ENI inizia a fare i conti con uno scenario che fino a pochi mesi orsono era considerato pura semplice fantasia: il prezzo del petrolio a 100 dollari al barile. A fare riferimento a questa ipotesi è stato l’amministrazione delegato di ENI Claudio Descalzi nell’ambito di una intervista che il manager ha rilasciato al Corrire della Sera edizione di oggi. Il riferimento ad una quotazione del petrolio così alta non è stato ovviamente una casualità. Da ieri le quotazioni del Brent e del WTI sul mercato dei futures hanno registrato una nuova consistente progressione in avanti tanto che molti analisti si sono spinti a parlare in modo chiaro di riattivazione del trend rialzista. Dopo alcuni giorni di calma, il prezzo del petrolio è tornato a salire in modo marcato. In particolare il contratto sul Brent si è spinto ieri ai massimi da 4 anni sfondando il muro degli 82 dollari al barile. A determinare la riattivazione del trend rialzista è stato l’esito dell’incontro tra i paesi OPEC. I produttori di greggio e la Russia si sono trovati concordi sulla necessità di mantenere almeno per ora, gli attuali livelli di estrazione e produzione, nonostante l’invito ad agire in modo opposto che è arrivato dal presidente Trump. In pratica la produzione non subirà variazioni pur in presenza di uno scenario che è cambiato rispetto a prima dell’estate visto e considerato l’arrivo di sanzioni all’Iran e il crescente rischio di collasso economico del Venezuela. 

Claudio Descalzi, pur non azzardando previsioni sulla possibile quotazione del petrolio in futuro, ha affermato che un rally fino a 100 dollari al barile “sarebbe negativo per tutti: per i consumatori, ma anche per noi produttori, tra instabilità dei mercati e prevedibile impatto sui consumi. E per l’ambiente, dato che, a quei livelli, molti tornerebbero al carbone. Ma riconosco anche che, al di la’ della fiammata di ieri, le condizioni di mercato possono spingere verso prezzi ancor più sostenuti“. Ragionando quindi in termini di previsioni sulla quotazione petrolio, il rischio che le quotazioni possano salire verso i 100 dollari c’è. Uno scenario simile è una occasione di trading per chi opera sul petrolio attraverso futures o CFD ma un problema se si guarda la questione dal un punto di vista più generale. 

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.

Migliori Piattaforme di Trading

Broker del mese
Deposito minimo 100 AUD
0.0 Spread in pip
Piattaforme di trading avanzate
Prezzi DMA su IRESS
Deposito minimo 100$
Sicurezza Gruppo Bancario Svizzero
Leva fino a 1:30
Protezione da Saldo Negativo
Deposito minimo ZERO
N.1 in Italia
Regime Fiscale Amministrato
0% CANONE MENSILE DI GESTIONE
Deposito minimo 100$
ETF - CRYPTO - CFD
Licenza: CySEC - FCA - ASIC
Copia i migliori trader del mondo

Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.