Fino a pochi mesi fa l’investimento nelle small cap non era attività ritenuta sufficientemente appetibile, a causa di valutazioni molto più elevate rispetto alle medie storiche. Oggi però le cose sembrano essere cambiate, e una recente analisi compiuta da Ryan Burgess, gestore del fondo T. Rowe Price US Smaller Companies Equity, T. Rowe Price, sembra dimostrarlo.
Burgess afferma come per il momento si stiano riconfermando le determinanti positive dell’investimento in titoli small e mid cap a stelle e strisce, con l’azionario statunitense che viene sorretto da solidi dati economici, utili societari altrettanto robusti e l’atteso impatto positivo della riforma fiscale.
“Le small e mid cap statunitensi beneficeranno maggiormente della recente riforma fiscale rispetto alle large cap, e prevediamo che quest’anno la crescita degli utili si attesterà attorno al 30%. Ma anche senza considerare l’impatto dei tagli fiscali, il mercato è in grado di generare una crescita degli utili a due cifre – dichiara l’esperto – Nel nostro fondo T. Rowe Price US Smaller Companies Equity deteniamo una serie di posizioni importanti su società di alta qualità per le quali prevediamo un incremento di valore nel tempo. Siamo inoltre alla ricerca di opportunità selezionate che presentino un valore intrinseco più alto: società che stanno affrontando sfide o controversie che pensiamo siano in grado di risolvere”.
Ma dove andare a puntare per cercare i migliori rendimenti? Su base settoriale, un sovrappeso leggero è applicato sulle società di alta qualità, con potenziale di crescita all’interno della strategia. Altre opportunità sono individuate anche su titoli finanziari, tecnologici, cilici.
Per quanto riguarda i singoli titoli, tra le società in ripresa spicca Banco Popular, principale istituto finanziario di Porto Rico. “Sebbene diversi investitori fossero ancora scettici riguardo al paese per via degli articoli negativi sulla stampa relativi all’uragano, dagli ultimi viaggi degli analisti nell’isola è emersa la percezione di un ritorno alla normalità, dopo i notevoli danni causati dalla tempesta. Abbiamo sfruttato il calo registrato dalla banca successivamente all’uragano – afferma il gestore – Le azioni di Banco Popular venivano scambiate ad un livello di Book Value per Share interessante, e su orizzonti temporali più lunghi prevediamo che il gruppo trarrà beneficio dagli ingenti interventi di ricostruzione che saranno necessari per il Porto Rico”.
Un altro titolo per cui era stato individuato un entry point vantaggioso è stato Novanta, società di alta qualità di componenti per prodotti innovativi nei settori industriali e medici.
“Le perdite di clienti derivanti da un’operazione di acquisizione di vasta portata hanno messo in ombra i progressi compiuti dal team dirigenziale nello spostamento verso prodotti e mercati finali più coerenti e redditizi. Apprezziamo gli sviluppi realizzati dal gruppo nella visione artificiale per il settore industriale, nella scansione laser e nel controllo dei movimenti di precisione in ambito medico – afferma Burgess – Il management di Novanta continua a fare un ottimo lavoro e siamo convinti che la fiducia nel gruppo si stia consolidando. I risultati operativi sono solidi e le fusioni e acquisizioni hanno migliorato il mix di attività e creato valore per gli azionisti. Siamo dell’opinione che la robustezza del bilancio e del cash flow favoriranno il raggiungimento degli obiettivi progressivi del gruppo relativi alle sue operazioni di M&A”.
Insomma, nel mondo delle small cap americane, i timori sulle valutazioni sono oggi ridimensionati, e la la ricerca fondamentale bottom-up viene considerata ancora di cruciale importanza, considerato che le valutazioni complessive si trovano ancora su livelli leggermente superiori alle medie di lungo periodo.
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