Cosa succede al prezzo del petrolio se la fiducia per le mosse dell’Opec viene sovrastata dai timori per i livelli produttivi di greggio degli Stati Uniti? Per dare una risposta a questa domanda è sufficiente andare a guardare all’andamento della quotazione del petrolio oggi. Come si evince dal grafico in tempo reale, infatti, sia il petrolio WTI che il Brent sono in seria difficoltà. Il WTI registra un ribasso dello 0,4% scendendo a quota 63,66 dollari al barile (minimo intraday a 63,59 dollari al barile) mentre il Brent si muove in area 67,35 dollari al barile (-0,22%) con un livello minimo oggi raggiunto a 67,24 dollari al barile.

Il leggero calo delle quozioni del petrolio è dovuto a quelle che sono le stime del consensus sulle scorte settimanali di petrolio in Usa. Questo importante indicatore, da sempre tenuto molto in considerazione dagli investiori per definire la proprio strategia trading sulla quotazione del greggio, sarà pubblicato oggi pomeriggio dall’American Petroleum Institute. Secondo una prima stima di Reuters, l’indicatore dovrebbe registrare un aumento di 2,7 milioni di barili. Il ribasso del prezzo del petrolio, alla luce di questa previsioni, sarebbe dovuto essere ancora più ampio se a fare da contrappeso non ci fosse la fiducia degli investitori circa la capacità dell’Opec di riuscire a controllare i livelli di produzione. 

A seconda che si guardi il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, quindi, il calo del prezzo del petrolio oggi può dar luogo a due osservazioni diverse. Da un lato, infatti, si può pensare che il calo odierno delle quotazioni del greggio non sia ancora più pronunciato di quanto potrebbe grazie alla fiducia verso le mosse Opec ma dall’altro si può pensare che la quotazione del petrolio oggi sia in ribasso perchè i livelli produttivi Usa narcotizzano le politiche di contenimento della produzione dell’Opec. Insomma anche oggi il prezzo del greggio è alle prese con la oramai tradizionale disputa tra produzione Usa e politiche dell’Opec. 

Intanto i dati sulle scorte di petrolio in Usa hanno registrato una diminuzione di 100 milioni di barili, circa un quarto, negli ultimi 12 mesi. Questo ribasso ha portato il dato sulle scorte di petrolio ai minimi di tre anni. Sull’andamento nei primi mesi del 2017 del dato si deve però considerare che stagionalmente le riserve tendono a mostrare un accumulo soprattutto nel periodo compreso tra il mese di gennaio e il mese di marzo per poi avviare un cambio di trend. 

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