Dove va il prezzo del petrolio? E la quotazione dell’oro? Per rispondere a questa domanda è necessario partire dall’analisi tecnica. Come ogni lunedì, Borsainside offre ai suoi letteri l’analisi tecnica sulle due più importanti materie prime, proponendo due trading system: uno per il prezzo dell’oro e uno per il prezzo del petrolio. Partiamo proprio da quest’ultimo.
ANALISI TECNICA PREZZO PETROLIO SETTIMANA 8-12 APRILE 2019
Per la quotazione petrolio la settimana che si è appena conclusa è stata molto tonica. Grazie ad una serie di fattori, il prezzo del greggio versione Brent è salito mettendo nel mirino i 70 dollari.
IL PREZZO DEL PETROLIO WTI VOLA SU NUOVI MASSIMI A 5 MESI SOSTENUTO DA POSSIBILE ACCORDO COMMERCIALE TRA USA E CINA
Il deciso break-out rialzista oltre area 60 dollari ha consentito alle quotazioni del petrolio WTI di volare sui massimi dallo scorso mese di Novembre, toccando un top intraday a quota 63,34 dollari al barile. La chiusura settimanale a quota 63,27 dollari ( +1,88% ) lascia la porta aperta ad ulteriori allunghi con probabile target in area 65-66 dollari. La performance delle ultime 5 sedute ha evidenziato un rialzo superiore ai 5 punti percentuali, che ha fatto lievitare l’apprezzamento da inizio anno a quasi +40%.
LE NOTIZIE PIU’ RILEVANTI PER IL PREZZO DEL PETROLIO
Prezzo del petrolio sostenuto dai rumors di una sempre più vicina intesa tra Stati Uniti e Cina sui dazi doganali alle reciproche importazioni. Dopo il faccia a faccia con il vicepremier cinese Liu He, il capo della Casa Bianca ha dichiarato che “ un accordo sui dazi non è mai stato così vicino “. Per Trump, inoltre, una possibile firma di un patto tra le due superpotenze economiche potrebbe arrivare entro le prossime quatto settimane.
Quotazioni del greggio che hanno inoltre beneficiato delle voci secondo cui, Trump starebbe valutando di usare la mano pesante, applicando sanzioni, contro le compagnie di quei Paesi che fanno affari con il Venezuela. Da quanto emerso da una recente indagine, infatti, sembrerebbe che la compagnia energetica venezuelana PDVSA abbia mantenuto le esportazioni di petrolio a quasi un milioni di barili al giorno nel mese di Marzo, nonostante le sanzioni imposte dagli USA per contrastare il regime del presidente Nicolas Maduro.
Il rialzo del prezzo del petrolio ha inoltre snobbato la notizia secondo la quale la Russia ha mancato l’obiettivo dei tagli al proprio output promesso per Marzo, ma il ministro per l’ energia Alexander Novak ha fatto sapere che l’obiettivo sui tagli alla produzione previsto dagli accordi con i Paesi OPEC verrà raggiunto in pieno da Aprile in poi.
I DATI SULLE SCORTE SETTIMANALI DI PETROLIO USA
Prezzo dell’ oro nero che dopo un timido rallentamento ha del tutto ignorato l’ incremento superiore alle attese fatto registrare dalle scorte di greggio Made in USA. L’ EIA ( Energy Information Administration ) ha infatti reso noto che nella settimana terminata il 29 Marzo le riserve di petrolio negli Stati Uniti sono aumentate di 7,2 milioni di barili, ben oltre gli 0,6 milioni di barili pronosticati dagli analisti. Le riserve di benzina hanno invece subito un calo di circa 1,8 milioni di unità ( attese -2,1 milioni di unità ); mentre gli stock di distillati sono scesi di circa 2 milioni si unità ( consensus -0,8 milioni di unità ). Le anticipazioni rilasciate dall’ API ( American Petroleum Institute ) davano invece un incremento di riserve di petrolio pari a +3 milioni di barili, un calo delle riserve di benzina per 2,6 milioni di unità ed una contrazione degli stock di distillati pari a -1,9 milioni di barili.
PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SUL PETROLIO
Ottima la performance settimanale realizzata dal nostro sistema operativo con sottostante il WTI che ha preso profitto su 6 dei 7 target price pronosticati dalla strategia Long: 2 nella versione Intraday e 4 nella versione Over.
