Non tutti i mali vengono per nuocere e il recente sell-off sul mercato obbligazionario degli Stati Uniti potrebbe aver creato le premesse per importanti occasioni di investimento. Ad affermarlo è stato Christopher Jeffery, Fixed Income Strategist di Legal & General Investment Management in un suo recente studio di analisi. Se sei solito investire in bond ti consiglio di leggere questo post che può tornarti molto utile per le tue scelte operative.
Secondo l’analista investire in obbligazioni non è propriamente quello che si potrebbe chiamare come una tendenza di massa. Tuttavia il recente sell off ha riportato in vita un forte appeal e i titoli di stato non sono più considerati come asset di serie B alle spalle delle azioni. L’esperto ritiene che il recente andamento dei prezzi dei bond Usa abbia portato al ribasso le obbligazioni dei paesi sviluppati. Secondo Jeffery, “le azioni dei mercati emergenti hanno registrato un ulteriore calo, ma il debito di queste economie si è dimostrato sorprendentemente resiliente di fronte a questo recente fenomeno“. I motivi che hanno determinato il rialzo del rendimenti sono essenzialmente tre: il possibile e imminente aumento dell’offerta di bond sovrano Usa come conseguenza dei tagli alle tasse di Trump; la quasi certezza che le politiche restrittive della Federal Reserve proseguiranno e, in ultimo, i tanti riferimenti in chiave bullish all’outlook economico che sono stati formilati da Jerome Powell, presidente della FED.
Ci sono poi anche altri motivi meno diretti che, secondo Jeffery, hanno determinato l’andamento dei rendimenti. Il primo di questi motivi indiretti riguarda la domanda di bond Usa da parte dei giappponesi mentre il secondo la posizione degli investitori istituzionali. Alla fine di settembre, infatti, sono giunti al termine gli incentivi fiscali a sostegno delle imprese per finanziare i regimi pensionistici. Questo significa che nei prossimi mesi ci potrebbe essere un calo della quantità di prestiti obbligazionari comprati. Christopher Jeffery preferisce non seguire quello che è l’attuale trend di mercato.
Una sommatoria di elementi negativi è pronta quindi a condizionare gli investitori? Secondo l’analista non tutti gli elementi sono negativi. Christopher Jeffery non rileva ancora una prova convincente ed evidente che tassi di interesse maggiori siano negativi per le azioni. Jeffery ritiene invece che “i rendimenti dei titoli di Stato americani sono vicini alle nostre stime sul fair value e per questo motivo è tempo di essere meno, e non più, pessimisti“.
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