primo piano di Claudio Descalzi durante un discorso dietro il logo di Eni
Azioni Eni - Borsainside

Era la trimestrale più attesa della giornata ma, almeno per adesso, il titolo diretto interessato non sembra essere influenzato più di tanto. Stiamo parlando di Eni e dei conti del primo trimestre 2023 del Cane a Sei Zampe che, come da tradizione, sono stati pubblicati nel pre-market ossia prima dell’apertura degli scambi.

A circa un’ora dall’avvio delle contrattazioni la reazione dei prezzi delle azioni Eni è molto contenuta. La quotata del settore oil, infatti, segna una flessione dello 0,5 per cento a quota 13,4 euro. Una performance non entusiasmante ma che è comunque meno negativa rispetto a quella del Ftse Mib (-0,8 per il paniere di riferimento a Piazza Affari).

Essendo il sentiment sull’azionario italiano decisamente negativo non è facile capire in che misura sia la trimestrale e in che misura sia invece il contesto di riferimento a causare il calo delle quotazioni di Eni.

C’è quindi una sola cosa da fare: esaminare nel dettaglio le singole voci della trimestrale Eni. Il tema è molto interessante perchè accanto ai conti veri e proprio nel comunicato c’è anche un riferimento alla politica dei dividendi del Cane a Sei Zampe.

Visto che noi ci rivolgiamo agli investitori, partiremo quindi proprio dalla questione remunerazione degli azionisti.

Politica dividendi Eni: le novità nella trimestrale

Il management del Cane a Sei Zampe ha sostanzialmente confermato la politica dei dividendi in essere. Ribadito quindi il dividendo di 0,94 euro per azione con riferimento all’esercizio 2022 in attesa dell’approvazione dell’assemblea del 10 maggio 2023. Parallelamente il CdA ha anche confermato il piano di acquisto di azioni proprie da 2,2 miliardi di euro, anche esso in attesa dell’approvazione dell’Assemblea degli azionisti, per un ammontare fino a 3,5 miliardi di euro.

Insomma nella trimestrale Eni c’è un riferimento alla dividend policy ma si tratta di conferme di indicazioni già note.

Trimestrale Eni nel dettaglio

Nel primo trimestre 2023 Eni ha risentito di minor prezzi di realizzo delle produzioni a causa della flessione dei prezzi di riferimento del greggio e del gas naturale. Di conseguenza i conti non hanno brillato particolarmente. Ma vediamo nel dettaglio.

Tanto per iniziare i ricavi del Cane a Sei Zampe sono stati pari a 27,19 miliardi di euro, in calo del 15 per cento rispetto ai 32,13 miliardi che erano stati messi a segno nel primo trimestre dell’anno precedente. Nel periodo in esame la produzione di idrocarburi è rimasta stabile a 1,66 milioni di boe/giorno.

Scendendo nel conto economico, l’utile operativo adjusted è stato pari a 4,64 miliari di euro, in calo dell’11 per cento rispetto ai 5,19 miliardi messi a segno primi tre mesi dell’esercizio precedente.

Ancora il risultato netto adjusted è stato positivo per 2,91 miliardi di euro. Si tratta di un valore che si raffronta con i 3,27 miliardi che erano contabilizzati nel primo trimestre del 2022. Il risultato netto è stato positivo per 2,39 miliardi di euro.

Per quello che riguarda il debito, a fine primo trimestre 2023, l’indebitamento netto di ENI era salito a 12,63 miliardi di euro, contro i 11,97 miliardi di inizio anno. Sempre alla stessa data il leverage del Cane a Sei Zampe era pari a 0,23.

Come si possono sfruttare operativamente questi risultati?

Tanto per iniziare è necessario tenere conto che questi dati presi da soli significano ben poco. Occorre infatti rapportarli con quelle che erano le stime del mercato. Non è da escludere, infatti, che i conti, sia pure negative, alla fine siano stati migliori rispetto a quelli previsti dal consensus.

E allora va tenuto conto che gli analisti si attendevano un utile operativo adjusted pari a circa 3,52 miliardi di euro e un utile netto adjusted per circa 2,31 miliardi di euro. Sempre in base alle stime del la produzione era indicata a 1,64 milioni di barili equivalenti al giorno (qui il dettaglio sulle previsioni trimestrale Eni 2023).

Una volta confrontate previsioni e stime reali si può decidere la strategia da adottare sul titolo.

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Eni previsioni esercizio 2023

Accanto ai conti trimestrali, il management di Eni ha anche fornito delle indicazioni sull’esercizio in corso. Stando alle stime nel 2023 è previsto un cash flow adjusted (prima della variazione del capitale circolante) pari a oltre 16 miliardi di euro, allo scenario di 85 dollari/barile. Sempre in case alle previsioni, il risultato operativo adjusted è stimato a 12 miliardi di euro.

La produzione degli idrocarburi nel corso dell’anno corrente è invece stimata in un range compreso tra gli 1,63 e gli 1,67 milioni di boe/giorno, allo scenario di 85 dollari/barile nel 2023. Per finire gli investimenti complessivi sono stimati a circa 9,2 miliardi di euro. Si tratta di un dato in calo rispetto all’indicazione iniziale di 9,5 miliardi, tenuto conto del rafforzamento dell’euro.

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