La scorsa settimana il prezzo del petrolio ha registrato una flessione a causa del ritorno delle preoccupazioni per la crescita economica globale. Parallelamente il prezzo dell’oro ha invece registrato un rialzo frutto della ricerca di investimenti più sicuri in un contesto di forte incertezza. A sostenere l’andamento dell’oro è stato, in particolare, il nulla di fatto nei colloqui tra Stati Uniti e Cina sulla guarra commerciale.

ANALISI TECNICA PREZZO PETROLIO SETTIMANA 11-15 FEBBRAIO 2019 

Di seguito il paragrafo dedicato all’analisi tecnica sul possibile andamento del prezzo del petrolio nella settimana dall’11 al 15 febbraio. Sono presi in considerazione anche i principali market mover capaci di influenzare l’andamento della quotazione petrolio

PREZZO DEL PETROLIO IN FLESSIONE DOPO RINNAVATI TIMORI CRESCITA ECONOMICA GLOBALE

Dopo cinque settimane impostate al rialzo si arresta la corsa del petrolio della versione WTI, che archivia il bilancio dell’ ultima settimana con una perdita del 4,5%. Le quotazioni del WTI, dopo aver toccato un massimo a cinque sedute a quota 55,75 euro, hanno invertito rotta, chiudendo la seduta di Venerdì 8 Febbraio a quota 53,41 dollari, ma tuttavia in recupero da un minimo intraday a quota 51,80 dollari.

LE NOTIZIE PIU’ IMPORANTI PER IL PREZZO DEL PETROLIO

Prezzo del greggio che ha risentito del riacutizzarsi dei timori di rallentamento della crescita globale, ritornati ad imperversare sui mercati dopo la revisione al ribasso delle aspettative sul PIL dell’ Eurozona da parte della BCE, per il 2019 ed il 2020. Crescita mondiale minata inoltre dalla distanza delle posizioni tra Stati Uniti e Cina, incapaci al momento di raggiungere un accordo per prolungare la tregua in atto sui dazi sulle reciproche importazioni. Soltanto la crisi Venezuelana, che ha portato gli USA ad applicare l’ embargo ai danni della materia prima del Paese latinoamericano, sta tuttavia evitando dei ribassi più marcati.

I DATI SULLE SCORTE SETTIMANALI DI PETROLIO USA

Dall’ ultima lettura sulle scorte settimanali di petrolio statunitense diffusa dall’ EIA ( Energy Information Administration ) è inoltre emerso che nell’ottava terminata lo scorso 1 Febbraio, le riserve sono aumentate di circa 1,3 milioni di barili, in linea con i +1,4 milioni di barili attesi degli analisti. In aumento anche le scorte di benzina, lievitate di 0,5 milioni di unità, ma tuttavia meno della crescita di 1,1 milioni di unità, indicata dal consensus; mentre gli stock di distillati sono scesi di circa 2,3 milioni di barili, oltre i -1,7 milioni di barili attesi dal mercato. Le quotazioni del petrolio hanno tutto sommato ben digerito le indicazioni sulle scorte targate EIA, in quanto l’ API ( American Petroleum Institute ), aveva pronosticato un maggior aumento delle scorte, per +2,5 milioni di barili, su un totale pari a 448,2 milioni di barili; un incrementodelle scorte di benzina pari a+1,7 milioni di unità ed un aumento delle score di distillati di circa 0,1 milioni di unità.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SUL PETROLIO

Ottima la performance settimanale realizzata dal nostro sistema operativo con sottostante il WTI che ha centrato tutti target price pronosticati dalla strategia Short ( 7 su 7 ), quindi sia nella versione Intraday che in quella Over. Chiusa con successo sul primo target price, la strategia Long speculativa.

La strategia rialzista suggerisce di aprire posizioni Long nel caso in cui si registri un close orario maggiore di 53,42 $; Target Price attesi in area 53,75, e 54,28 dollari; Stop Loss nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 52,55 $. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 54,28 $, per sfruttare possibili allunghi fino a 54,61 e 55,16 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 53,42 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora Long sulla forza, in caso di break-out rialzista di 55,16 $ confermato in chiusura oraria, per accompagnare gli acquisti fino a 55,67 e 56,02 dollari, estesi a 56,57 $; Stop Loss in caso di ritorno sotto 54,61 $ in chiusura di candela oraria. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 49,30 $, per sfruttare possibili veloci rimbalzi in area 49,80 e 50,32 dollari, estesi a 50,87 $, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 48,80 $.

