Appena due mesi orsono si parlava di previsioni a 100 dollari al barile per il prezzo del petrolio. La maggior parte degli analisti, con la presenza, per la verità, di alcune lodevoli eccezioni, si erano abbandonati a previsioni a dir poco ottimistiche sulla quotazione petrolio. Secondo alcuni esperti, in considerazione di quello che era stato il trend del greggio fino al mese di settembre, si poteve vedere il prezzo del petrolio anche ad oltre 100 dollari al barile entro la fine dell’anno. Ebbene la fine dell’anno oramai sta per arrivare e la quotazione petrolio piuttosto che avvicinarsi ai 100 dollari al barile si sta progressivamente allontanando dai massimi registrati nei mesi scorsi. Dall’analisi del grafico sull’andamento del greggio emerge come il valore del petrolio in appena un mese di tempo abbia perso registrato un calo di circa il 25 per cento!. Un così repentino abbassamento delle quotazioni dell’oro nero può tranquillamente far parlare di crollo del prezzo del petrolio!
Le premesse della seduta di oggi rispecchiano le incertezze degli ultimi mesi. Sui mercati asiatici il benchmark americano WTI ha ceduto 32 centesimi a 55,93 dollari al barile mentre il greggio di riferimento europeo è sceso di 21 centesimi a quota 65,91 dollari al barile. Il calo della quotazione petrolio, quindi, prosegue indisturbato.
Secondo Intermonte Sim in appena quattro settimane la percezione degli operatori sull’offerta e la domanda di petrolio è del tutto cambiata. A causa del rinvio dell’entrata in vigore delle sanzioni all’Iran, i grandi investitori ritengono che si stia andando incontro ad una fase caratterizzata da una abbondante offerta di greggio. Il fatto poi che l’ultimo rapporto dell’OPEC abbia segnalato un possibile drastico calo della domanda, ha spalancato ancora di più le porte alla possibilità che nell’immediato futuro ci possa essere troppo petrolio in circolo sui mercati globali. Altro che prezzo del petrolio a 100 dollari al barile insomma!
E’ per questo motivo che se dal punto di vista tecnico adesso sarebbe anche il tempo del recupero per le quotazioni del petrolio, dal punto di vista fondamentale fare previsioni è molto più arduo. Molto dipenderà da quello che farà il cosiddetto OPEC + ossia OPEC più Russia. Questo raggruppamento di paesi produttori starebbe prenderendo in considerazione la possibilità di arrivare ad un taglio fino a 1,4Mln di barili. Secondo la Reuters anche la Russia potrebbe diventare più morbida dinanzi all’ipotesi di un taglio se non altro in considerazione del crollo che il prezzo del petrolio ha registrato nell’ultimo mese.
Questa la situazione in atto oggi per quello che riguarda il greggio. Per quanto concerne le previsioni sul prezzo del petrolio, è possibile che il greggio possa recuperare il trend rialzista nel corso del primo semestre per poi invertire la tendenza nella seconda parte dell’anno. L’argomento in grado di condizionare l’andamento del greggio anche nel 2019? Ovviamente quello che doveva essere e poi non è stato il tema clou di fine anno ossia il ritorno delle sanzioni alla Repubblica dell’Iran.
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