I conti trimestrali di Eni saranno resi noti il prossimo 26 luglio ma già da giorni c’è molta attesa tra gli investitori su quali potrebbero essere i risultati del Cane a Sei Zampe. Il motivo per cui le aspettative sono così elevate non è imputabile solo allo storico appeal della quotata (Eni è uno dei titoli a maggiore market cap di Borsa Italiana) ma anche all’andamento deludente che il titolo ha messo in evidenza da inizio anno. Come si può vedere dal grafico in basso, infatti, da inizio anno le azioni Eni hanno perso il 10 per cento con una performance negativa anche negli ultimi sei mesi.
Il ragionamento che i trader stanno facendo è facilmente intuibile: essendo Eni deprezzata da inizio anno, una buona trimestrale potrebbe garantire visibilità al titolo e quindi l’aumento del suo valore. Ma sarà davvero così? E quale è il prezzo più corretto per le azioni Eni?
Per rispondere a queste due domande andiamo a guardare a quelle che sono le valutazioni degli analisti in vista proprio della data clou del 26 luglio prossimo.
Previsioni trimestrale Eni in dettaglio
Nei giorni scorsi sono stati gli analisti di Equita e quelli di Intesa Sanpaolo ad interrogarsi sulle prospettive della trimestrale Eni. La sim milanese prevede un lieve rallentamento del tasso di ribasso dell’utile netto che dovrebbe passare al -26 per cento annuale dal pesante -46 per cento evidenziato nel primo trimestre. Tale risultato dovrebbe essere raggiunto grazie alla prestazione trimestrale del business upstream a sua volta supportato dall’andamento positivo della quotazione petrolio e dai volumi in crescita in scia anche per effetto dell’acquisizione di Neptune. La sim milanese si attende però anche una prestazione negativa nel downstream quindi sia nella raffinazione che nella chimica.
Per quello che riguarda la generazione di cassa, essa dovrebbe calare del 24 per cento anno su anno a causa della variazione nell’utile netto.
In sintesi, quindi, le previsioni di Equita sulla trimestrale Eni sono in chiaroscuro. Tuttavia gli analisti non escludono che i conti del secondo trimestre 2024 possano essere un catalizzatore positivo per il titolo anche perchè la gestione del portafoglio upstream e la strategia societaria potrebbero generare un buon livello di cassa addizionale.
Molto più prudenti nelle loro previsioni sulla trimestrale Eni sono gli analisti di Intesa Sanpaolo secondo i quali nel secondo trimestre potrebbe emergere un calo dell’Ebit adjusted visto che l’andamento positivo del settore Exploration & Production dovrà fare i conti con la pressocchè certa prestazione negativa dei segmenti donwstream e di Enilive (una quota di quest’ultima potrebbe presto essere ceduta a KKR con cui il Cane a Sei Zampe ha annunciato trattative esclusive proprio ieri).
Quale è il prezzo corretto delle azioni Eni?
Intesa Sanpaolo e Equita hanno una valutazione diametralmente opposta sulle azioni Eni. Per la banca guidata da Messina il titolo del colosso petrolifero è hold con target price a 16,1 euro mentre per la sim milanese le azioni Eni sono da comprare (rating buy) con target price a 19,5 euro. Tenendo conto che le azioni Eni scambiano a 14 euro, in entrambi i casi è presente un potenziale di upside ma, nel caso della valutazione di Equita, esso è decisamente più alto.
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