La strategia ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 52,55 $, per sfruttare eventuali discese in 52,02 e 51,70 dollari; Stop Loss in caso di ritorno oltre 53,42 $ in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera inferiore a 51,70 $, per anticipare possibili cali fino a 51,38 e 50,87 dollari; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 52,55 $. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione in vendita dovesse spingersi sotto 50,87 $ in chiusura di candela oraria, per accompagnare le vendite fino a quota 50,32 e 49,80 dollari, estese a 49,30 $; Stop Loss in caso di ritorno oltre 51,70 $ in close orario. Suggeriti Short Speculativi in caso di allungo in area 56,57 $, per cercare di sfruttare eventuali pull-back di prezzo in area 56,02 e 55,67 dollari, estesi a 55,16 $; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria oltre quota 57,15 $.

ANALISI TECNICA PREZZO ORO SETTIMANA 11-15 FEBBRAIO 2019 

Di seguito il paragrafo dedicato all’analisi tecnica sul possibile andamento del prezzo dell’oro nella settimana dall’11 al 15 febbraio. Sono presi in considerazione anche i principali market mover capaci di influenzare l’andamento settimanale della quotazione oro

PREZZO DELL’ ORO IN RIPRESA DOPO NULLA DI FATTO SU NUOVA INTESA SUI DAZI TRA USA E CINA

Lieve battuta d’ arresto per la corsa del prezzo dell’oro, che dopo essere scivolata su un minimo a cinque sedute a quota 1.306,40 dollari ( massimo 1.323,60 dollari ), limita il calo settimanale ad un -0,3%, in virtù di un close d’ ottava a quota 1.318,20 dollari.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ RILEVANTI PER LE QUOTAZIONI DELL’ ORO

A dare sostegno al prezzo del metallo giallo, nel corso della settimana appena archiviata, hanno influito positivamente le rinnovate distanze tra USA e Cina nel tentare un allungamento della tregua sui dazi, testimoniate dalle parole del consigliere statunitense Kudlow, il quale ha dichiarato che sussistono “ grandi distanze “ tra i due Paesi.

Ad inizio ottava, il Dipartimento per il Commercio statunitense ha reso noto che la lettura finale degli ordini di beni durevoli di Novembre si è assestata a +0,7% su base mensile, sostanzialmente sui valori della stima preliminare ( +0,8% ), ma al di sotto dei pronostici degli analisti, che vedevano un incremento dell’1,5%. Il dato “ Core “, al netto del comparto dei trasporti, ha invece mostrato un calo dello 0,4% su base mensile, contro il -0,3% della prima comunicazione; mentre gli analisti avevano pronosticato una variazione nulla.

Segno “ meno “ anche per gli ordini di fabbrica nel mese di Novembre, scesi dello 0,6% su base mensile, ma in ripresa dal -2,1% della precedente stima mensile. Deluse le aspettative del mercato, che invece prevedevano un aumento dello 0,3%. Su base annua, la suddetta lettura ha invece rivelato un incremento del 3%, di poco inferiore al +3,1% indicato dagli analisti, ma in frenata rispetto al +4% fatto registrare in precedenza.

In linea con la stima preliminare, la lettura finale del PMI servizi USA elaborato da Markit, assestatosi a 54,2 punti, come da attese degli analisti. Il Purchasing Managers Index Composito, frutto della media tra i PMI manifatturiero e servizi, ha invece rivelato un risultato pari a 54,4 punti, in lieve flessione rispetto ai 54,5 punti della comunicazione flash.

Migliora la bilancia commerciale a stelle e strisce, che secondo quanto reso noto dal Dipartimento per il Commercio, a Novembre, ha fatto registrare un deficit di 49,3 miliardi di dollari, in diminuzione rispetto al rosso di 55,7 miliardi di dollari ( corretto da -55,5 miliardi di dollari della prima comunicazione ). Battute le attese degli analisti, che invece si aspettavano un disavanzo di 54 miliardi di dollari.

Il saldo settimanale delle nuove richieste di mutui ipotecari, secondo la stima elaborata dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ), nell’ottava terminata l’ 1 Febbraio, ha mostrato un calo del 2,5%, bissando il calo della precedente rilevazione, pari a -3%.

Il Dipartimento per il Lavoro USA ha invece reso noto che le nuove richieste di sussidio di disoccupazione, al 2 Febbraio, sono scese a 234 mila unità, in calo di 19 mila unità rispetto al precedente saldo settimanale. Gli analisti, tuttavia, avevano pronosticato un maggior calo a 221 mila unità. La media mensile, indice più veritiero, in quanto meno soggetto a volatilità, rispetto alle singole letture settimanali, si è assestata a 224.750 unità, in crescita di 4.500 unità rispetto alla settimana precedente. Le richieste continuative, nell’ ottava terminata il 26 Gennaio, si sono invece portate a 1,736 milioni di unità, in calo da 1,778 milioni di unità della precedente stima, ma in modesto aumento rispetto a 1,733 milioni di unità, attese dal consensus.

