L’ultimo rapporto dell’AIE, nonostante i toni ultizzati, non è stato in grado di fermare la corsa del prezzo del petrolio. Mentre nel report dell’AIE si è affermato che il prezzo del greggio è oramai vicino pericolosamente a livelli considerati troppo alti, le quotazioni del petrolio hanno aggiornato il loro prezzo. Mentre scriviamo il prezzo del petrolio WTI segna un rialzo di quasi 1 punto percentuale a quota 72 dollari al barile mentre la quotazione del Brent è in progressione dello 0,76% leggermente sotto quota 80 dollari al barile. Il grafico relativo all’andamento della quotazione petrolio in tempo reale dimostra che i dubbi sollevati dal report AIE siano stati praticamente ignorati dagli investitori. Così, mentre la corsa del greggio ha determinato un rally del prezzo della benzina, i mercati hanno preferito guardare alle recenti analisi molto positive di analisti del calibro di Goldman Sachs e Morgan Stanley.

Gli esperti di Goldman Sachs hanno affermato che il balzo del prezzo del petrolio è causato da un netto miglioramento dei fondamentali. Secondo Goldman Sachs oggi “i fondamentali del petrolio sono ora più bullish, a fronte di una domanda robusta e di offerte deludenti. Soltanto gli Stati Uniti hanno assistito a sorprese significative in termini di produzione, dovute all’aumento dei prezzi, ma il gas di scisto affronterà crescenti ostacoli“. Il termine difficoltà in relazione agli Usa viene utilizzato da Goldman Sachs in relazione alla capacità di crescita dei gasdotti il prossimo anno. 

Il punto di vista di Goldman Sachs stride con i segnali che sono contenuti nel report AIE. Secondo gli analisti l’aumento della produzione del petrolio, sia WTI che Brent, determinerà un impatto non indifferente sui consumi che, a lungo andare, finiranno con il contrarsi. Alla base di questa previsione pessimistica sugli effetti del rally del prezzo del greggio, c’è un attento studio sull’andamento storico delle quotazioni. Dallo scorso mese di giugno, ossia un anno fa, il prezzo del greggio ha registrato un guadagno pari ad oltre il 75%. Il balzo delle quotazioni ha determinato un guadagno molto consistente anche per quegli investitori che hanno scommesso sull’andamento del prezzo del petrolio attraverso il trading di CFD attivando posizioni long di lungo periodo.

Report AIE a parte, comunque, la corsa della quotazione del petrolio potrebbe addirittura non essere destinata neppure a finire. Secondo Morgan Stanley, le quotazioni del Brent potrebbero salire fino a 90 dollari al barile entro il 2020. Il rally, affermano gli analisti in una loro nota, sarebbe sostenuto dall’aumento della domanda di greggio. 

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