ANALISI TECNICA PETROLIO SETTIMANA 29 OTTOBRE – 2 NOVEMBRE
La settimana che si apre oggi 28 ottobre è molto particolare. Come noto, infatti, l’1 novembre è la festività di Ogni Santi in Italia e quindi ci potrebbe essere una riduzione degli scambi sul fronte delle materie prime. Partendo da questa considerazione, ecco l’analisi tecnica sul prezzo del petrolio per la settimana in oggetto.
QUOTAZIONE PETROLIO DEBOLE SU BREVE PERIODO DOPO PERDITA SUPPORTO A 70 DOLLARI
Terza settimana consecutiva in flessione per la quotazione petrolio che, nella componente WTI ha toccato il valore più basso a quasi due mesi e mezzo, scivolando su un minimo intraday a quota 65,74 dollari al barile, salvo poi recuperare parzialmente terreno e chiudere l’ ottava a quota 67,62 dollari ( +0,43% ). Il bilancio dell’ intera ottava ha invece fatto registrare un calo del 2,1%.
LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DEL PETROLIO
Quotazioni del greggio in sofferenza nonostante l’ Arabia Saudita abbia fatto sapere, ad una settimana dall’ inizio delle sanzioni USA contro l’ Iran, per bocca del ministro dell’ Energia Khalid al-Falih di non voler assolutamente imporre ai consumatori occidentali un embargo sul petrolio in stile 1973. La tensione fra il principato saudita ed il mondo occidentale rimane inoltre molto alta dopo l’ omicidio politico del giornalista saudita, che si è consumato brutalmente all’ interno del consolato dell’ Arabia Saudita ad Ankara. Al-Falih ha inoltre affermato che l’obiettivo nel breve-medio periodo è principalmente focalizzato sull’ aumento dell’ output per controbilanciare la discesa della produzione di altri Paesi. L’ output saudita per questo motivo potrebbe essere aumentato ad 11 milioni di barili al giorno dagli attuali 10,7 milioni di barili giornalieri, sottolineando che la capacità produttiva di Riad potrebbe anche spingersi a 12 milioni di barili al giorno, a cui si potrebbero aggiungere anche 200 mila barili in più da parte degli Emirati Arabi.
I DATI SULLE SCORTE SETTIMANALI DI PETROLIO USA
Prezzo del greggio giù dopo un ulteriore aumento delle scorte settimanali di greggio Made in USA, che secondo il consueto report curato dall’ EIA ( Energy Information Administration ) che nella settimana terminata il 19 Ottobre sono aumentate di 6,3 milioni di barili, a dispetto di un aumento più contenuto, a +3,5 milioni di barili, stimato dagli analisti. In flessione invece, gli stock di benzina, in calo di 4,8 milioni di unità, contro i -1,4 milioni di unità attesi dal mercato. Giù anche le scorte di distillati, in flessione di 2,3 milioni di unità, mentre il consensus dava una contrazione minore, pari a -1,7 milioni di unità. Le anticipazioni rilasciate dall’ API ( American Petroleum Institute ), invece, avevano previsto un maggior aumento per le scorte USA, pari a quasi +9,9 milioni di barili; stock di benzina in diminuzione di 2,85 milioni di unità e scorte di distillati in flessione per 2,35 milioni di unità.
PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SUL PETROLIO
Ottimo il bilancio settimanale realizzato dal nostro sistema operativo con sottostante il WTI, che ha centrato 6 dei 7 obiettivi indicati dalla strategia Short: 2 nella versione Intraday e 4 nella versione Over.
La strategia Long suggerisce di aprire posizioni al rialzo nel caso in cui si registri un close orario maggiore di 67,96 $; Target Price attesi in area 68,38 e 68,81 dollari; Stop Loss nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 67,28 $. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 68,81 $, per sfruttare possibili allunghi fino a 69,07 e 69,48 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 67,96 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora Long sulla forza, in caso di break-out rialzista di 69,48 $ confermato in chiusura oraria, per accompagnare gli acquisti fino a 69,74 e 70,01 dollari, estesi a 70,44 $; Stop Loss in caso di ritorno sotto 68,81 $ in chiusura di candela oraria. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 64,48 $, per sfruttare possibili veloci rimbalzi in area 64,88 e 65,53 dollari, estesi a 66,20$, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 63,80 $.
