Di seguito l’analisi tecnica materie prime per la settimana 1 – 5 ottobre 2018.
QUOTAZIONE PETROLIO ANALISI TECNICA 1-5 OTTOBRE
Terza ottava consecutiva con il segno “ più “ per i prezzi del petrolio nella versione WTI, lanciati nuovamente sui massimi degli ultimi quattro anni. L’ ultima settimana del mese di Settembre si è conclusa con un rialzo a cinque sedute che ha sfiorato il +4%, a quota 73,53 dollari, non lontana dal top di brevissimo toccato a quota 73,73 dollari nell’ intraday.
LE NOTIZIE PIU’ IMPORTANTI PER IL PREZZO DEL PETROLIO
La quotazione petrolio è stata sostenuta dall’ avvicinarsi dell’ inizio delle sanzioni USA ai danni della produzione iraniana, in calendario dal prossimo Novembre. L’ amministrazione statunitense per bocca del presidente Trump continua ad attaccare l’ OPEC, dopo che il cartello, con l’ appoggio della Russia ha preferito non aumentare la produzione per compensare la mancato offerta sul mercato. Il capo della Casa Bianca ha accusato l’ OPEC di “star fregando il resto del mondo“, facendo lievitare i prezzi del petrolio, che secondo Trump iniziano ad essere insopportabili e che gli USA non lo tollereranno ancora per molto tempo.
I DATI SULLE SCORTE SETTIMANALI DI PETROLIO USA
Quotazioni del greggio in ascesa nonostante l’aumento settimanale fatto registrare dalle scorte di petrolio statunitense, che secondo le stime rilasciate dall’ EIA ( Energy Information Administration ), nella settimana terminata il 21 Settembre, hanno evidenziato una crescita di 1,8 milioni di barili, mentre i pronostici degli analisti erano per un calo di 1,1 milioni di barili. il totale degli stock è pertanto salito a 395,99 milioni di barili. Il report EIA ha inoltre evidenziato che la produzione petrolifera USA ha raggiunto la cifra record di 11,1 milioni di barili. Le scorte di benzina, invece, sono aumentate di 1,5 milioni di barili, contro i +0,4 milioni di barili attesi dal mercato. Giù, invece, le scorte di distillati, scese di circa 2,2 milioni di barili, contro un incremento di 0,3 milioni di barili stimato dagli analisti.
Le anticipazioni rilasciate dall’ API avevano invece indicato scorte petrolio in aumento di 2,9 milioni di barili; stock di benzina in crescita di 0,9 milioni di barili e scorte di distillati in discesa di 0,9 milioni di barili.
PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SUL PETROLIO
Ottimo il bilancio settimanale realizzato dal nostro sistema operativo con sottostante il WTI, che ha centrato 5 dei 7 target price indicati dalla strategia rialzista: 2 nella versione Intraday e 3 nella versione Over.
La visione rialzista suggerisce di aprire posizioni Long nel caso in cui si registri un close orario maggiore di 73,70 $; Target Price attesi in area 73,98 e 74,44 dollari; Stop Loss nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 72,80 $. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 74,44 $, per sfruttare possibili allunghi fino a 74,89 e 75,65 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 73,70 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora Long sulla forza, in caso di break-out rialzista di 75,65 $ confermato in chiusura oraria, per accompagnare gli acquisti fino a 76,11 e 76,88 dollari, estesi a 77,35 $; Stop Loss in caso di ritorno sotto 72,20 $ in chiusura di candela oraria. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 69,07 $, per sfruttare possibili veloci rimbalzi in area 69,76 e 70,48 dollari, estesi a 71,35 $, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 68,35 $.
