Il crollo di Wall Street segnato nell’ultima della scorsa Ottava crea subito un sentiment negativo su tutte le borse europee e anche Borsa Italiana va a picco. Mentre scriviamo il Ftse Mib segna un calo dell’1,5% ma sono in tanti a ritenere che Borsa Italiana oggi sia destinata a chiudere con una flessione ancora più ampia. In queste previsioni di brevissimo termine (intraday) molto dipenderà da quello che sarà l’andamento di Wall Street all’opening bell. Se la borsa Usa dovesse oggi aprire la sedura in recupero, allora è probabile che Borsa Italiana possa arginare le perdite. Viceversa laddove Wall Street oggi dovesse partire in negativo, allora il Ftse Mib sarebbe potenzialmente destinato a chiudere con un ribasso ancora maggiore rispetto a quello real time. 

Una situazione di questo tipo non permette di individuare azioni migliori e azioni peggiori. I dati in real time parlano di un solo titolo che si muove in leggero rialzo. L’unica quotazione del Ftse Mib che non si deprezza è quella di Yoox Net a Porter. A parte il titolo della moda, che prestò sarà oggetto di un’offerta da parte di Richemont, OPA Yoox NAP, per il resto tutte le altre azioni sono in calo più o meno marcato. La peggiore su Borsa Italiana oggi è Leonardo che perde il 3,12%. Vendite consistenti, comunque, interessano anche Mediaset e Saipem

In pratica sul Ftse Mib oggi è in corso una riproposizione di quello che è avvenuto nell’ultima della scorsa Ottava a Wall Street. La borsa Usa ha infatti chiuso la scorsa Ottava con una flessione che rappresenta il peggior passivo dal lontano 2015. Per un mercato, come quello americano, abituato a forti apprezzamenti, l’andamento di Wall Street nella scorsa Ottava è destinato a generare ovvia preoccupazione. 

Gli investitori oggi si chiedono perchè la Borsa di Wall Street è crollata. Conoscere le origini del crollo della borsa statunitense è utile non solo per chi è solito investire in azioni Usa ma anche per chi punta invece sull’azionariato europeo e italiano. Il tracollo di Wall Street non è dovuto a un motivo ben preciso ma è invece l’effetto della convergenza tra più fattori che sono diventati preponderanti anche in considerazione del rally che la borsa Usa ha messo a segno nell’ultimo. Il rialzo del mercato azionario americano è oramai vecchio. Non bisogna infatti dimenticare che tutti gli indici azionari di Wall Street fin dal giorno dell’elezione di Trump non hanno fatto altro che aggiornare i rispettivi record. Chi ha scelto di investire in azioni Usa si è ritrovato con un profitto enorme. Il valore delle azioni americane, infatti, è salito di molto con la vittoria di Trump.

Il crollo di Wall Street potrebbe essere un primo segnale che il contesto è profondamente cambiato. Ci sono poi tutta una serie di elementi negativi che vanno considerati, dall’inflazione alle politiche monetarie americane. In particolare, un aumento dei prezzi al consumo più veloce delle previsioni potrebbe avre come conseguenza un aumento dei tassi di interesse con conseguente addio al Quantitative Easing. Per quello che riguarda invece la politica monetaria, il presidente della Fed di Dallas, Robert Kaplan, ha espressamente dichiarato che la FED potrebbe alzare i tassi per più di tre volte. Queste dichiarazioni hanno innervosito gli investitori che si sono precipitati a vendere azioni. Gli effetti delle parole di Kaplan si sono visti anche sull’obbligazionario con un forte rialzo dei tassi sui Treasuries

Tutti questi elementi suggeriscono che il crollo di Wall Street ha “fattori responsabili” ben precisi e portano a ritenere che anche le borse europee debbano fare i conti con questa situazione. 

Questa situazione, comunque, rappresenta un’occasione di trading per gli investitori che operano con i CFD. Se si ritiene che gli indici azionari siano destinati a deprezzarsi ancora, ci può provare a trarre profitto aprendo una posizione short.  

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