La strategia Short, invece, consiglia di attivare posizioni al ribasso nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 67,28$, per sfruttare eventuali discese in 66,86 e 66,62 dollari; Stop Loss in caso di ritorno oltre 67,96 $ in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera inferiore a 66,62 $,per anticipare possibili cali fino a 66,20 e 65,94 dollari; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 67,28$. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione in vendita dovesse spingersi sotto 65,94 $ in chiusura di candela oraria, per accompagnare le vendite fino a quota 65,53 e 64,88 dollari, estese a 64,48 $; Stop Loss in caso di ritorno oltre 66,62 $ in close orario. Suggeriti Short Speculativi in caso di allungo in area 70,44 $, per cercare di sfruttare eventuali pull-back di prezzo in area 70,01 e 69,48 dollari, esteso a 69,81 $; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria oltre quota 71,15 $.
ANALISI TECNICA ORO SETTIMANA 29 OTTOBRE 2 NOVEMBRE
Di seguito l’analisi tecnica sul prezzo dell’oro per la settimana 29 ottobre 2 novembre.
ORO GETTA LE BASI PER ULTERIORI ALLUNGHI DOPO QUARTA SETTIMANA CONSECUTIVA IN CRESCITA
Ancora un’ ottava all’ insegna del rialzo per la quotazione oro ( la quarta consecutiva ), che ha concluso la seduta di Venerdì 26 Ottobre in progresso dello 0,51%, a quota 1.235,40 dollari. Continua l’ appeal sui beni rifugio come i metalli preziosi, con gli indici azionari di Wall Street che da qualche settimana arrancano il passo, iniziando a cedere importanti tasselli di sostegno sul brevissimo. La performance a 5 sedute, invece, ha evidenziato un guadagno di poco superiore allo 0,80%. Le quotazioni dell’ oro, portandosi su un massimo intraday a quota 1.246 dollari, con un velocissima spike rialzista, hanno inoltre toccato il valore più elevato delle ultime 15 settimane.
LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER I PREZZI DELL’ ORO
L’ottava appena archiviata, sotto l’ aspetto macro, aveva esordito con la stima inferiore alle aspettative degli analisti evidenziata dall’ indice che rileva l’ attività economica nazionale negli USA, il cosiddetto CFNAI. Nel mese di Settembre il Chicago Fed National Activity Index ha infatti registrato un valore pari a 0,17 punti, frenando rispetto ai 0,27 punti rilevati nel mese di Agosto ( rivisti da 0,18 punti ). Le indicazioni degli analisti erano per una lettura a 0,22 punti. Il suddetto indicatore, poiché oltre a misurare l’andamento delle attività economiche rileva anche le pressioni inflazionistiche, viene seguito con molta attenzione dalla Federal Reserve. Il risultato del CFNAI esprime il valore di ben 85 diversi indicatori macro. Valori di indice pari a zero significano che l’ attività economica negli USA si sta espandendo con un tasso in linea con la media storica; una lettura superiore allo zero indica che il tasso di crescita è maggiore alla media storica, mentre una rivelazione minore allo zero è sinonimo si crescita inferiore alla media.
In deciso rallentamento il Richmond Fed Index, che nel mese in corso si è assestato a 15 punti dai 29 punti della rilevazione di Settembre. Il sondaggio condotto dalla Federal Reserve di Richmond e che copre anche Virginia, Maryland, Carolina del Nord e del Sud, Distretto di Columbia e gran parte del West Virginia, misura l’ andamento del settore manifatturiero dell’ intera regione, attraverso il sentiment dei produttori. Delusi i pronostici degli analisti, che invece si aspettavano un minor rallentamento, a 24 punti.
