Ci sono le previsioni sul prezzo del petrolio nel 2018 e nel 2019 al centro di un report degli analisti di Bank of America BofA che è molto citato dai trader dallo scorso fine settimana. Il fatto che l’analisi elaborata da BofA abbia suscitato un forte interesse da parte degli operatori non è casuale. Il fascino verso le previsioni elaborate dagli analisti americani deriva dalla loro particolarità. Secondo Bank of America, infatti, il prezzo del petrolio arriverà a 100 dollari solo nel 2019 mentre per quello che riguarda l’anno corrente le quotazioni del greggio non superaranno i 70 dollari. Considerando quelli che sono i valori attuali del petrolio, è possibile affermare che le previsioni quotazione petrolio elaborate da Bank of America vadano quasi in controtendenza rispetto a quello che è il trend attuale. Mentre scrivamo il prezzo del petrolio WTI segna un ribasso dello 0,5% a quota 70 dollari al barile mentre il prezzo del Brent è in calo dello 0,6% a quota 76 dollari al barile. Nonostante la leggera flessione, comunque, sul greggio predomina una spinta rialzista che, alla luce dell’analisi di Bank Of America, non si può più ritenere assolutamente certa.
Previsioni prezzo petrolio 2018
L’analisi di Bank of America parte da quelle che sono le previsioni per l’anno corrente. Per il 2018, Bank of America vede un prezzo medio di 70 dollari al barile per quello che riguarda il Brent contro una precedente stima che fissava il prezzo medio a 60 dollari al barile. Il recente andamento molto positivo delle quotazioni del greggio ha quindi spinto gli esperti a rivedere al rialzo le loro previsioni anche se non più di tanto. Bank of America, infatti, non è assolutamente disposta a puntare su uno scenario rialzista anche nella seconda metà dell’anno.
Previsioni prezzo petrolio 2019
Secondo gli analisti di Bank of America, il prezzo del petrolio potrebbe arrivare a 100 dollari nel secondo semestre 2019 dopo aver raggiunto già i 90 dollari nella prima parte dell’anno. Il rally delle quotazuioni del greggio fino a 100 dollari al barile avverrebbe solo in presenza di alcuni eventi geopolitici particolari. Nei prossimi 18 mesi, ossia da oggi alla fine del 2019, l’offerta globale di petrolio potrebbe ridursi “a causa del continuo collasso della produzione venezuelana, oltre che a causa dei rischi di un ribasso delle esportazioni di greggio dall’Iran. Inoltre, c’è secondo noi un’alta probabilità che l’OPEC collabori con la Russia nel 2019 per stabilire una soglia dei prezzi del petrolio“. Sono proprio questi fattori a spingere Bank of America ad elaborare previsioni fortemente rialziste sull’andamento del greggio nei prossimi anni.
Venezuela e mosse del binomio Opec-Russia sono i perni dell’analisi di Bank of America. Per quello che riguarda il Venezuela, Bank of America ritiene che la produzione possa diminuire d 500.000 barili al giorno nei prossimi 20 mesi. La contrazione della produzione da parte del Venezuela potrebbe affiancarsi al possibile calo delle esportazioni anche da parte dell’Iran. L’opinione di Bank of America a riguardo è molto chiara: se in sei mesi non ci sarà un nuovo accordo sul nucleare, l’ammontare globale della produzione potrebbe scendere.
Per quello che riguarda Russia/Opec, Bank of America ritiene che sia possibile una graduale riduzione della produzione di 450.000 barili al giorno. Se Russia ed Opec non faranno un passo indietro dal loro attuale accordo di limitare la produzione a 1,8 milioni di barili al giorno, allora il mercato si restringerà ancora e quindi il prezzo del petrolio salirà.
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