Tutto come da attese su Borsa Italiana. Con le zavorre dei rossi di Tokyo e Wall Street, il Ftse Mib non poteva non aprire le contrattazioni in deciso ribasso e così è effettivamente stato. Dopo circa mezzora dall’avvio degli scambi il paniere di riferimento di Piazza Affari evidenzia un ribasso dello 0,9 per cento con i titoli in verde che si possono contare sulla dita di una mano. Le vendite, invece, riguardando la netta maggioranza delle quotate e sembrano essere particolarmente accanite su STM. Il titolo dei micro-chip è ribasso di oltre il 2,2 per cento scendendo a quota 26,7 per cento. Il crollo di STMicroelectronics non è casuale.
Prima di spiegare perchè le azioni STM stanno correndo il rischio di essere le peggiori della giornata, facciamo il punto sulla performance del titolo. Il grafico è molto chiaro. A seguito del sell-off in atto oggi, risultano essere peggiorati tutti i vari indicatori temporali. Rispetto ad un mese fa il titolo ha perso il 4 per cento mentre anno su anno il rosso è del 38 cento. Addirittura da inizio anno emerge un ribasso di oltre il 40 per cento.
Qualcuno dinanzi a queste percentuali potrebbe essere tentato dall’idea di sfruttare i prezzi bassi per comprare a sconto. Ma ne varrebbe davvero la pena oppure la situazione della quotata è compromessa? E cosa dicono gli analisti che hanno copertura sul titolo? Vediamolo nel dettaglio.
I motivi del crollo delle azioni STM
Dietro alla bordata di vendite che sta affossando STM nella seduta di metà settimana c’è il sell-off dei semiconduttori a livello globale. A causa del tracollo di Nvidia, tutti i fornitori di chip quotati in Usa sono andati in rosso. Le vendite hanno interessato TSMC, Micron Technology, Advanced Micro Devices, Arm Holdings plc e via via tutti gli altri player del settore. Ovviamente in forte ribasso anche l’iShares Semiconductor ETF.
Il vento negativo che è soffiato negli Stati Uniti è arrivato fino in Asia. A Tokyo (il Nikkei ha chiuso in ribasso del 4,4 per cento) il paniere SOX dei semiconduttori ha perso il 7,7 per cento con Softbank in calo del 7 per cento e Tokyo Electron in flessione del 7,5 per cento. Pioggia di segni negativi anche sui titoli dei semiconduttori quotati a Taiwan.
Non serve essere dei grandi esperti di finanza per intuire che, in un contesto simile, le probabilità che l’italiana STM possa andare controcorrente sono molto basse.
Ma gli analisti cosa pensano di tutto questo?
Già a luglio pioggia di giudizi negativi sulle azioni STM
Nel mese di agosto, complice il clima festivo, sulle azioni STM non ci sono stati grandi aggiornamenti di valutazione da parte degli esperti. I giudizi espressi però dai broker nel precedente mese di luglio valgono come un macigno e la dicono lunga su quelle che sono le prospettive della quotata.
Verso fine mese ben 5 esperti sono intervenuti rivendo al ribasso il target price e confermando, in linea di tendenza, una valutazione molto prudente. Equita sim ha confermato il rating hold e tagliato il target price a 37 euro; Jefferies ha ribadito il suo neutral e ridotto il prezzo obiettivo a 34 euro; Morgan Stanley ha tagliato il target price a 35 euro e ha rivisto al ribasso anche il rating che ora è pari a equalweight. Stesso rating di Barclays che sul titolo italo-francese vanta un target price di 34 euro. In questo contesto, i soli esperti ad andare leggermente controcorrente sono stati quelli di Bernstein che hanno si ridotto il target price a 38 euro ma hanno deciso di mantenere il rating a outperform.
Il minimo comun denominatore di tutte queste valutazioni è la riduzione del target price. Il downgrade non mette a rischio il potenziale di upside rispetto ai prezzi attuali ma è un segnale delle perplessità crescenti sul titolo STM che il mercato nutre.
Ciò non significa che sia il caso di stare alla larga dal titolo dei semiconduttori. In realtà grazie ai CFD è possibile speculare sia al rialzo che al ribasso e di conseguenza si possono sfruttare le varie oscillazioni di prezzo. CFD su STM sono presenti sia sulle piattaforme di broker come eToro che su quelle di banche come Fineco.
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