Dopo il netto calo registrato la precedente ottava ( -7,1% ), il saldo delle nuove richieste di mutui ipotecari, nella settimana terminata il 19 Ottobre, secondo la consueta stima elaborata dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ) ha evidenziato una crescita del 4,9%
Cambio EUR-USD in discesa, con il biglietto verde a beneficiare della stima degli ordinativi di beni durevoli statunitensi, che nel mese di Settembre hanno evidenziato una crescita dello 0,8% su mese, in netta frenata rispetto al +4,6% della precedente rilevazione. Nonostante il rallentamento, appena indicato, il dato ha tuttavia battuto le aspettative degli analisti, che invece avevano indicato un calo dell’1,3%.
Segnali di consolidamento per l’ economia a stelle e strisce sono invece arrivati dalla stima preliminare del Purchasing Managers Index di Ottobre, assestatosi a 55,9 punti, in rialzo dai 55,6 punti della lettura finale di Settembre. Il consensus, invece, prevedeva un minor progresso, a 55,3 punti. Confortante anche il deciso aumento del PMI relativo al settore Servizi, in salita, secondo la stima flash del mese in corso a 54,7 punti dai 53,5 punti del mese precedente. Le aspettative del mercato erano per una crescita che non andava oltre i 54 punti.
Il Dipartimento per il Lavoro statunitense ha reso noto che nell’ ottava che si è conclusa il 20 Ottobre il saldo delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione ha evidenziato una crescita di 5 mila unita, a 215 mila unità, dalle 210 mila unità della precedente settimana. La media mensile, indicatore più preciso rispetto alle singole rilevazioni settimanali, in quanto meno volatile, si è confermata in linea con la precedente stima, a 211.750 unità. Al 13 Ottobre, il totale dei richiedenti sussidio ha fatto registrare una flessione a 1,636 milioni di unità, in discesa da 1,641 del saldo della precedente ottava. Gli analisti, invece, si aspettavano una lettura invariata.
Il consueto report mensile diffuso dal Dipartimento per il Commercio ha evidenziato che nel mese di Settembre, le scorte all’ ingrosso sono aumentate dello 0,3% su base mensile. Gli analisti, dopo il +1,% di Agosto, si aspettavano un progresso lievemente maggiore, pari a +0,5%.
Oro in momentanea flessione sul recupero del biglietto verde dopo che la fiducia dei consumatori USA, nella lettura finale di Ottobre, secondo la stima elaborate dall’ Università del Michigan, si è assestata a 98,6 punti, mentre la lettura preliminare e le indicazioni degli analisti davano un dato pari a 98,2 punti. Dai dettagli è inoltre emerso che l’indebolimento ha principalmente riguardato la voce relativa alle condizioni attuali, in frenata a 113,1 punti dai 114,4 punti della stima flash; mentre la voce relativa alle aspettative si è portata ad 89,3 punti, 0,2 punti in più rispetto alla rivelazione preliminare.
Oro in ripresa dopo che nella prima lettura del terzo trimestre 2018, il PIL annualizzato statunitense ha fatto registrare una crescita del 3,5%, rallentando rispetto al +4,2% del periodo Aprile-Giugno, ma evidenziando una leggera crescita rispetto al +3,3% pronosticato dagli analisti. Oltre le attese anche la stima sui consumi, che invece ha mostrato un incremento del 4%, contro il +3,8% del trimestre precedente ed il +3,3% atteso dal mercato. Dai dettagli è inoltre emerso che il miglioramento è stato principalmente sostenuto, oltre che dal rialzo dei consumi, dal cumulo degli investimenti in scorte, che ha parzialmente bilanciato il calo delle esportazioni legate all’ imposizione dei dazi cinesi. La lettura diffusa del Prodotto Interno Lordo diffusa dal Dipartimento per il Commercio, in aumento su base trimestrale del 3%, rappresenta il miglior risultato dal secondo trimestre del 2015. L’ economia statunitense cresce ininterrottamente da ormai 9 anni, e le previsioni sono che i benefici prodotti dal piano d’ investimenti di 1.500 miliardi attuato dal governo Trump continueranno a dare i propri frutti anche nel quarto trimestre dell’anno.
