Il recupero della borsa di Wall Street innescato dalla notizia della conclusione di una tregua tra Usa e Cina sulla guerra commerciale è durato meno di quello che oggettivamente ci si poteva attendere. Chi, nella seconda di Ottava, ha continuato a mantenere posizioni long attive sugli indici azionari della borsa di Wall Street, si è visto polverizzare i guadagni registrati nella seduta di lunedi. Martedì 4 dicembre è stata infatti una giornata nera per la borsa Usa con un crollo che ha riguardato tutti gli indici in generale e il Nasdaq in particolare. Il Dow Jones ha perso il 3,1 per cento terminando la seduta a 25.027 punti mentre l’S&P500 ha chiuso con un calo del 3,24 per cento a 2.700 punti. Peggio è andata all’indice che ingloba i titoli del settore tecnologico. Il Nasdaq ha infatti perso nella seduta di ieri il 3,8 per cento a 7.158 punti. Un vero e proprio crollo quindi che ha comportato la distruzione del recente recupero. 

I forti realizzi che hanno interessato la borsa di Wall Street sonon stati il frutto di una diversa percezione adottata dagli investitori in merito alla tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina. E’ cresciuto nelle ultime ore il sospetto che quello che era stato salutato come un accordo risolutivo sia invece solo una sorta di tapabuchi. Insomma il rischio che la tregua nella guerra dei dazi prima o poi si spezzi resta alto. Per dirla con linguaggio militare quello sottoscritto tra Usa e Cina appare più che altro come un armistizio che difficilmente potrebbe portare alla pace. Il mercato (e Wall Street in testa) sembrano averlo capito. 

Il ribasso molto forte che il Nasdaq ha subito (nel confronto con gli altri indici azionari) è stato causato dal tracollo di alcuni titoli che rappresentano gli assi portati dell’indice dei tecnologici della borsa Usa. Il prezzo delle azioni Apple nella seconda di Ottava ha rimediato un calo del 4,4 per cento a quota 176,69 dollari e quindi lontanissimo dai 200 dollari di un tempo. Il crollo della quotazione Apple è stato causato dalla decisione degli analisti di HSBC di peggiorare da “Buy” (acquistare) a “Hold” (mantenere) il giudizio sul colosso di Cupertino tagliando anche il target price ad appena 200 dollari. Anche se potrebbe sembrare strano, quindi, le azioni Apple non sono più da comprare secondo gli esperti.

A dare una mano al crollo di Wall Street si è messo poi anche il nuovo calo del prezzo del petrolio. Le quotazioni dell’oro nero sono infatti scese ieri sotto a quota 53 dollari dl barile. Peggior finale di anno non si poteva prospettare ma forse si era corso troppo fino a poco dopo l’estate. 

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