La visione ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 72,80 $, per sfruttare eventuali discese in 72,35 e 71,63 dollari; Stop Loss in caso di ritorno oltre 73,70 $ in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera inferiore a 71,63 $,per anticipare possibili cali fino a 71,35 e 70,90 dollari; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 72,35 $. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione in vendita dovesse spingersi sotto 70,90 $ in chiusura di candela oraria, per accompagnare le vendite fino a quota 70,48 e 69,76 dollari, estese a 69,07 $; Stop Loss in caso di ritorno oltre 71,63 $ in close orario. Suggeriti Short Speculativi in caso di allungo in area 77,35 $, per cercare di sfruttare eventuali pull-back di prezzo in area 76,88 e 76,11 dollari, esteso a 75,65 $; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria oltre quota 78,15 $.
QUOTAZIONE ORO ANALISI TECNICA 1-5 OTTOBRE
ORO RISTAGNA SUI MINIMI DI PERIODO BLOCCATO IN TRADING RANGE 1.180-1.220 DOLLARI
Finale di ottava in crescendo per il prezzo dell’oro, che ha chiuso gli scambi dell’ ultima seduta del mese di Settembre in rialzo dello 0,74%, a quota 1.196,20 dollari l’ oncia. Il bilancio a cinque sedute ha invece evidenziato un -0,6%. Oro che ha trovato la forza di reagire dopo aver toccato un minimo a cinque settimane a quota 1.180 dollari.
LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER LE QUTAZIONI DELL’ ORO
La settimana appena andata in archivio è stata caratterizzata dal meeting della Federal Reserve, nel corso del quale, l’ istituto centrale statunitense, come ampiamente scontato, ha alzato i tassi d’ interesse di 25 punti base. Dalla consueta conferenza stampa post-riunione tenuta dal presidente della FED, Jerome Powell, è invece emerso che il FOMC prevede un altro ritocco verso l’alto entro la fine dell’anno. Nella nota diffusa alla fine di ogni incontro, invece, scomparsa la dicitura “ accomodante “, ritenuta ormai superflua, ha dichiarato Powell, in quanto la forza della prima economia mondiale rimane forte più che mai, trainata da investimenti, salari, consumi e calo della disoccupazione.
Settimana ricca di dati macro provenienti dagli USA molto sensibili per le quotazioni dell’ oro. L’ ottava si è aperta con la rivelazione dell’ indice CFNAI. L’ indicatore elaborato dalla FED di Chicago, nel mese di Agosto, ha evidenziato una lettura in linea con la precedente, confermandosi a 0,18 punti. Gli analisti, invece, si aspettavano un lieve progresso a 0,20 punti. Il risultato del CFNAI è il frutto della media ponderata del mix di ben 85 diversi indicatori macro, ed il valore espresso rileva l’ andamento dell’ economia e le pressioni inflazionistiche anche a livello nazionale. Una lettura sopra lo zero è sinonimo di tasso di crescita oltre la media storica, mentre valori negativi indicano tasso di crescita inferiore alla media storica.
Sotto le attese la lettura dell’ indice manifatturiero del distretto di Dallas, che a Settembre ha fatto registrare una flessione a 28,1 punti, in calo dai 30,9 punti di Agosto. Le indicazioni degli analisti, invece, erano per un aumento a 31 punti.
Oro in flessione dopo che il Conference Board ha reso noto che l’ indice che misura la fiducia dei consumatori statunitensi, a Settembre, è volato sui livelli più elevati degli ultimi 18 anni, assestandosi a 138,4, in netto miglioramento dai 134,7 punti della precedente sima mensile. Battute le attese degli analisti, che invece si aspettavano una flessione a 132 punti. In crescita anche l’ indicatore che rileva la situazione attuale, portatosi a 173,1 punti dai 172,8 punti di Agosto; mentre quello relativo alle aspettative ha evidenziato un aumento a 115,3 punti dai 109,3 punti del mese precedente.
