Apple non è mai stata sulla cresta dell’onda come oggi eppure, al tempo stesso, Apple non è mai stata così prossima ad una fase di debolezza. Ha fatto molto parlare la notizia secondo cui gli investitori istituzionali hanno deciso di rivedere la loro esposizione sulle azioni Apple in un modo così forte che per trovare qualcosa di simile è necessario scivolare fino al 2008, anno della grave crisi finanziaria che colpì la borsa di Wall Street. I numeri sono eloquenti: gli istituzionali hanno tagliato le loro partecipazioni detenute in Apple di ben 153 milioni di azioni nel solo primo trimestre del 2018. La portata della riduzione, rivelata dal report Form 13F, un’analisi che i grandi investitori istituzionali sono tenuti ad inviare con scadenza periodica all’americana SEC, è così ampia che Apple ha assunto il poco invidiabile primato di società più “tagliata” tra quelle dell’ S&P 500 nel primo trimestre 2018.

Secondo alcune indiscrezioni la decisione di molti investitori istituzionali di tagliare la propria partecipazione sarebbe frutto della crescente preoccupazione circa l’effettiva capacità dell’azienda si mantenere gli attuali volumi di vendite iPhone. Particolare significativo è il fatto che ad oggi, comunque, non ci sono segnali che lasciano intendere un possibile ritracciamento delle azioni Apple. Che gli istituzionali che hanno ridotto in modo così forte la loro partecipazione siano al corrente di informazioni che altri non sanno ancora? Praticamente impossibile rispondere a questa domanda. Oggi l’unico fatto certo e verificato è che la quotazione Apple ha comunque registrato un apprezzamento del 10%.

Stabilire se andare long o short nel lungo termine sulle azioni Apple, e quindi puntare su un apprezzamento o su un deprezzamento del titolo, non è semplice anche perchè non tutti gli investitori istituzionali sono così scettici sulle azioni Apple. La Berkshire Hathaway Inc., noto fondo di investimento gestito da Warren Buffett, andando in controtendenza ha acquistato altri 75 milioni di azioni di Apple nel primo trimestre. Il fondo è oggi il terzo investitore di Apple. Insomma molti investitori lasciano la barca ma altri, e di peso e prestigio indiscutibile, preferiscono invece consolidare la loro posizione. 

Ma se, a parte il caso comunque importante di Buffett, il peso degli istituzionali di Apple è calato, dove sono stati riversati questi capitali? E’ sempre lo stesso report ad evidenziare che nel primo trimestre 2018 si è verificato un aumento degli investimenti nelle cosiddette azioni FANG ossia Facebook, Amazon, Netflix e Alphabet. 

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