La prima di Ottava di Piazza Affari si è aperta con il Ftse Mib in ribasso dell’1,3 per cento a quota 33720 punti. La netta prevalenza delle vendite è di certo facilitata da un contesto poco favorevole (sia Wall Street nella sessione di venerdì che la borsa di Tokyo in quella di oggi hanno rimediato ampi segni rossi) ma è soprattutto frutto dello stacco di ben 10 dividendi di altrettante società quotate del Ftse Mib. E’ noto che nei momenti in cui avviene lo stacco della cedola, il titolo interessato tende a registrare un deprezzamento. Figuriamoci quello che può avvenire se a remunerare gli azionisti è un quarto dei titoli di tutto il Ftse Mib.
Non c’è quindi nulla di cui stupirsi se tra le quotate che oggi sono alle prese con i ribassi più ampi, ci sono proprio quelle che hanno staccato la cedola. Senza considerando l’effetto dividendo, però, molti di questi titoli si sarebbero mossi in rialzo.
I dividendi in stacco oggi sono quasi tutti degli acconti
Come sempre accade su Borsa Italiana, l’appuntamento di novembre con le cedole è dedicato agli acconti. E infatti dei 10 dividendi che vengono staccati oggi, ben 8 sono prime tranche o acconti. C’è un solo dividendo totale nel programma ed è quello di Mediobanca. Si tratta della cedola relativa all’esercizio 2023/2024 di Piazzetta Cuccia. Mediobanca comunque segue un anno fiscale diverso da quello regolare che invece è seguito della quasi totalità del Ftse Mib.
Nella lista in basso sono riportati i dividendi che sono in stacco oggi:
- Eni (0,25 euro per azione, è la seconda tranche del dividendo 2025 a valere sul 2024. Le prossime tranche, la terza e la quarta, verranno staccate a marzo e maggio 2025.
- Banca Mediolanum (acconto di 0,37 euro per azione)
- Banco Bpm (acconto di 0,4 euro per azione)
- Intesa Sanpaolo (acconto di 0,17 euro per azione)
- Poste Italiane (acconto di 0,33 euro per azione)
- Tenaris (acconto di 0,27 dollari per azione)
- Terna (acconto di 0,1192 euro per azione)
- Unicredit (acconto di 0,9261 euro per azione)
- Recordati (acconto di 0,6 euro per azione)
- Mediobanca (0,56 euro per azione a saldo finale per l’esercizio 2023/2024)
Tutti questi dividendi verranno messi in pagamento agli aventi diritto da mercoledì 20 novembre.
Oltre a queste 10 cedole, ce ne sono anche altre 7 che però fanno riferimento ad indici secondari della borsa di Milano. Si tratta di:
- Banca Ifis (1,2 euro)
- D’Amico (0,239 euro)
- Danieli & C (0,31 euro – MidCap)
- Danieli & C Risp. (0,3307 euro – MidCap)
- Equita Group (0,15 euro)
- Immsi (0,01 euro)
- Mondadori (0,06 euro)
- Abp Nocivelli (0,06 euro – Euronext Growth Milan)
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Cosa succede con lo stacco dei dividendi
Con lo stacco dei dividendi, la società quotata distribuisce parte degli utili ai propri azionisti. Dopo la data di stacco, il diritto a ricevere il dividendo non è più associato all’azione. Per poter ricevere il dividendo, bisogna possedere l’azione entro la fine della giornata precedente a quella dello stacco.
Nel giorno dello stacco il prezzo dell’azione scende di un importo approssimativamente pari al valore del dividendo. Ad esempio: se un’azione vale 100€ e l’azienda paga un dividendo di 2€, nel giorno dello stacco il prezzo dell’azione potrebbe aprire a circa 98€. Questo calo riflette il fatto che chi acquista l’azione dopo lo stacco non avrà diritto al dividendo.
Attenzione perchè Il dividendo ricevuto è soggetto a tassazione, con una ritenuta fiscale applicata alla fonte. In Italia i dividendi percepiti da persone fisiche su azioni di società italiane sono tassati al 26% (tassazione standard degli strumenti finanziari).
E cosa succede invece agli investitori? In pratica prima dello stacco l”investitore beneficia di un prezzo dell’azione che include il valore del dividendo (si parla di azione “cum-dividend”) mentre dopo lo stacco il prezzo dell’azione riflette il calo del dividendo e l’investitore riceve il pagamento della cedola.
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