Ottava ricca di indicazioni anche per quanto riguarda il settore immobiliare statunitense. Lettura in aumento per l’ indice che misura il saldo delle nuove richieste di mutui ipotecari, che secondo la consueta stima rilasciata dalla MBA ( Mortgage Bankers Association ), nella settimana terminata il 21 Settembre, ha rivelato un aumento del 2,9%, confermando il mini-trend positivo in corso, dopo il +1,6% della precedente stima. Inversione positiva per le vendite di case nuove nel mese di Agosto, che dopo due letture mensili in calo hanno evidenziato un +3,5%, assestandosi a 629 mila unità. Il dato rilasciato dal Dipartimento per il Commercio ha battuto i pronostici degli analisti, che invece avevano indicato un aumento contenuto a +0,5%.
Oro debole dopo che la stima preliminare degli ordini di beni durevoli del mese di Agosto ha rivelato un aumento del 4,5%, battendo le aspettative degli analisti, che non si spingevano oltre il +2%. Corretta al rialzo, la prima comunicazione del mese precedente, che da -1,7% è stata portata a -1,2%. Il Bureu of the Census ha inoltre reso noto che il dato “ Core “,al netto del settore dei trasporti, sempre ad Agosto, è aumentato dello 0,1%, deludendo le attese degli analisti, che invece avevano ipotizzato una crescita più marcata, pari a +0,4%. Rivista al rialzo la lettura Core di Luglio, corretta a +0,2% da +0,1% della stima flash.
Conferme sono invece arrivate per la terza ed ultima lettura del PIL annualizzato made in USA, che nel secondo trimestre dell’ anno ha evidenziato un aumento del 4,2%. Netta la crescita rispetto al 2% dei primi tre mesi dell’anno. In linea con i pronostici anche i consumi, in aumento del 3,8%, in deciso progresso rispetto al +0,9% della precedente stima. Nei sei mesi la stima del Prodotto Interno Lordo statunitense ha invece fatto registrare un +3,2%. Dai dettagli è inoltre emerso che la crescita ha beneficiato del piano fiscale lanciato dal governo Trump, che prevede investimenti per 1.500 miliardi di dollari.
Saldo settimanale in aumento per le nuove richieste di sussidio di disoccupazione, che nella settimana terminata il 22 Settembre hanno mostrato un incremento di 12 mila unità, assestandosi a 214 mila unità. Lettura superiore anche alle aspettative del mercato, par a 210 mila unità. Le richieste continuative, nella settimana che si è conclusa il 15 Settembre, invece, si sono portate a 1,661 milioni di unità, in aumento rispetto a 1,645 milioni di unità della precedente stima, ma in frenata rispetto a 1,678 milioni di unità indiato dagli analisti.
Variazione mensile in aumento per le scorte all’ ingrosso, che secondo la stima preliminare diffusa dal Dipartimento per il Commercio, ad Agosto, sono lievitate dello 0,8% su base mensile, contro il +0,3% pronosticato dagli analisti ed il +0,6% del mese di Luglio.
Battuta d’ arresto per l’ indice PMI Chicago, che a Settembre ha evidenziato una contrazione a 60,4 punti dai 63,6 di Agosto, scendendo sui minimi degli ultimi 5 mesi. Il consensus, invece, dava un rallentamento contenuto a 62,6 punti.
Oro in ripresa a fine ottava, dopo che il Bureau of Economic Analysis ha reso noto che la crescita dei consumi delle famiglie americane ha mostrato un +0,3%, in lieve contrazione rispetto al +0,4% della precedente stima mensile. Una lettura, quella relativa ai consumi, in linea con le attese, mentre ha deluso la rilevazione sui redditi personali ha deluso le aspettative degli analisti, facendo registrare un +0,3%, a fronte si un +0,4% atteso.
La lettura finale sulla fiducia dei consumatori statunitensi, relativa al mese di Settembre, elaborata dall’Università del Michigan è stata corretta a 100,1 punti dai 100,8 della lettura preliminare. I pronostici degli analisti, invece, indicavano un miglioramento a 100,5 punti. Giù anche la stima relativa alla condizione attuale, che dai 116,1 punti della stima flash si è assestaa a 115,2 punti.
