La quotazione del petrolio tra ieri e oggi ha rimediato una sonora sberla che ha generato molto nervosismo tra gli operatori. Al pesante ribasso di ieri, si è aggiunto l’assestamento, sempre su valori negativi, della giornata di oggi. Mentre è in corso la scrittura del post, il prezzo del petrolio WTI segna un calo dell’1% a 67.37 dollari al barile mentre la quotazione del Brent è in flessione dello 0.05% a quota 71.82 dollari al barile. E se l’andamento del contratto sul Brent non sembra impensierire più di tanto (almeno oggi) è la continua erosione di valore del WTI ad innervosire i trader. 

Con due sedute da dimenticare (ieri e appunto oggi), gli investitori si chiedono cosa ci si potrebbe ora attendere dal greggio in considerazione del fatto che questa settimana si terrà un altro vertice OPEC. La domanda che circola in queste ore tra chi ha scelto di investire sulla quotazione petrolio è abbastanza intuitiva: di cosa parleranno i paesi produttori di greggio. Tornano indietro nel tempo, nel corso dell’ultimo vertice OPEC, i paesi membri hanno parlato del caso Iran e del caso Venezuela. E adesso? Sarà ancora la politica il tema centrale dell’incontro tra i produttori di greggio. Quando si parla di questi argomenti non c’è certezza alcuna ma non è un mistero che in molti ritengano che la quotazione del petrolio nei prossimi mesi sarà legata alla posizione (dura o morbida) che gli Stati Uniti di Trump adotteranno nei confronti dell’Iran. In altre parole le previsioni sul prezzo del petrolio nel 2018 (secondo semestre) saranno legate alle evoluzioni dello scontro in atto in Medio Oriente. 

Non tutti gli analsti sono però di questo avviso. C’è infatti chi ritiene che le quotazione del greggio saranno quasi indifferenti a quello che sarà il dibattito politico. Questi esperti “fiduciosi” hanno recentemente confermato la loro posizione long sul petrolio nel lungo termine. Tali analisti ritengono che ci sia ancora tempo per aumentare le posizioni. Operativemente bisognerebbe approfittare di ventuali momenti di calo come, appunto, quelli che sono verificati tra ieri e oggi. Fiducia sull’andamento positivo del greggio nella seconda parte dell’anno ma molta più prudenza (view neutral) per quello che riguarda il breve termine. 

Il calo di oggi del prezzo del petrolio, intanto, ha delle dirette conseguenze anche su Borsa Italiana. Tra le peggiori azioni di oggi 17 luglio, infatti, ci sono sia Saipem e sia Tenaris. Saipem registra un ribasso dello 0,75% a quota 3,96 euro mentre la quotazione Tenaris è in calo dello 0,82% a quota 15,795 euro. Più contenuta la flessione di Eni il cui valore segna un calo dello 0,06% a 16,046 euro. 

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