L’oro è intramontabile e l’andamento delle quotazioni del metallo giallo nelle ultime settimane confermano quello che può essere considerato come uno dei pochi principi-base degli investimenti. Il prezzo dell’oro ha infatti raggiunto quota 1340 dollari l’oncia. Grazie al vero e proprio rally delle ultime settinane, il bene rifugio per eccellenza si appresta a conseguire un primato niente male. La quotazione dell’oro, infatti, ha chiuso in rialzo il terzo trimestre consecutivo, un evento che non si vedeva dall’oramai lontano 2011. L’oro, quindi, non solo non è tramontato (come investimento), ma ha addirittura riservato interessanti margini di profitto a tutti quegli investitori che hanno mantenuto aperte le posizioni long attivate sull’andamento del metallo giallo. Andando a guardare al grafico relativo all’andamento del prezzo dell’oro, è possibile vedere ad occhio nudo una forte accelerazioni del matello giallo proprio nelle ultime settimame. Questo dato non è ovviamente casuale. Per dirla in altre parole ci sono motivi ben precisi alla base del rally dell’oro

Senza dubbio, infatti, la richiesta di beni rifugio e quindi l’aumento delle quotazioni dell’oro, è stimolata della politica monetaria molto aggressiva degli Stati Uniti. Graficamente il prezzo spot nel corso dell’ultimo trimestre è rimasto stabile a ridosso dei 1324 dollari per oncia evidenziando evidenziando però un aumento dell’1,7% pari a quello emerso nel corso dell’ultimo trimestre 2017. Il rialzo delle quotazioni del metallo giallo ha due principali fattori di supporto. Da un lato c’è la già accennata politica della Federal Reserve che punta ad una serie di aumenti dei tassi di riferimento che ha ovviamente effetti anche sul cambio Euro Dollaro. Dall’altro lato ci sono le tensioni su una possibile guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. La questione dazi rappresena ad oggi il motivo principale che spinge molti investitori a mutare la composizione del proprio portafoglio facendo crescere il peso dell’oro. Proprio queste tensioni sono il fattore principale che spinge molti analisti a ritenere che la corsa verso il bene rifugio non sia affatto finita. In altre parole, nonostante inevitabili ritracciamenti fisiologici in considerazione del recente apprezzamento, la quotazione dell’oro potrebbe restare su livelli alti anche nelle prossime settimane

Per capire quale potrebbe essere l’andamento del prezzo dell’oro nel medio termine si dovrebbe operare con un…bilancino. Dovrebbero ossia essere pesati gli elementi negativi e quelli positivi che possono impattare sull’andamento delle quotazioni. Tra i primi figura l’oramai chiaro allentamento della tensione tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord. Scordiamoci, infatti, le prove di muscoli a cui i due paesi hanno abituato fino alla fine del 2017. Oggi tra Usa e Nord Corea non c’è più quella tensione che nei mesi scorsi aveva sostenuto l’andamento delle quotazioni del metallo giallo. Questo però non significa ritracciamento delle quotazioni del metallo giallo. La decisione di Trump di nominare John Bolton come nuovo consigliere per la sicurezza nazionale, potrebbe essere il segnale che gli Stati Uniti si stanno preparando ad una linea più dura contro l’Iran. Non è un mistero che la nuova amministrazione americana non abbia mai digerito l’accordo tra la vecchia amministrazione Obama e Teheran sul nuclerare e sul petrolio. Secondo Australia & New Zealand Banking Group “le nuove cariche lasciano pensare che sarà adottata una politica molto più dura nei confronti delle relazioni con l’estero: questo conduce ad un aumento dell’interesse verso l’Oro in un contesto connotato da crescenti tensioni geopolitiche in grado di influire sul settore petrolifero“.

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