Trovare i dividendi sicuri è sempre stato il sogno di ogni investitore. Tra consigli e guide operative, i suggerimenti per riuscire a trovare le cedole sicure si sprecano. Molto spesso, però, tali consigli vengono smentiti da quella che è la realtà e allora è il caso di andare ancora più a ritroso con la ricerca di informazioni è chiedersi se oggi c’è un modo per cercare i dividendi sicuri. A rispondere a questa domanda è stato un recente report apparso su Morningstar e titolato appunto “come trovare dividendi sicuri“.
In questo studio si afferma che, concretamente, con i dividendi è sempre meglio giocare in difesa e non in attacco. SE si è troppo inebriati dalla cedola, infatti, si rischia di inserire in portafoglio azioni il cui valore non è giustificato dalla cedola che staccano oppure azioni di alcune società che nel giro di pochi anni potrebbero essere anche costrette a tagliare (o ad azzerare il loro dividendo. Secondo Dan Lefkovitz, strategist di Morningstar Indexes, “i due indicatori proprietari per poter capire se si ha in portafoglio un titolo valido o una trappola, in termini di dividendo, sono l’Economic moat e il Distance to default”. Secondo l’analista oggi “una società con un buon vantaggio competitivo è in grado di far crescere i suoi profitti e tenere alla larga i concorrenti. Il distance to default è una misura del grado di forza di un bilancio. Indica le possibilità di una bancarotta. Guarda a elementi come il debito e la volatilità e calcola se la somma degli asset di un’azienda corra il rischio di essere inferiore alle sue passività”.
Lefkovitz ritiene che “a fronte di un vantaggio competitivo Ampio e di un maggiore Distance to default, ci sono minori possibilità di vedere una società tagliare i dividendi”. Questo principio guida nella scelta dei dividendi sicuri è stato confermato dalle analisi condotte sul campo.
Il meccanismo di valutazione che è stato lanciato dall’esperto, affonda le sue radici nel cosiddetto Dividend Yield Focus Index. Si chiama così il paniere che la stessa Morningstar lanciò nel 2010 mentre dai mercati arrivavano i primi segnali sull’imminente crisi dei mutui subprime. Lefkovitz ritiene che “molte strategie basate sui dividendi in quel momento sono andate in crisi” ed afferma che questo è avvenuto perchè tali strategie “guardavano solo al passato, utilizzando metriche come la storia dei dividendi, la crescita delle cedole e il payout ratio. Tutti sistemi che si sono dimostrati fallimentari nel predire il futuro dei dividendi“.
E’ molto importante però evitare di fare l’errore opposto. Se è infatti vero che è necessario prestare attenzione nella scelta dei dividendi migliori, è al pari esatto affermare che non biosgna avere timore di scegliere. Sempre l’esperto di Mornigstar afferma che oggi “ci sono un mucchio di valide ragioni per avere questo tipo di società in portafoglio”, e aggiunge che “l’impegno a versare un dividendo, ad esempio, instilla una buona dose di disciplina nel top management delle aziende. Ci sono poi diversi studi che mostrano come buona parte del guadagno che un investitore realizza nel lungo periodo venga dall’aver reinvestito le cedole che ha incassato”.
Ovviamente tutti questi consigli per scegliere i dividendi sicuri valgono anche nel caso dei dividendi 2019 del Ftse Mib.
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