Le tendenze dell’investimento sono sempre in permanente trasformazioni. Anche in considerazione di quelle che sono le mutate condizioni ambientali, gli investitori preferiscono puntare ora su un tipo di asset e poi su un altro. Cosa comprano gli investitori oggi è la domanda che si sono posti gli analisti di Bank of America Merrill Lynch in un report dedicato alle strategia di investimento. L’analisi di BofA non è avvenuta in un periodo qualsiasi ma al contrario in un momento caratterizzato dal crollo della borsa di Wall Street e dall’aumento della quotazione dell’oro a seguito anche dalla guerra dei dazi lanciata dal presidente americano Trump. Tutto queste variabili, oggettivamente delle novità rispetto a quelle che erano le tendenze in atto fino a pochi mesi fa, sono ovviamente presenti nell’analisi di BofA. Dal report degli esperti, infatti, emerge la fuga degli investitori dai fondi Hi-Tech e il ritorno all’oro e ai bond sovrani.
In generale nelle ultime settimane si è verificata una corsa verso gli asset più sicuri che ha comportato la riscoperta degli intramontabili debi rifugio tra cui appunto l’oro. Non c’è però stato solo il metallo giallo nelle mire dei traders. Molti investitori, infatti, dinanzi alle tensioni che hanno caratterizzato la borsa di Wall Street e tutti i mercati europei, hanno puntato sui governativi. Secondo l’indagine di BofA la raccolta dei bond sovrani è salita a 1,8 miliardi. Il fatto che ci sia stata una riscoperta delle obbligazioni sono significa che tutti i bond siano diventati appetibili allo stesso modo. Alla corsa verso le obbligazioni governative non è infatti corrisposta una corsa verso i bond societari.
Tra gli asset che gli investitori oggi comprano non ci sono le azioni. Secondo BofA il mercato azionario ha registrato flussi negativi per quasi 20 miliardi di dollari. Ad essere colpiti dal deflusso sono stati gli indici azionari degli Usa. Il crollo di Wall Street ha infatti generato un deflusso di quasi 25 miliardi di dollari mentre il saldo degli indici azionari europei è stato negativo pari a 1,5 miliardi di dollari. I fondi si sono spostati verso i mercati emergenti e verso il Giappone. La raccolta netta per i mercati emergenti ha toccato quota 2 miliardi di dollari mentre per il Giappone è stata pari a 1,9 miliardi di dollari. Nel complesso, comunque, il mercato da inizio anno ha raggiunto una raccolta netta positiva per 151,7 miliardi di dollari.
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