Dove conviene investire nel 2019? Una domanda simile non potrà mai avere la stessa risposta da parte di consulenti finanziari e broker. E’ anche per questo motivo che per dare una risposta a questo interrogativo, gli analisti di Goldman Sachs hanno fatto parlare gli stessi investitori. Attraverso un sondaggio la banca d’affari americana è riuscita a mettere a fuoco quelle che sono le tendenze per il 2019. Insomma c’è finalmente una risposta più concreta e meno teorica alla domanda dove investire nel 2019. Basandosi su dati reali, frutto appunto del sondaggio, il report di Goldman Sachs, va oltre i semplici consigli con cui ci si imbatte dinanzi a domande di questo tipo. 

Fatta questa premessa sul valore da attribuire a questo post, dove conviene investire nel 2019 secondo Goldman Sachs? In base ai risultati del sondaggio gli esperti non sembrano avere dubbi: nell’anno corrente l’azionariato e quindi le borse continuano ad essere gli asset preferiti. Più nel dettaglio, le azioni rappresentando la best performer tra le classi d’investimento per ben il 33 per cento degli interpellati. Più staccati le altre classi di invetimento: il 25 per cento degli intervistati ritiene che per trovare i migliori rendimenti annuali bisogna andare a guardare al credito dei mercati emergenti mentre il 14 per cento degli investitori intervistati tende a puntare sul cash. E tutte le altre asset class? Ebbene gli altri asset devono quasi accontentarsi delle briciole: solo per il 13 per cento degli intervistati le obbligazioni sovrane dei mercati avanzati sono la classe di asset preferita mentre il favore per le materie prime va solo al 10 per cento e i bond corporate dei mercati tradizionali sono guardati con interesse da appena il 5 per cento degli intervistati. Insomma dietro le azioni c’è praticamente il vuoto ed è per questo che alla domanda dove investire nel 2019 si può rispondere in modo chiaro (stando almeno ai risultati del sondaggio). 

L’ottimismo con il quale gli investitori guardano alle borse, non sembra essere comunque molto incoraggiante se si vanno a guardare i numeri e quindi il dettaglio fornito dagli intervistati. Ben la metà del campione prevede degli intervistati, ritiene che l’azionario globale ritorni in un a forchetta tra il 5 e il 10 per cento (dati che fanno riferimento all’MSCI All-Country World Index). Oggettivamente parlando si tratta di cifre che non sono particolarmente brillanti anche perchè l’indice ha già registrato un rialzo del 6 per cento nel solo mese di gennaio. 

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