Il punto di non ritorno potrebbe essere in realtà già arrivato. In appena una settimana, infatti, il rendimento dei titoli di stato americani a 10 anni è balzato dal 3,05 per cento al 3,25 per cento. Il rally dei Treasury ha mandato in apprensione tutti gli investitori principalmente per due motivi. Da un lato c’è infatti la consistenza del balzo, dal 3,05 per cento al 3,25 per cento non è poco cosa. Dall’altro c’è invece la ristrettezza dell’arco temporale in cui tutto questo è avvenuto. Un aumento di 20 punti base in appena 5 giorno (una Ottava di Borsa) assume infatti un significato particolare anche dal punto di vista statistico. In altre parole una progressione di 20 punti base per i Treasury in due settimane avrebbe avuto un senso diverso e più “moderato” rispetto a quello che invece è realmente avvenuto. Il balzo del rendimenti dei bond Usa non è stato equamente distribuito. Il rialzo dei rendimenti è stato più sostenuto sulla parte lunga della curva e meno pronunciato sulla parte corta.
Il rialzo dei rendimenti dei titoli di stato americani non ha avuto un solo responsabile. Come sempre avviene dinanzi a mutazioni così significative delle curve, si può parlare di una serie di cause e non di una sola causa. Tra i fattori citati per spiegare un simile rally ci sono la crisi dei mercati emegenti, le tensioni tra Italia e Europa per la decisione di Roma di alzare l’asta sul deficit PIL al 2,4 per cento ma soprattutto la guerra commerciale tra Cina e Usa e i dubbi sulla politica monetaria della Federal Reserve. Dal punto di vista dell’analisi tecnica, i rendimenti dei Bond americani hanno raggiunto e quindi superato la cosiddetta linea del “game changer” come è stata definita da Jeff Gundlach, il Re dei Bond alla guida di DoubleLine Capital. Il superamento di questo ostacolo, significa concretamente una sola cosa: il mercato obbligazionario deve essere pronto all’avvio di uan fase tutta al ribasso. Dopo essere andati così in alto, quindi, non si può più tornare indietro. Questo sembra essere uno dei pochi dati di fatto.
Il rally dei bond Usa rappresenta una occasione di investimento per chi è abituato o è solito operare con questa tipologia di strumenti finanziari. Affari dorati, quindi, per chi ha deciso di investire in obbligazioni sovrane e titoli di stato. Ma occasioni di profitto possono esserci anche per chi ha scelto invece di operare attraverso gli strumenti derivati come il Trading CFD. Non sono tante, ma comunque ci sono, le piattaforme trading che consentono di investire sui titoli di stato tra cui i Treasuries americani.
L’andamento dei bond Usa avrà conseguenze non solo sull’obbligazionario ma anche su borsa e Forex. Il un clima di crescente avversione al rischio, infatti, gli investitori potrebbero innervosirsi ancora di più. Il cambio Euro Dollaro e le valute emergenti potrebbero subire le conseguenze di questa situazione con possibile rafforzamento delle quotazioni del biglietto verde.
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