L’OPEC, l’organizzazione tra i paesi produttori di petrolio non ha intenzione di assistere impotente al recente ribasso delle quotazioni del petrolio che è stato causato da una serie di fattori molto diversi tra loro. Nel momento in cui analisti e investitori sono concentrati su quelle che saranno le reazioni della quotazione petrolio all’entrata in vigore delle nuove sanzioni all’Iran, dall’OPEC è arrivato un segnale chiaro che è rivelatore della volontà di non perdere il controllo sulle fluttuazioni del greggio.

Che il prezzo del petrolio sia molto legato alle mosse (o alle anticipazioni delle mosse) dell’organizzazione tra i paesi produttori è risaputo ma quello che è avvenuto nelle ultime ore è sintomatico del potere dell’OPEC. Cosa è successo? A parlare sono anzittutto i grafici ossia il grafico ossia il grafico del prezz del Brent e quello del WTI. In affanno fino ad alcune ore fa, con entrambi gli indici futures che hanno segnato un calo di circa lo 0,6 per cento a causa di una serie di elementi diversi tra loro, la quotazione del petrolio, tutto ad un tratto, ha annullato il ribasso ed è passata in positivo. Ovviamente questo cambio di direzione della quotazione petrolio non è avvenuto in modo casuale. In altre parole se tutto ad un tratto la quotazione petrolio ha cambiato rotta ed atteggiamento è perchè qualcosa nel sentiment è cambiata. Questo qualcosa riguarda appunto le anticipazioni sulle decisioni dell’OPEC. 

Secondo alcune indiscrezioni di stampa i ministri dell’OPEC si potrebbero riunire il prossimo fine settimana per parlare della possibilità di introdurre nuovi nuovi tagli alla produzione di petrolio a partire dal 2019. Se davvero l’OPEC arrivasse ad una decisione di questo tipo (che avrebbe i suoi impatti concreti sulle quotazioni del greggio a partire dai primi mesi del prossimo anno), si sarebbe dinanzi ad un cambio di rotta molto significativo. Fino ad oggi, infatti, l’OPEC ha tenuto alta la produzione ma nel futuro tutto potrebbe cambiare.

La mossa dell’OPEC sarrebbe quasi singolare poichè tanta analisti ritenevano che le sanzioni all’Iran sarebbero bastate per tenere alte le quotazioni. Evidentemente così non è ma anzi c’è il sospetto che gli Usa con lo shale oil siano tornati a fare i comodi loro. 

Le indiscrezioni sul possibile taglio della produzione a partire dal prossimo anno, hanno determinato un cambio di rotta molto nette per la quotazione petrolio che ora segna un rialzo dell’1 per cento con il Brent al momento della scrittura del post avanza 72,21 dollari mentre il greggio WT segna un aumento a 61,8 dollari. L’impatto delle indiscrezioni sulle prossime mosse dell’OPEC c’è ed evidente. Attenzione però a non dare nulla per scontato perchè la storia dell’OPEC stessa dimostra che tra il dire il fare c’è di mezzo un mare…di petrolio. 

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.

Migliori Piattaforme di Trading

Broker del mese
Deposito minimo 100 AUD
0.0 Spread in pip
Piattaforme di trading avanzate
Prezzi DMA su IRESS
Deposito minimo 100$
Sicurezza Gruppo Bancario Svizzero
Leva fino a 1:30
Protezione da Saldo Negativo
Deposito minimo ZERO
N.1 in Italia
Regime Fiscale Amministrato
0% CANONE MENSILE DI GESTIONE
SCOPRI DI PIÙ Fineco recensioni » * Avviso di rischio
Deposito minimo 100$
ETF - CRYPTO - CFD
Licenza: CySEC - FCA - ASIC
Copia i migliori trader del mondo

Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.