Dollaro che ha inoltre tratto beneficio dall’aumento della produzione industriale statunitense, che nel quarto trimestre 2018 ha evidenziato una crescita dell’1,3%, in miglioramento rispetto all’1,1% fatto registrare il trimestre precedente. Il Bureau of Labour Statistics ha tuttavia fatto sapere che si è trattato di un dato parziale, poiché a causa dello Shutdown in corso, non sono stati disponibili i dati sulla produttività negli altri settori e nemmeno il costo unitario del lavoro, che saranno diffusi nei prossimi giorni. La lettura della produttività nel terzo trimestre aveva evidenziato un aumento del 2,2%.

QUADRO GRAFICO DELL’ORO SUL BREVE-MEDIO PERIODO E MEDIO-LUNGO PERIODO

Sotto l’aspetto tecnico, l’ andamento dei prezzi dell’ oro nel 2018 era stato principalmente caratterizzato dalla mancata rottura della forte area di resistenza di medio-lungo periodo individuata in area 1.360-1.370 dollari, che lentamente aveva spinto le quotazioni alla base di partenza, ripiegando inesorabilmente, prima in area 1.300 dollari e successivamente scendendo sul supporto di medio periodo che passava in area 1.290-1.280 dollari.

La discesa settimanale al di sotto dell’ importante supporto individuato in area 1.220 dollari aveva innescato ulteriori affondi sui minimi da Gennaio, in area 1.160 dollari, con step intermedio in area 1.200 dollari; nonché importante supporto di lunghissimo periodo, sotto il quale il prezioso metallo giallo avrebbe corso il pericolo di scivolare nuovamente a 1.120 dollari. Sul breve periodo, lo stabile recupero di area 1.220 dollari, accompagnato dal ritorno in area 1.250 dollari, invece, ha allentato la pressione ribassista, favorendo il ritorno in un primo momento verso area 1.330 dollari e successivamente sui recenti massimi in area 1.330 dollari.

Lo scenario rialzista, sul medio-lungo periodo, tuttavia, si rafforzerà soltanto in caso di deciso break-out della forte resistenza in area 1.360-1.370, attivando obiettivi di lungo periodo posti in area 1.400 – 1.450 dollari, mentre il sentiment di brevissimo potrebbe ritornare in fase neutrale soltanto in caso di ritorno oltre area 1.280-1.250 dollari. Con i mercati azionari globali che lasciano intravedere segnali di debolezza, il deciso turn-over verso un asset storicamente difensivo come l’ oro, sul lungo periodo, potrebbe non essere lontano.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SULL’ ORO

Buona la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ oro, che ha preso profitto su 3 target price pronosticati dalla strategia Short: 2 nella versione Intraday e 1 nella versione Over.

La visione rialzista prevede l’ apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1.321,10$ e prevede i primi due obiettivi a 1.326,15 e 1.329,25 dollari, Stop Loss in caso di close orario minore di 1.316,05 dollari. Mantenere le operazioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera oltre 1.329,25$, per sfruttare possibili allunghi in area 1.334,20 e 1.337,35 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1.321,10 $ in chiusura di candela giornaliera. Long sulla forza in caso di rottura della resistenza a 1.337,35 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di assecondare il movimento rialzista fino a 1.342,35 e 1.350,65 dollari, esteso a 1.359 $; Stop Loss in caso di perdita di 1.329,25 $ in chiusura giornaliera. Long speculativi in caso di affondo in area 1.281,90 $ per sfruttare possibili rimbalzi in area 1.286,80 e 1.294,80 dollari, estesi a 1.302,95 $; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1.274 $ in chiusura di candela giornaliera.

La visione ribassista, invece, suggerisce di aprire posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1.316,05 $; Target Price previsti a 1.312,95 e 1.308 dollari, Stop Loss in caso di close orario maggiore di 1.321,10 $. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 1.308 $, per cercare di anticipare possibili cali in area 1.302,95 e 1.297,85 dollari; stop Loss in caso di ritorno sopra 1.316,05 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione ribassista dovesse spingersi anche sotto quota 1.297,85 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di ricoprirsi a 1.294,80 e 1.286,80 dollari, ed in caso di ulteriori discese a 1.281,90 $; Stop loss in caso di ritorno sopra 1.308 $ in chiusura di candela giornaliera. Short Speculativi in caso di allunghi in area 1.359 $, per cercare di sfruttare probabili pull-back in area 1.350,65 e 1.342,35 dollari, estesi a 1.337,35 $; Stop Loss nel caso in cui il movimento rialzista dovesse estendersi oltre 1.368 $ in chiusura giornaliera.

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