Il crollo delle borse di tutto il mondo (da Wall Street al Ftse Mib fino al DAX tedesco e al CAA 40 francese) ha fatto molto rumore. Preceduto da una serie di segnali negativi che si erano già manifestati nelle settimane precedenti, il crollo dei mercati azionari non ha praticamente lasciato scampo a nessuno. Di crollo delle borse mondiali si è a lungo parlato sui media con relativo esame di quelle che potrebbero essere le cause di un simile ribasso. Sono certo che anche tu ti sarai posto la fatidica domanda sul perchè le borse sono crollate magari andando a caccia di stime e previsioni su quello che potrebbe avvenire nelle prossime settimane o addirittura nel più lungo periodo.
Se vuoi esaminare le ragioni alla base del forte calo dei mercati globali, l’errore che devi assolutamente evitare è quello di imputare il crollo ad una sola ragione. Il crollo dei mercati azionari non ha un solo colpevole ma si profila invece come una sorta di delitto perfetto con tanti responsabili. Non c’è quindi una sola ragione alla base del sell-off sull’azionario globale ma ve ne sono invece molteplici. Dopo un lungo periodo nel quale possibili scintille erano rimaste sepolte dalla cenere, nei giorni scorsi c’è stato un primo segnale di quello che potrebbe succedere nella sciagurata ipotesi in cui ci dovesse essere una deflagrazione di tutti i fattori negativi fino ad oggi nascosti.
Tra le ragioni alla base del crollo delle borse di tutto il mondo, c’è, in posizione preponderante, la guerra commerciale tra Usa e Cina. Ma non si tratta solo di questo. il forte ribasso dell’azionario, infatti, potrebbe essere stato causato anche da una cattiva interpretazione della Federal Reserve. Alcuni analisti ritengono che la Federal Reserve starebbe commettendo un errore storico nell’interpretazione dell’indicatore della curva dei rendimenti obbligazionari. Un errore che non solo gli Usa ma tutto il mondo rischia di pagare a caro prezzo. Oltre alla guerra commerciale, al debito pubblico della Cina e alle politiche montearie della FED, un altro motivo alla base del crollo è da ricercare nel fatto che le grandi società statunitensi devono ripagare qualcosa come 2,5 mila miliardi di dollari di rischiosi leveraged loans ossia di prestiti a rischio condiviso. Per farla breve, quindi, gli Stati Uniti continuano ad essere seduti su una montagna di debiti come è comunque oramai risaputo.
Non ci sono solo le politiche degli Stati Uniti alla base del crollo dei mercati. Un ruolo non indifferente è attribuibile alle mosse dei semplici investitori. Tantissimi risparmiatori hanno aperto posizioni sugli ETF con estrema leggerezza con l’obiettivo di godersi una bella pensione. Ebbene tali ETF hanno innescato un boom insostenibile sui mercati azionari. Negli Stati Uniti il fenomeno ETF è molto diffuso nella fattispecie chiamata 401(k) mentre nel Regno Unito ETF significa fondi privati. Ti ricordo che gli ETF (exchange-traded fund) sono investimenti che seguono l’andamento di un indice azionario di rilievo come l’S&P 500. Per anni il boom del mercato ha significato boom degli ETF. Il problema sta nel fatto che performance sempre migliori degli ETF hanno spinto sempre più risparmiatori a investire in ETF e questo ha determinato una stato di pressione crescente sugli indici di borsa che ovviamente non va bene.
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