
Tra i pochi titoli che si stanno muovendo in verde della sessione odierna di Piazza Affari c’è Inwit. La quotata del segmento tlc attiva nella realizzazione di infrastrutture di supporto, non fa parte dei titoli propriamente difesivi di Piazza Affari, per intendersi quelli oggi che stanno contenendo il ribasso del paniere di riferimento, e allora viene spontaneo chiedersi quali siano le ragioni per cui gli investitori stiano puntando su questo titolo. Tra l’altro con un apprezzamento che non è una semplice formalità visto che il verde a metà mattinata è arrivato all’1,9 per cento con i prezzi ora attestati a 10,25 euro. E’ quindi evidente che ci siano delle ragioni domestiche alla base del consistente rialzo. E infatti la tendenza a comprare azioni Inwit si può mettere in correlazione con l’avvio della prima tranche del piano di riacquisto di azioni proprie (buy-back).
Prima di analizzare nel dettaglio la notizia, facciamo una rapida digressione sull’andamento del titolo. In un contesto generale che vede tutto il Ftse Mib in ritracciamento nell’ultimo mese, la società attiva nel settore delle infrastrutture per le telecomunicazioni elettroniche, ha registrato un apprezzamento del 7 per cento che dimostra la capacità di tenuta nel contesto di profonda incertezza creato dalla guerra delle tariffe. Anche anno su anno, Inwit evidenzia un leggero verde (+3 per cento) che non potrà essere paragonato alle grandi progressioni messe a segno dalle big del Ftse Mib ma che è comunque un segnale da non tralasciare. Rivolto a chi? Logicamente ai trader che hanno intenzione di speculare sul titolo e che ora possono farlo con un investimento minimo molto basso e un deposito iniziale di soli 50€ grazie al broker IQ Option.
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Parte il piano di buy-back di Inwit: è pioggia di acquisti per il titolo
Come previsto ha preso il via oggi la prima tranche del programma di riacquisto di azioni proprie di Infrastrutture Wireless Italiane. L’operazione, che prevede un investimento massimo di 300 milioni di euro e coinvolge fino a 139.783.502 azioni, si concluderà entro il 18 dicembre 2025, salvo chiusure anticipate.
Il buyback si inserisce nel quadro più ampio della strategia di allocazione del capitale delineata nel Piano Industriale 2025–2030 che era stato presentato dalla quotata lo scorso 4 marzo. L’operazione ha ottenuto il via libera dell’assemblea degli azionisti del 15 aprile e la successiva approvazione del Consiglio di Amministrazione del 17 aprile.
Secondo quanto riportato da INWIT, il programma di acquisto di azioni proprie potrà essere destinato a molteplici finalità, tra cui:
- la possibile cancellazione dei titoli senza riduzione del capitale sociale,
- il supporto a piani di incentivazione a lungo termine per il management e il personale.
Il buy-back si colloca in un contesto di forte attenzione alla remunerazione degli azionisti e alla valorizzazione del titolo Inwit nel medio-lungo periodo.
Tecnicamente, gli acquisti verranno effettuati su Euronext Milan e su altri sistemi multilaterali di negoziazione (MTF) per il tramite di Goldman Sachs International e Morgan Stanley & Co. International Plc che agirano come intermediari in maniera indipendente e alternata, anche in relazione al timing delle operazioni.
Inwit ha assicurato che gli esiti delle operazioni verranno comunicati al mercato in conformità con la normativa vigente, garantendo piena trasparenza agli investitori.
Ricordiamo che alla data odierna Inwit ha già in mano 116.007 azioni proprie, equivalenti a circa lo 0,012 per cento del capitale sociale. Nessuna delle società controllate dalla holding possiede azioni Inwit.
Il piano complessivo, autorizzato fino a un tetto di 400 milioni di euro e al limite del 20 per cento del capitale sociale, rappresenta una delle più significative operazioni di buyback attualmente in corso nel mercato italiano delle telecomunicazioni.
Perchè i piani di buy-back fanno salire il prezzo delle azioni
A prescindere dal caso specifico di Inwit (quindi nell’ambito di un ragionamento più generale) i piani di riacquisto di azioni proprie, tendono a far salire il prezzo delle azioni per diversi motivi, sia tecnici che psicologici.
Tanto per iniziare quando una società riacquista le proprie azioni, diminuisce il numero di titoli in circolazione sul mercato. A parità di domanda, una minore offerta di azioni può ovviamente farne salire il prezzo.
In secondo luogo il buyback riduce il numero di azioni totali, quindi anche se gli utili della società restano gli stessi, l’utile per azione EPS tende a salire. Questa dinamica migliora i multipli finanziari e può rendere l’azienda più attraente agli occhi degli investitori.
E per finire, spostandoci al fattore psicologico, un buyback viene spesso interpretato come un segnale che il management ritiene il titolo sottovalutato e che crede nella solidità dell’azienda. Si tratta di un segnale positivo che può rafforzare la fiducia degli investitori. Questi ultimo possono premiare il titolo impegnato nel buy-back anche in modo indiretto attraverso strumenti derivati come i CFD.
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