Lo scenario rialzista suggerisce di aprire posizioni Long nel caso in cui si registri un close orario maggiore di 63,48 $; Target Price attesi in area 63,87 e 64,27 dollari; Stop Loss nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 62,85 $. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 64,27 $, per sfruttare possibili allunghi fino a 64,66 e 65,06 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 63,34 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora Long sulla forza, in caso di break-out rialzista di 65,06 $ confermato in chiusura oraria, per accompagnare gli acquisti fino a 65,46 e 66,12 dollari, estesi a 66,76 $; Stop Loss in caso di ritorno sotto 64,27 $ in chiusura di candela oraria. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 59,65 $, per sfruttare possibili veloci rimbalzi in area 60,25 e 60,61 dollari, estesi a 61,23 $; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 59 $.
Lo scenario ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 62,85 $, per sfruttare eventuali discese in 62,46 e 62,24 dollari; Stop Loss in caso di ritorno oltre 63,48 $ in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera inferiore a 62,24 $, per anticipare possibili cali fino a 61,85 e 61,23 dollari; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 63,27 $. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione in vendita dovesse spingersi sotto 61,23 $ in chiusura di candela oraria, per accompagnare le vendite fino a quota 60,62 e 60,25 dollari, estese a 59,65 $; Stop Loss in caso di ritorno oltre 62,24 $ in close orario. Suggeriti Short Speculativi in caso di allungo in area 66,76 $, per cercare di sfruttare eventuali pull-back di prezzo in area 66,12 e 65,46 dollari, estesi a 65,06 $; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria oltre quota 67,45 $.
ANALISI TECNICA PREZZO ORO SETTIMANA 8 12 APRILE 2019
Di seguito l’analisi tecnica settimanale sul prezzo dell’oro per il periodo dall’8 al 12 aprile.
PREZZO DELL’ ORO SOTTO AREA 1.300 DOLLARI PER LA SECONDA SETTIMANA CONSECUTIVA MA IN TENUTA NNOSTANTE BALZO PAYROLLS USA DI MARZO
Bilancio settimanale lievemente positivo per la quotazione oro che si è apprezzata di poco più dello 0,20% rispetto alla chiusura della precedente ottava. Da segnalare, tuttavia, la seconda settimana consecutiva al di sotto dell’ importante area di supporto a 1.300 dollari. Prezzo del metallo giallo che ha inoltre toccato un minimo a cinque settimana a quota 1.279,50 dollari, per poi reagire e chiudere gli scambi sui massimi settimanali a quota 1.295,90 dollari.
LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DELL’ ORO
Oro volatile, ma che ha comunque mantenuto il segno positivo dopo la lettura del dato relativo al saldo delle nuove buste-paga nei settori non agricoli statunitensi, le cosiddette Non-Farm Payrolls, che a Marzo sono ritornate a crescere, assestandosi a +196 mila unità, in ripresa dopo la deludente stima di Febbraio, pari a +33 mila unità, che a sua volta è stata rivista al rialzo dalle +20 mila della prima comunicazione. Battute le attese degli analisti, che invece indicavano un risultato pari a+177 mila unità. Il Dipartimento per il Lavoro ha inoltre reso noto che il tasso di disoccupazione si è confermato stabile al 3,8%. Delude, invece, la variazione mensile del salario orario, in crescita di solo lo 0,1% su Febbraio, quando si era registrato un incremento dello 0,4%. Lettura inferiore anche al pronostico degli analisti, che invece si aspettavano un maggior incremento, a +0,3%. I compensi orari su base annua hanno invece mostrato un incremento del 3,2%, in frenata dal +3,4% della precedente stima mensile, che corrispondeva anche alle attese degli analisti.
Come consuetudine, la stima sulle NFP era stata anticipata dal dato sul numero dei nuovi occupati nei settori privati, che secondo la stima ADP ( Automatic Data Processing ), sempre a Marzo, ha evidenziato un rallentamento a 129 mila unità ( livello più basso da settembre 2017 ), in frenata dalle +197 mila unità della precedente stima ( rivista da +183 mila unità ). Deluse le attese degli analisti, che invece avevano ipotizzato una lettura pari a +175 mila unità.
