Il rating dell’Italia rischia il downgrade: è questo l’alert che è stato lanciato ieri dall’agenzia Moody’s. Un fulmine a ciel sereno che ha il sapore di un avviso di messa in guardia nei confronti del prossimo governo Meloni (Salvini permettendo).
L’agenzia di valutazione internazionale ha detto chiaramente che i rating dell’Italia saranno declassati nel caso in cui si dovesse verificare un prospettivo indebolimento delle prospettive di crescita di medio termine a causa della mancata attuazione di tutte quelle riforme che sono necessarie al Paese. Nell’analisi di Moody’s, in particolare, viene fatto riferimento alle riforme previste nel Pnrr del Paese.
Il senso dell’alert lanciato da Moodys’ è chiarissimo: se non vengono fatte le riforme, la crescita del paese né risentirebbe e ciò avrebbe inevitabili effetti anche sul rating sovrano.
Nel report dell’agenzia di valutazione internazionale, sono anche elencati altri fattori che avrebbero impatto negativo sul rating come ad esempio i segnali di una crescita significativa del debito sia per effetto di prospettive economiche deboli che a causa di un aumento dei costi da interessi o di un deciso allentamento fiscale.
Nella nota degli analisti, non manca un riferimento anche al nuovo governo. Pur ammettendo che un aumento del rating nel prossimo futuro sia improbabile, Moody’s si dichiara pronta a prendere in considerazione la possibilità di cambiare l’outlook sull’Italia nel caso in cui le istituzioni italiane, la crescita e l’andamento del debito pubblico si dovessero rivelare resilienti ai rischi al ribasso connessi all’incertezza politica ed energetica. Se tale sfida dovesse essere vinta, Moody’s sarebbe pronta rivedere l’outlook da negativo a stabile.
Sempre secondo gli esperti di sarebbe una stabilizzazione dell’outlook nel caso in cui il nuovo governo dovesse dimostrare impegno nell’attuazione delle riforme strutturali a sostegno della crescita, comprese quelle inserite nel PNRR. Apprezzabile, hanno poi concluso gli esperti, sarebbe anche l’attuazione di un piano credibile di consolidamento fiscale nel breve termine che sia in grado di impedire al debito pubblico di aumentare.
Ricordiamo che lo scorso venerdì 30 settembre, Moody’s non aveva fornito il previsto e già calendarizzato aggiornamento sul debito italiano al fine di evitare di calcare la dose visto che già ad inizio agosto l’agenzia aveva deciso di tagliare l’outlook sull’Italia da stabile a negativo.
L’alert sul rating italiano che Moodys’ ha lanciato ieri è stato immediatamente commentato dal presidente del consiglio uscente Mario Draghi. Il premier ha affermato che il governo italiano ha adottato tutte le misure necessarie al fine di favorire una attuazione del PNRR aggiungendo che adesso sarà compito del prossimo governo proseguire con il lavoro di attuazione. Draghi ha quindi aggiunto che è sua convinzione che il nuovo esecutivo continuerà ad agire con la stessa forza ed efficacia.
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