Crollo annunciato a Wall Street e possibile avvio in forte ribasso per Borsa Italiana. La decisione dell’amministrazione di Trump di tirare dritto con le politiche dei dazi ha determinato scene di vero panico sulla borsa Usa. Il panic selling ha riguardato tutte le azioni di tutti gli indizi azionario. Nessun titolo è stato risparmiato dalla paura che si possa davvero andare verso una guerra commerciale tra gli Stati Uniti e la Cina. Il Dow Jones ha perso il 2,93%, l’S&P 500 ha chiuso con un calo del 2,52% e il Nasdaq, alle prese con lo scandalo privacy su Facebook, ha rimediato un calo del 2,43%.
Il grande accusato per il nuovo crollo di Wall Street è proprio il presidente americano Trump. La sua decisione di chiedere un incremento del prelievo fiscale del 25% su tutta una serie di prodotti che secondo gli americani sarebbero sostenuti dal governo cinese con pratiche industriali ritenute scorrette, ha subito innescato una fuga dall’azionario Usa. I beni al centro della nuova guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina fanno riferimento a settori economici di importanza vitale come quello aerospaziale o ancora quello delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. L’incremento dei dazi rigurda solo l’import dalla Cina. Il secondo round dell’interventismo americano, quindi, salva completamente l’Europa. Secondo gli analisti la decisione di “attaccare” le pratica commerciali di Pechino fornisce chiari spunti geopolitici. E’ evidente che Trump vuole salvare e consolidare il rapporto con l’Europa mentre le decisioni prese lasciano intendere che ci siano conti da regolare con la Cina. Ovviamente guerra commerciale non significa guerra tout cour. E’ stato lo stesso Trump, infatti, ad affermare di avere grande rispetto per il presidente cinese Xi Jinping e di vedere in Pechino “un amico”. Al tempo stesso, però, gli Stati Uniti sono stati chiari su un punto: il defict commerciale con la Cina è troppo alto e va riportato ai suoi livelli fisiologici.
Le stesse parole usate dall’amministrazione americana lasciano intendere che si andrà, con tutta probabilità, verso una serie di azioni e reazioni anche perà la Cina, già prima che Trump ufficializzasse le nuove tariffe, aveva adotatto la sua “rappresaglia preventiva” rappresentata da una serie di dismissioni di goverantivi americani. La borsa di Wall Street è crollata perchè gli investitori temono che ciò che si vede in queste ore sia solo la prima puntata di un lungo braccio di ferro tra Cina e Stati Uniti con Pechino che si sbarazza di titoli americani e gli Usa che attaccano il deficit commerciale.
Il sell-off che ha colpito l’azionariato Usa ha avuto il suo immediato effetto anche sulle borse asiatiche. La borsa di Tokyo, proprio per effetto del crollo della borsa Usa, ha chiuso con l’indice Nikkei in calo del 4,51% a 20.618 punti. Il forte ribasso del principale indice azionario giapponese è stato causato dal disastroso andamento dei titoli export con Yamaha Motor che ha perso il 7,85%.
Il crollo di Wall Street e il successivo tonfo di Tokyo lasciano intendere che l’ultima di Ottava possa essere pesante anche per le borse europee. I traders sono convinti che anche Borsa Italiana oggi sia destinata ad aprire le negoziazioni con una pesante flessione.
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