Calendario Economico sotto la lente
Norvegia, Libia e Venzuela hanno mandato al rialzo il prezzo del petrolio. Attenzione quindi al calendario economico. al conteggio delle scorte ed ad eventuali reazioni da parte dell’OPEC e di Trump nel caso in cui fosse necessario un intervento per regolare le quotazioni del petrolio.
Analisi Fondamentale petrolio
Tre realtà completamente differenti ma con un cosa in comune, le scorte di petrolio massive da cui dipende una grandissima tranche del risultato delle esportazioni dell’oro nero mondiale.
La Norvegia, Libia ed il Venezuela sono tre degli stati con le riserve di petrolio più grandi del pianeta e nelle ultime settimane sono gli stati che più hanno inciso sull’incremento del prezzo della materia prima. Analizziamo, quindi, caso per caso, quello che è avvenuto:
Venezuela: il Paese dell’america latina che detiene le maggiori riserve di petrolio del sud america continua a vivere una situazione sempre più precaria con i deu fronti interni sempre più agguerriti.
Nelle ultime settimane l’escalation è parsa inevitabile dato che le due fazioni si accusano a vicenda per presunti favoritismi nella vendita del petrolio. Ovviamente tutto è facilitato dalle coperture internazionali visto che dalla parte di Maduro c’è la Russia mentre dalla parte di Guidò ci sono gli Stati Uniti.
L’ultima e più recente notizia è stata la revoca dell’immunità al presidente ad interim Guaidò. Senza immunità il giovane leader ormai riconosciuto da molti stati a livello globale è in pericolo anche perchè nelle ultime settimane molti uomini a lui vicini sono stato arrestati o sono spariti senza essere ritrovati.
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Libia: il Paese africano, dopo la guerra contro l’Isis, continua a vivere momenti di altissima tensione, dopo un periodo di calma apparente che ha portato alla riapertura di molti pozzi di petrolio e che ha permesso alla produzione di greggio di salire fino a 1 milione di barili al giorno.
L’ultima notizia che ha riacutizzato i timori per quanto riguarda la Libia ha riguardato l’inizio di un nuovo conflitto tra il governo riconosciuto a livello internazionale e le truppe ribelli di Khalifa Haftar, signore della parte orientale del paese.
Il ministro delle energie arabo Khalid Al-Falih ha mandato già un segnale di rassicurazione ai mercati specificando che non sarà necessario un aumento della produzione per mantenere i prezzi, dato la reazione (a suo avviso) giusta dei mercati.
Norvegia: i recenti timori sul cambiamento climatico hanno portato il governo a diminuire le licenze per ricerche di nuovi giacimenti petroliferi nei mari che circondano le isole di Lofoten.
Questa decisione ambientalista è stata duramente criticata da Karl Eirik Schjott-Pedersen, presidente della Norwegian Oil and Gas Association, secondo il quale il settore ha bisogno di una certa prevedibilità per poter funzionare al meglio.
La decisione del govenro norvegese potrebbe essere catalizzatrice di limitazioni nell’ assegnazione di nuove ricerche ed aperture di nuovi giacimenti petroliferi in altre zone come nel mare di Barents.
Tre nazioni con 3 recenti sviluppi di magnitudo completamente differente, hanno portato il petrolio (Brent) ai massimi di 70$ a barile, marcando un inizio di settimana positivo (+0.7%) dopo un incremento del 4.3% dei prezzi durante la prima settimana di Aprile.
Analisi Tecnica Petrolio
Analizzando a livello tecnico il grafico sulla quotazione petrolio possiamo notare, a partire dal prezzo del future scadenza Maggio 2019, Lcrude, (WTI), la chiara tendenza rialzista a livello orario ed il prezzo che ha distaccato la media a lungo periodo di oltre 2$.
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Il supporto che viene evidenziato dalla linea di trend può essere il punto di stop di un eventuale ritracciamento verso la media. E quindi possibile un movimento al ribasso segnato anche dal momento sovracquisto dello strumento finanziario (RSI oltre 70).
Vuoi conoscere l’analisi tecnica settimanale sulla quotazione petrolio? Leggi: Analisi tecnica prezzo petrolio e oro: strategia operativa e previsioni settimana 8-12 aprile 2019
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