ora chi sta cercando una protezione da un incremento dei prezzi o chi specula al rialzo, si vede obbligato a dovere pagare un premio più alto del normale.

Cosa che si vede riflessa anche sui future del West Texas dove i timori su un eventuale riduzione dell’offerta hanno spinto il greggio (WTI) fino ai 66.60$ a barile. Possiamo vedere tutto questo traverso la piattaforma di trading ActivTrader, grafico in basso.

Le cause dell’aumento però non sono riconducibili solo alla riduzione dell’offerta della materia prima anche perchè il regno saudita ha già accordato con alcuni membri dell’OPEC le modalità con cui garantire la stabilità dei prezzi sul mercato. Il panico alla base dell’aumento del prezzo del petrolio è quindi dovuto ad altre cause. 

Le concessioni erano state garantite a 8 paesi (Grecia, Italia, Taiwan, Cina, India, Sud Corea, Giappone e Turchia), ma i primi 3 paesi avevano già ridotto le importazioni a 0 mentre Turchia e Cina sono state le due nazioni che più hanno criticato il lungo braccio della giurisdizione americana. In passato Pechino e Ankara aveva avvertito anche che l’inasprimento delle condizioni contro l’Iran potrebbe essere la scintilla per qualcosa di più grande nel golfo.

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Altra minaccia da parte dell’Iran è la possibile chiusura dello stretto di Hormuz, dove passano la maggior parte delle navi contenenti il petrolio estratto in mare. La chiusura minaccerebbe l’ifferta mondiale di greggio col rischio di far salire il prezzo alle stelle (una delle conseguenze più ovvie).

Il quadro macro della materia prima continua ad essere molto agitato. A tal riguardo è sufficiente vedere anche situazioni di Siria e Venezuela per avere un quadro completo. Si consiglia di mantenere un occhio di riguardo alla futura reazione di Teheran. L’Iran accetterà le pretese USA oppure reagirà?

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