Per quanto riguarda le altre importanti letture macro, ha sorpreso l’incremento fatto registrare dalla stima preliminare di Marzo dell’ indice ISM manifatturiero, assestatosi a 55,3 punti, dai 54,2 punti di Febbraio. I pronostici degli analisti, invece, indicavano un aumento più contenuto, a 54,5 punti.
In lieve calo, invece, la stima finale dell’ indice PMI Manifatturiero che sempre lo scorso mese ha evidenziato una flessione a 52,4 punti, dai 52,5 punti indicati sia nella lettura preliminare che dal consensus degli analisti.
Il Dipartimento per il commercio ha rivelato che a Febbraio le vendite al dettaglio Usa sono scese dello 0,2% su base mensile, invertendo rotta rispetto al +0,7% della lettura di Gennaio, rivista al rialzo da +0,5% della stima flash. Le aspettative degli analisti, invece, davano un incremento dello 0,2%. La suddetta lettura, al netto del comparto auto ha invece rivelato un aumento dello 0,4% su Gennaio, portandosi sopra il +0,3% indicato dagli analisti. La precedente stima mensile, invece, è stata corretta al rialzo e portata a +1,4% da +0,9% della prima comunicazione. Le vendite al dettaglio al netto di auto e spese per carburanti hanno invece mostrato una contrazione delle 0,6%, contro un incremento dello0,3% atteso dal mercato. La precedente stima mensile, invece, è stata corretta al rialzo e portata a +1,7% da +1,1% della lettura flash.
Secondo la stima diffusa dal Census Bureau, lo scorso Febbraio, la spese per le costruzioni edili è aumentata dell’1% su base mensile, battendole attese degli analisti, pari a-0,2%, ma tuttavia rallentando dal +2,5% della precedente stima di Gennaio, a sua volta corretta al rialzo da +1,3% inizialmente comunicato.
La Mortgage Bankers Association ha invece rivelato che nella settimana terminata il 29 Marzo, il saldo delle domande di mutuo ipotecario è cresciuto del 18,6%, confermando il trend in crescita evidenziato la precedente ottava ( +8,9% ). L’ MBA ha inoltre fatto sapere che le richieste di rifinanziamento sono aumentate del 38,5%; mentre i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 4,36% dal 4,45% della precedente rilevazione.
La stima flash di Febbraio, relativa agli ordinativi di beni durevoli ha evidenziato una contrazione dell’1,6%, un calo minore del -1,8% indicato dagli analisti. La precedente stima mensile è stata invece corretta al ribasso, da +0,3% inizialmente comunicato a +0,1%. Al netto del comparto trasporti gli ordini di beni durevoli soni aumentati dello 0,1%, come da attese, ma evidenziando miglioramento rispetto al -0,1% della stima precedente, a sua volta corretta da -0,2% della prima lettura.
L’Institute for Supply Management ha reso noto che l’ indicatore che rileva l’attività non manifatturiera, a Marzo, ha fatto registrare una flessione a 56,1 punti, rispetto ai 58,7 punti della precedente stima mensile. I pronostici degli analisti, invece, davano un risultato pari a 58 punti. Nonostante il rallentamento dello scorso mese appena evidenziato, l’ indice ISM non manifatturiero si è assestato abbondantemente oltre la soglia di espansione dei 50 punti.
La stima finale del PMI servizi di Marzo, a sorpresa, è balzata a 55,3 punti, dai 54,8 punti della stima preliminare e delle attese degli analisti, ma nonostante ciò è stato rilevato un calo dai 56 punti di Febbraio. La lettura finale dell’ indicatore PMI Composite si è invece assestata a 54,6 punti, migliorando rispetto ai 54,3 punti della stima flash, ma evidenziando tuttavia un calo dai 55,5 punti della precedente rivelazione mensile.
Il consueto report diffuso dal Dipartimento per il Lavoro ha mostrato che nella settimana terminata il 30 Marzo, le richieste di sussidi di disoccupazione si sono assestate a +202 mila unità, sotto le +215 mila unità indicate dagli analisti e le +212 mila unità della precedente ottava ( riviste da +211 mila unità della precedente stima ). La media mobile mensile, indicatore meno volatile rispetto alle singole letture settimanali si è assestata a 213.500 unità, in calo di 4.000 unità rispetto alla settimana precedente. Il totale dei richiedenti sussidio, al 23 Marzo, invece, si è portato a 1,717 milioni di unità, mentre gli analisti avevano pronosticato un risultato pari a 1,752 milioni di unità, in lieve calo rispetto a 1,755 milioni di unità della precedete rivelazione, rivista da 1,756 milioni di unità della lettura flash.
