C’è accordo in seno all’OPEC sull’aumento della produzione di petrolio rispetto a quelli che sono i livelli attuali. Gli investitori hanno subito captato l’importante novità giunta al termine del vertice OPEC di Vienna e hanno iniziato a comprare futures in modo massiccio. Per quelle che riguarda l’andamento della quotazione petrolio, quindi, il risultato dell’intesa di Vienna è un balzo in avanti sia del WTI che del Brent. Nel mentre è in corso la scrittura di questo articolo, il petrolio WTI segna un aumento del 3,6% in area 67,9 dollari al barile mentre il petrolio Brent è in rialzo del del 2,2% in area 74,5 dollari al barile. Come puoi evincere dal grafico relativo all’andamento del prezzo del greggio, rispetto a questa mattina le quotazioni hanno segnato un ulteriore apprezzamento.

L’accordo sulla produzione raggiunto al termine del summit OPEC che si è tenuto a Vienna è una sorta di compromesso per riuscire a superare le resistenze dell’Iran di mettere il veto ad ogni rialzo dell’offerta di greggio. Teheran, infatti, fin da subito si è sempre detta contraria all’incremento della produzione su livelli significativi. Proprio per evitare che l’Iran potesse mettere il veto, alla fine i membri OPEC hanno deciso per una soluzione più morbida. L’accordo prevede un aggiustamento al rialzo della produzione di 1 milione di barili al giorno rispetto ai tagli di 1,8 mln di barili che attuati che sono attuati dall’OPEC e dalla Russia alla luce del precedente accordo sui tagli alla produzione. Facendo un facile calcolo, quindi, l’aumento effettivo sarà di 600.000 barili al giorno, circa lo 0,5% dell’offerta globale. Ad annunciare il raggiungimento di un compromesso è stato ministro dell’Energia saudita Khalid Al-Falih.

Il compromesso sull’incremento della produzione di greggio potrebbe sostenere l’andamento del prezzo del petrolio nel medio termine. Per quello che riguarda l’intesa raggiunta oggi in seno all’OPEC, l’accordo di compromesso dovrà ora essere ratificato dal meeting OPEC e non OPEC che si terrà domani. Si tratta di una ratifica formale visto che la Russia, paese non-OPEC, ha già fatto sapere che è favorevole all’intesa. 

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