Il recente ribasso delle borse mondiali, con epicentro sempre la borsa di Wall Street, ha riportato alla ribalta vecchie e nuove preoccupazioni. Sicuramente anche tu avrai avuto paura che il sell off sull’azionario potesse essere il primo segnale di un più ampio crollo dei mercati. Secondo Ben Jones, Senior Multi Asset Strategist di State Street Global Markets, nonostante le normali paure, il mondo non è neppure lontamente vicino ad una catastrofe o ad una tempesta. L’analista ritiene che non ci sarà nessun crollo del mercato azionario e del mercato obbligazionario e che le azioni potrebbero presto registrare un rally. Insomma, mentre da più parti si lanciano allarmi sul panic selling, Jones va in controtendenza e sembra dire: è momento di investire altro che corsa ai beni rifugio. Se per quello che riguarda le azioni il giudizio dell’analista è molto chiaro, più sfumata è la sua posizione sul risparmio gestito.
Jones ritiene che l’aumento dei rendimenti obbligazionari sia una sorta risposta a una crescita più sostenuta. L’aumento dei rendimenti delle azioni dimostra inoltre con chiarezza che la FED è oramai intenzionata a varare un forte inasprimento monetario. Lo stesso James Powell della Federal Reserve ha affermato che i tassi sono in aumento pur restando al di sotto del tasso neutrale. In relazione al cambio Euro Dollaro, gli effetti base e la forza registrata dal biglietto verde nel corso dell’estate stanno a significare che le pressioni inflazionistiche negli Stati Uniti probabilmente resteranno contenute. In altre parole l’andamento al rialzo della quotazione petrolio, almeno ad oggi, non è un problema per le valute.
In questa situazione, l’aumento dei rendimenti obbligazionari non dovrebbe avere conseguenze negative sugli indici azionari. Secondo un’analisi condotta da Pierpaolo Molinengo sul suo sito, è plausimile che si possa continuare ad assistere a una compressione multipla e questo non rappresenta una novità. I rendimenti complessivi positivi in termini di crescita degli utili saranno probabilmente capaci di compensare questa compressione. Questa è la situazione in atto attualmente sui mercati.
Secondo Jones, è probabile che il principale impatto dei tassi di interesse più alti, possa produrre i suoi effetti sull’azionario. Jones ritiene che l’aumento costante dei rendimenti possa favorire i settori ciclici che sono caratterizzati, per loro natura, da bassi livelli di indebitamento. Quali sono quindi le azioni favorite?. Il consiglio è di guardare con favore ai comparti energia, materiali, IT e industriale che sono più favoriti rispetto a settori difensivi come real estate, telecomunicazioni e utility. Allo stesso tempo anche i settori delle commodity beneficeranno dalla ripresa dell’economia cinese. Ovviamente tutto questo discorso sta in piedi fino a che non ci siano grandi novità nella guerra commerciale tra Usa e Cina.
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