QUADRO GRAFICO DELL’ORO SUL BREVE-MEDIO PERIODO E MEDIO-LUNGO PERIODO
Il prezzo dell’ oro, come anticipato, è sceso nuovamente sotto area 1.300 dollari, compromettendo, momentaneamente, ulteriori chance di recupero nel brevissimo. L’ andamento dei prezzi dell’ oro lo scorso anno era stato principalmente caratterizzato dalla mancata rottura della forte area di resistenza di medio-lungo periodo individuata in area 1.360-1.370 dollari, che lentamente aveva spinto le quotazioni alla base di partenza, ripiegando inesorabilmente, prima in area 1.300 dollari e successivamente scendendo sul supporto di medio periodo che passava in area 1.290-1.280 dollari. La discesa settimanale al di sotto dell’ importante supporto individuato in area 1.220 dollari aveva innescato ulteriori affondi sui minimi da Gennaio, in area 1.160 dollari, con step intermedio in area 1.200 dollari; nonché importante supporto di lunghissimo periodo, sotto il quale il prezioso metallo giallo avrebbe corso il pericolo di scivolare nuovamente a 1.120 dollari. Sul breve periodo, lo stabile recupero di area 1.220 dollari, accompagnato dal ritorno in area 1.250 dollari, invece, ha allentato la pressione ribassista, favorendo il ritorno in un primo momento verso area 1.330 dollari e successivamente sui recenti massimi in area 1.350 dollari.
Lo scenario rialzista, sul medio-lungo periodo, tuttavia, si rafforzerà soltanto in caso di deciso break-out della forte resistenza in area 1.360-1.370, attivando obiettivi di lungo periodo posti in area 1.400 – 1.450 dollari, mentre il sentiment di brevissimo potrebbe ritornare in fase neutrale soltanto in caso di ritorno oltre area 1.280-1.250 dollari. Con i mercati azionari globali che lasciano intravedere segnali di debolezza, il deciso turn-over verso un asset storicamente difensivo come l’ oro, sul lungo periodo, potrebbe non essere lontano.
PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SULL’ ORO
Buona la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ oro, che ha preso profitto su 3 target price pronosticati dalla strategia ribassista: 2 nella versione Intraday ed 1 nella versione Over.
La visione rialzista prevede l’ apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1.298,30 $ e prevede i primi due obiettivi a 1.301,35 e 1.306,40 dollari, Stop Loss in caso di close orario minore di 1.293,40 dollari. Mantenere le operazioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera oltre 1.306,40 $, per sfruttare possibili allunghi in area 1.309,45 e 1.314,40 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1.295,80 $ in chiusura di candela giornaliera. Long sulla forza in caso di rottura della resistenza a 1.314,40 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di assecondare il movimento rialzista fino a 1.319,40 e 1.327,40 dollari, esteso a 1.332,40 $; Stop Loss in caso di perdita di 1.306,40 $ in chiusura giornaliera. Long speculativi in caso di affondo in area 1.259,55 $ per sfruttare possibili rimbalzi in area 1.267,35 e 1.272,20 dollari, estesi a 1.282,40 $; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1.250 $ in chiusura di candela giornaliera.
La visione ribassista, invece, suggerisce di aprire posizioni short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1.293,40 $; Target Price previsti a 1.290,35 e 1.285,45 dollari, Stop Loss in caso di close orario maggiore di 1.298,30 $. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 1.285,45 $, per cercare di anticipare possibili cali in area 1.282,40 e 1.277,50 dollari; stop Loss in caso di ritorno sopra 1.295,80 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione ribassista dovesse spingersi anche sotto quota 1.277,50 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di ricoprirsi a 1.272,20 e 1.267,35 dollari, ed in caso di ulteriori discese a 1.259,55 $; Stop loss in caso di ritorno sopra 1.290,35 $ in chiusura di candela giornaliera. Short Speculativi in caso di allunghi in area 1.332,40 $, per cercare di sfruttare probabili pull-back in area 1.327,40 e 1.319,40 dollari, estesi a 1.309,45 $; Stop Loss nel caso in cui il movimento rialzista dovesse estendersi oltre 1.345,70 $ in chiusura giornaliera.
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