QUADRO GRAFICO DELL’ORO SUL BREVE-MEDIO PERIODO E MEDIO-LUNGO PERIODO
Dopo la mancata rottura della forte area di resistenza di medio-lungo periodo individuata in area 1.360-1.370 dollari, il prezzo dell’ oro è ritornato lentamente alla base di partenza, ripiegando inesorabilmente, prima in area 1.300 dollari e successivamente scendendo sul supporto di medio periodo che passava in area 1.290-1.280 dollari. La discesa settimanale al di sotto dell’ importante supporto individuato in area 1.220 dollari ha innescato ulteriori affondi sui minimi da Gennaio, in area 1.160 dollari, con step intermedio in area 1.200 dollari; nonché importante supporto di lunghissimo periodo, sotto il quale il prezioso metallo giallo potrebbe correre il pericolo di scivolare nuovamente a 1.120 dollari. La conferma del recupero di area 1.220, invece, sul breve, potrebbe accantonare le ipotesi ribassiste appena indicate. Lo scenario rialzista, sul medio-lungo periodo si rafforza soltanto in caso di deciso break-out della forte resistenza in area 1.360-1.370, attivando obiettivi di lungo periodo posti in area 1.400 – 1.450 dollari, mentre il sentiment di breve potrebbe ritornare in fase neutrale soltanto in caso di ritorno oltre area 1.280 dollari Con i mercati azionari globali che lasciano intravedere segnali di debolezza, il deciso turn-over verso un asset storicamente difensivo come l’ oro, sul lungo periodo, potrebbe non essere lontano.
PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SULL’ ORO
Buona la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ oro che preso profitto su 3 obiettivi pronosticati dalla strategia Long Intraday: 2 nella versione Intraday ed 1 nella versione Over. Centrati anche i 2 target price indicati dalla strategia Short Intraday.
La visione Long suggerisce di attivare posizioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1.238,40 $ e prevede i primi due obiettivi a 1.241,30 e 1.246 dollari, Stop Loss in caso di close orario minore di 1.233,65 dollari. Mantenere le operazioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera oltre 1.246 $ per sfruttare possibili allunghi in area 1.249 e 1.253,75 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1.235,40 $ in chiusura di candela giornaliera. Long sulla forza in caso di rottura della resistenza a 1.253,75 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di assecondare il movimento rialzista fino a 1.256,70 e 1.261 dollari, esteso a 1.266 $; Stop Loss in caso di perdita di 1.246 $ in chiusura giornaliera. Long speculativi in caso di affondo in area 1.201,60 $ per sfruttare possibili rimbalzi in area 1.209,05 e 1.213,70 dollari, estesi a 1.221,35 $; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1.194 $ in chiusura di candela giornaliera.
La visione Short, invece, suggerisce di aprire posizioni al ribasso nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1.233,65 $; Target Price previsti a 1.230,70 e 1.226 dollari, Stop Loss in caso di close orario maggiore di 1.238,40 $. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 1.226 $, per cercare di anticipare possibili cali in area 1.221,35 e 1.216,70 dollari; Stop Loss; in caso di ritorno sopra 1.235,40 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione ribassista dovesse spingersi anche sotto quota 1.216,70 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di ricoprirsi a 1.213,70 e 1.209,05 dollari, ed in caso di ulteriori discese a 1.201,60 $; Stop loss in caso di ritorno sopra 1.226 $ in chiusura di candela giornaliera. Short Speculativi in caso di allunghi in area 1.266 $, per cercare di sfruttare probabili pull-back in area 1.261 e 1.253,75 dollari, estesi a 1.249 $; Stop Loss nel caso in cui il movimento rialzista dovesse estendersi oltre 1.278 $ in chiusura giornaliera.
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