Donald Trump ha stravinto le elezioni presidenziali americane ed è il nuovo presidente degli Stati Uniti. La notizia è stata accolta positivamente dalla borsa di Milano con il Ftse Mib che ha subito aperto gli scambi in rialzo. L’esito del voto era apparso chiaro fin da subito anche perchè il divario con la Harris era apparso evidente fin dai primi minuti. Tra i titoli che guidano il paniere di riferimento di Piazza Affari ci sono Tenaris, Diasorin e STM mentre tra i più esposti alle vendite c’è ERG.
Quello che accadendo sulla borsa di Milano proprio in questo frangente potrebbe essere un primo segnale su chi ha vinto e chi ha perso tra le azioni italiane dopo la schiacciante vittoria di Trump. In quest’ottica potrebbe non essere un caso che a guidare l’indice di riferimento sia un titolo petrolifero come Tenaris mentre tra i peggiori c’è una quotata attiva nelle rinnovabili come ERG (la prima avanza di oltre 6 punti percentuali mentre la seconda lascia sul parterre l’1,5 per cento).
Visto che l’argomento del giorno è ovviamente la vittoria schiacciante di Trump alle elezioni Usa, vediamo allora quali sono le azioni che è meglio comprare e quali invece è preferibile lasciar perdere (almeno per adesso). Si tratta di un argomento che interessa tanto chi è solito investire in azioni reali e quanto chi invece opera con strumenti derivati come i CFD. Questi ultimi hanno il vantaggio di consentire anche la cosiddetta speculazione al ribasso ossia lo short trading.
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Azioni italiane da comprare con vittoria di Trump
Prima del grande giorno delle elezioni presidenziali americane, l’analista indipendente Giorgio Vintani, ha pubblicato un lungo report dedicato proprio a quei titoli che potrebbero beneficiare della vittoria di Trump e a quelli che invece potrebbero aver maggiori vantaggi da una affermazione della Harris. L’analisi è stata diffusa in tempi non sospetti e quindi risulta essere particolarmente affidabile.
Stando a Vintani un titolo che potrebbe trarre vantaggio dall’affermazione di Trump è il colosso petrolifero Eni. Il nuovo presidente americano ha sempre dichiarato di essere a favore dell’energia tradizionale e si è sempre mostrato poco attendo alle tematiche ambientali fortemente sostenute dalla lobby green. In questo contesto Eni che è una big del settore petrolifero a livello mondiali potrebbe guadagnare grande visibilità.
Il colosso fondato da Mattei nell’ultimo mese ha segnato un ribasso del 2 per cento e anche da inizio anno la prestazione è negativa con un ribasso del 9 per cento. L’affermazione di Trump così chiara e netta potrebbe riportare l’attenzione degli investitori sulla quotata.
Secondo titolo che per Vintani potrebbe trarre beneficio dalla vittoria di Trump è Stellantis. Vero è che tra i più grandi sostenitori del nuovo presidente americano c’è Elon Musk di Tesla, tuttavia Trump non ha mai proferito alcuna parola sulla prosecuzione della produzione di auto a motore termico. Le case automobilistiche tradizionali potrebbero quindi tornare ad avere una certa visibilità con Trump presidente. E tra i colossi dell’autmotive che meglio sono posizionati ci potrebbe essere proprio Stellantis per una ragione molto semplice: i prezzi di STLA sono molto a sconto (il titolo ha perso il 40 per cento da inizio anno) e la società ha forti difficoltà proprio sul mercato Usa.
Un terzo nome fatto da Vintani come potenzialmente in grado di beneficiare della vittoria di Trump è Leonardo. Vero è che nel corso della campagna elettorale Trump ha strizzato l’occhio all’industria degli armamenti, tuttavia ha anche assunto il preciso impegno di chiudere molti fronti di guerra attivi a partire da quello russo-ucraino. Dal nostro punto di vista Leonardo e i titoli della difesa hanno avuto la loro stagione positiva con Biden mentre ora con Trump presidente è tutto una grande incognita. Tra l’altro le azioni Leonardo sono cresciute di ben il 59 per cento da inizio anno e quindi ci sono titoli decisamente più sottovalutati e che ora potrebbero avere la loro grande occasione di riscatto con la nuova presidenza Usa.
Per investire sulle azioni citate (Eni, Leonardo e Stellantis) è possibile usare anche i CFD che consentono di operare a leva amplificando la portata dell’investimento (ma sale anche il livello di rischio).
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Da quali azioni è meglio stare alla larga (per adesso)?
Nel report di Vintani è presenta anche un breve elenco di quelle azioni che avrebbero potuto trarre beneficio dall’affermazione della Harris. Visto che è stato Trump a stravincere possiamo ipotizzare che questi stessi titoli non sono nella posizione migliore per far bene con il nuovo corso della Casa Bianca. Le azioni in questione sono Terna e Recordati.
La prima è attiva nel segmento delle rinnovabili, un comparto da sempre guardato con scetticismo dal nuovo presidente Usa. Terna ha realizzato una progressione di oltre 6 punti percentuali da inizio anno e il fatto che Trump abbia vinto potrebbe portare il titolo nelle retrovie delle azioni più interessanti. Ovviamente lo stesso dicasi per tutti i titoli delle rinnovabili quotati in borsa indipendentemente dal paniere di listing. Recordati, invece, avrebbe tratto vantaggio dall’affermazione della Harris alla luce del vasto piano sanitario promesso dalla candidata democratica. Con la vittoria di Trump un progetto simile torna in alto mare.
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