La giornata di borsa di ieri è stata movimentata dalla mossa di Unipol su BPER Banca. Già presente nel capitale dell’ex Popolare dell’Emilia Romagna, Unipol, stando a quanto comunicato da Consob nella sua nota sulle partecipazioni rilevanti, è salita al 24,62% del capitale della banca partendo dal 19,85% precedentemente detenuto. L’incremento della partecipazioni è stato un effetto della sottoscrizione da parte della controllata UnipolSai di un contratto di tipo share swap. Si tratta di un dispositivo di tipo derivato siglato con un primario operatore. Il contratto prevede regolamento esclusivamente in contanti e presenta data di scadenza massima il 25/02/2028.
Come è composta la nuova partecipazione di Unipol in BPER Banca
La partecipazione è detenuta da Unipol in BPER per il tramite della controllata UnipolSAI Assicurazioni e, stando alle comunicazioni di Consob, è così composta: il 19,854 per cento è relativo a diritti di voto riferibili ad azioni dell’istituto bancario e il 4,767 per cento riguarda invece altre posizioni lunghe con regolamento in contanti.
L’operazione è finanziata da UnipolSai attraverso risorse di cassa disponibili. Stando a quanto evidenziato dalla stessa UnipolSai a commento dell’operazione, la sottoscrizione del contratto si configura come una “interessante opportunità di investimento” alla luce di quelle che sono le prospettive di rendimento complessivo (Total Return) del titolo BPER Banca. L’operazione, inoltre, rientra perfettamente nella stessa strategia di investimento di UnipolSAI.
Come prevede la normativa vigente, sei sei mesi successivi a questa dichiarazione, Unipol Gruppo non effettuerà acquisti di altre azioni BPER e né tantomeno eserciterà il controllo, anche di fatto, sulla banca. Unipol Gruppo tuttavia, anche attraverso la propria controllata UnipolSai, eserciterà i diritti sociali e le prerogative societarie che le spettano in qualità di azionista diretto e indiretto di BPER.
Come hanno reagito le azioni BPER Banca e Unipol alla “scalata” di Bologna
Come si può vedere dai grafici in basso, la reazione di BPER Banca alla mossa di Unipol non è stata delle migliori. L’ex Popolare dell’Emilia Romagna ha chiuso la seduta in calo del 2,54 per cento a 4,869 euro. Il ribasso è andato a bruciare il verde fino a ieri mattina presente sulla prestazione su base mensile.
Ad ogni modo, dopo lo scivolone di ieri, già oggi il titolo è rimbalzato, segnale che si può essere trattato di una reazione di pancia. In ribasso anche le azioni Unipol che hanno chiuso la seduta a 9,25 euro dai 9,43 euro dell’1 luglio. Anche nel caso di Unipol, però, la reazione sembra essere stata soprattutto emotiva visto che il titolo bolognese oggi sta rimbalzando.
Detto questo e tenendo conto del fatto che da qui ai prossimi sei mesi, come da normativa vigente, non succederà nulla, le implicazioni della salita sono soprattutto potenziali.
In pratica con questa mossa, Unipol è come se avesse messo un’ipoteca su BPER andando indirettamente a rilanciare le indiscrezioni di stampa in merito ad una possibile ipotesi di fusione tra la stessa BPER e Monte dei Paschi.
Del resto Unipol non ha mai chiaramente chiuso la porta ad un ipotetico dossier Siena. Era appena la scorsa settimana quando ad una domanda in tal senso, il presidente di Unipol Cimbri rispondeva affermando che nell’immediato non c’è niente ma in futuro non si può mai dire. Tuttavia lo stesso Cimbri aveva anche ricordato quanto in precedenza aveva affermato il nuovo amministratore delegato di BPER, Franco Papa, in merito al fatto che il suo istituto bancario avesse un percorso stand alone già delineato. Dichiarazioni che sembravano aver chiuso la porta ad ogni ipotesi di risiko con MPS. Ma sarà davvero così oppure in quello spiraglio lasciato aperto da Cimbri c’è la possibilità di grandi novità nel settore bancario? Visto che ora Unipol pesa ancora di più in BPER Banca, nulla può essere dato per assodato.
Di certo la ripresa delle indiscrezioni sul risiko bancario non può che favorire gli investitori interessati a speculare sul settore. I titoli da tenere d’occhio sono ovviamente Unipol e BPER Banca ma anche Monte dei Paschi. Su tutti si può investire sia in modo diretto, ovvero comprando azioni, che con strumenti derivati come i CFD (senza possesso del sottostante). A dare ai trader questa doppia opzione sono sia broker come eToro che banche come Fineco.
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