C’era molta attesa sull’andamento di Borsa Italiana dopo il pesante ribasso di venerdì e la strada imboccata dal Ftse Mib non ha deluso le aspettative dei trader rialzisti. Il paniere di riferimento di Piazza Affari, infatti, ha imboccato fin da subito la strada del rialzo sia pure senza particolare verve. Gli acquisti che hanno interessato proprio quei titoli più esposti al sell-off di venerdì (ossia i bancari) hanno permesso al Ftse Mib di riagganciare quota 32900 punti. Come si può vedere dal grafico in basso, a metà mattinata, le quotate più colorate di verde sono Unicredit e la Banca Popolare di Sondrio che avanzano di oltre 1 punto percentuale e mezzo.
Sul fronte opposto non ci sono situazioni di reale alert. Il rosso più intenso è quello di ERG (-1,7 per cento) e a seguire troviamo Amplifon che perde circa lo 0,7 per cento a causa dei realizzi scattati dopo la buona prestazione messa a segno proprio venerdì (su Amplifon si erano concentrati gli acquisti in un contesto di disfacimento generale).
Confrontando l’entità del rialzo fin qui messa a segno dal Ftse Mib con le dimensioni del sell-off registrato nell’ultima di Ottava, si può pensare che quello in corso non sia un rimbalzo ma piuttosto un “rimbanzino” che non cancella le preoccupazioni.
E allora cosa fare con il Ftse Mib nel breve termine? Per provare a dare una risposta a questa domanda, è fondamentale fare riferimento al quadro tecnico.
Livelli tecnici del Ftse Mib da monitorare dopo il crollo
Il fatto che il Ftse Mib nell’ambito del rimbalzino in atto oggi sia riuscito a riagganciare quota 32mila punti, non lo mette al sicuro da possibili ulteriori cali.
Venerdì scorso i minimi sono stati raggiunti a quota 32.474 punti e se il verde non dovesse consolidarsi rispetto all’attuale livello, non è da escludere che ci possa essere un ulteriore calo fino all’area dei 32mila punti che altro non sarebbe che la chiusura del gap up dello scorso febbraio.
Se invece il rialzo si dovesse consolidare, un primo ostacolo potrebbe essere la media a 24 settimane che è posto attorno ai 33mila punti. Solo superando questo livello, si potrebbe parlare dia ripresa del trend al rialzo e non più di un semplice rimbalzo.
La situazione, quindi, è molto fluida e proprio il fatto che, per adesso, gli investitori non stiano tornando davvero sotto con gli acquisti ma stia invece preferendo un approccio più prudente, è la dimostrazione del contesto di forte incertezza. Del resto il crollo di venerdì non è stato un evento estemporaneo ma il frutto di ben tre settimane caratterizzate da una forte lateralità. Quindi è impensabile che, con questo sentiment, possano esserci direttrici chiare.
Comprare azioni Enel conviene?
Anche per questa ragione diventa fondamentale essere molto attenti nella scelta delle azioni su cui investire oggi. Un titolo molto interessante potrebbe essere Enel. Questo perchè si tratta di una delle quotate più amate dagli italiani e allo stesso tempo di una quotata dal trend molto stabile.
Anche in questo caso per stabilire come posizionarsi sul titolo ci viene incontro l’analisi tecnica. Come si può vedere dal grafico in alto, il colosso dell’elettricità negli ultimi mesi è sempre stato molto volatile. Ci sono state forti oscillazioni tra i 5,47 euro e i 5,66 euro prima che i prezzi prendessero il largo fino a 6,8 euro. Nell’ultimo mese, però, il trend è del tutto cambiato (-7 per cento la prestazione) e i prezzi hanno corretto a 6,3 euro, appena sopra la media a 50 giorni. Se oggi il titolo dovesse riuscire ad agganciare quota 6,38 euro, si potrebbe aprire la porta di un consolidamento del verde.
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