QUADRO GRAFICO DELL’ORO SUL BREVE-MEDIO PERIODO E MEDIO-LUNGO PERIODO
Dopo la mancata rottura della forte area di resistenza di medio-lungo periodo individuata in area 1.360-1.370 dollari, il prezzo dell’ oro è ritornato lentamente alla base di partenza, ripiegando inesorabilmente, prima in area 1.300 dollari e successivamente scendendo sul supporto di medio periodo che passa in area 1.290-1.280 dollari. Pericolosa la discesa intraday e settimanale al di sotto dell’ importante supporto individuato in area 1.220 dollari, la cui perdita potrebbe far mutare aggravare ulteriormente il quadro grafico di breve-medio periodo, nettamente impostato al ribasso. La rottura del supporto appena segnalato ha innescato ulteriori affondi sui minimi da Gennaio, in area 1.160 dollari, con step intermedio in area 1.200 dollari. In area 1.200-1.180, invece, cade l’ importante supporto di lunghissimo periodo, sotto il quale il prezioso metallo giallo potrebbe correre il pericolo di scivolare nuovamente a 1.120 dollari, con step intermedio ancora a 1.160 dollari.
Lo scenario rialzista, sul medio periodo si rafforza soltanto in caso di deciso break-out della forte resistenza in area 1.360-1.370, attivando obiettivi di lungo periodo posti in area 1.400 – 1.450 dollari, mentre il sentiment di breve potrebbe ritornare in fase neutrale soltanto in caso di ritorno oltre area 1.280 dollari Con i mercati azionari globali che non lasciano intravedere segnali di debolezza, il deciso turn-over verso un asset storicamente difensivo come l’ oro, sul lungo periodo, potrebbe ancora tardare ad arrivare.
PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SULL’ ORO
Buona la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ oro che ha preso profitto su 5 dei 7 obiettivi pronosticati dalla ribassista: 2 nella versione Long Intraday ed 3 nella versione Long Over
La strategia rialzista suggerisce di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1.199,50 $ e prevede i primi due obiettivi a 1.202,35 e 1.206,95 dollari, Stop Loss in caso di close orario minore di 1.194,95 dollari. Mantenere le operazioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera oltre 1.206,95 $ per sfruttare possibili allunghi in area 1.211,55 e 1.216,18 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1.196,20 $ in chiusura di candela giornaliera. Long sulla forza in caso di rottura della resistenza a 1.216,18 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di assecondare il movimento rialzista fino a 1.220,80 e 1.223,70 dollari, esteso a 1.231,25 $; Stop Loss in caso di perdita di 1.210 $ in chiusura giornaliera. Long speculativi in caso di affondo in area 1.168,50$ per sfruttare possibili rimbalzi in area 1.175,80 e 1.180,30 dollari, estesi a 1.187,65 $; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1.160 $ in chiusura di candela giornaliera.
La strategia ribassista, invece, suggerisce di aprire posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1.194,95 $; Target Price previsti a 1.192 e 1.190,20 dollari, Stop Loss in caso di close orario maggiore di 1.199,50 $. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 1.190,20 $, per cercare di anticipare possibili cali in area 1.187,65 e 1.184,55 dollari; Stop Loss; in caso di ritorno sopra 1.196,20 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione ribassista dovesse spingersi anche sotto quota 1.184,55 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di ricoprirsi a 1.180,30 e 1.175,80 dollari, ed in caso di ulteriori discese a 1.168,50 $; Stop loss in caso di ritorno sopra 1.190,45 $ in chiusura di candela giornaliera. Short Speculativi in caso di allunghi in area 1.231,25 $, per cercare di sfruttare probabili pull-back in area 1.223,70 e 1.220,80 dollari, estesi a 1.216,18 $; Stop Loss nel caso in cui il movimento rialzista dovesse estendersi oltre 1.245 $ in chiusura giornaliera.
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