Le azioni Saipem sono le peggiori sul Ftse Mib. Il titolo del colosso engineering ha infatti aperto la penultima seduta della settimana con un ribasso di oltre il 2 per cento scivolando sul fondo del paniere di riferimento. Il calo riporta il prezzo delle azioni Saipem in area 2 euro dopo che ieri il titolo, al termine di una seduta molto volatile, aveva chiuso a quota 2,10 euro.
2 euro è proprio il prezzo obiettivo assegnato alle azioni Saipem dagli analisti di Equita e recentemente ribadito nell’ambito di un più vasto report sulla quotata. Visto che i due valori coincidono mai come in questo caso si può affermare che il prezzo attuale di Saipem è quello giusto. Le implicazioni di tale constatazione sono di facile intuizione: se il valore è allineato, allora non c’è più spazio di crescita per la quotata. Zero potenziale di upside (almeno dal punto di vista di Equita) non può che fare il palo con un approccio trading improntato alla prudenza. E infatti la sim milanese si limita a consigliare di mantenere le azioni Saipem in portafoglio (il rating è semplicemente hold).
La valutazione complessiva di Equita sembra suggerire che le azioni Saipem non siano più attraenti come in passato. E in effetti, come si può anche vedere dal grafico in alto, il titolo oil nel corso dell’ultimo mese ha ritracciato segnando un ribasso del 4 per cento. Resta comunque molto consistente il rialzo anno su anno che vede il titolo brillare con un secco +60 per cento.
Restando sul breve termine, quali sono i motivi alla base dell’andamento negativo della quotata? La flessione in atto oggi può essere messa in relazione con la notizia della cessione di una quota 10 per cento del capitale sociale da parte dell’azionista Eni. E di fatti proprio il risultato e le implicazioni dell’accelerated book building condotto dal Cane a Sei Zampe sono al centro del report di Equita. Vediamo quindi più nel dettaglio.
Eni ha ceduto il 10 per cento di Saipem: i dettagli e le implicazioni
Ieri l’altro Eni ha reso noto di aver effettuato, attraverso procedura di accelerated book building, il collocamento di totali 199.556.000 azioni Saipem pari al 10 per cento del capitale sociale della quotata engineering. Prima dell’operazione il Cane a Sei Zampe aveva in mano il 31,19 per cento delle azioni ordinarie di Saipem. Una quota così divisa:
- 18,69 per cento liberamente trasferibili e non sindacate
- 12,5 per cento vincolate nel patto di sindacato con la Cassa Depositi e Prestiti.
Il prezzo di collocamento delle azioni Saipem è stato pari a 1,97 euro per azione con uno sconto del 4,4 per cento rispetto al al prezzo di chiusura nella seduta di borsa precedente alla realizzazione dell’accelerated book building.
A seguito del collocamento, la quota di Saipem in mano ad Eni è scesa al 21,19 per cento (422.920.192 azioni) mentre la quota assieme alla CDP è pari al 33 per cento (di cui il 26 per cento con un patto di sindacato).
Al termine del collocamento, Eni si è impegnata a non vendere sul mercato altre azioni Saipem per un periodo di 180 giorni.
Fin qui i dettagli dell’accelerated book building eseguito da Eni sul 10 per cento di Saipem. Agli investitori questi elementi tecnici non interessano più di tanto. Per un trader, infatti, è più importante conoscere le implicazioni finanziari dell’evento. E iniziamo con il mettere in evidenza che gli effetti sul sentiment di breve termine sulle azioni Saipem non possono che essere negativi. Eni, infatti, è il primo azionista nonchè uno dei clienti più importanti della società engineering. Il fatto che abbia deciso per la dismissione di quota del 10 per cento può essere considerato una sorta di segnale sul livello a cui è disposta a disinvestire.
Ad ogni modo, come messo in evidenza dagli analisti di Equita, il momentum su fatturato e utile di Saipem non cambia a resta positivo. Per la sim milanese, infatti, Saipem tratta a 9 volte il multiplo prezzo/utili per il 2024. Si tratta di una valutazione che è perfettamente allineata all’indice di riferimento STOXX 600 Oil & Gas.
Operativamente il ribasso in atto oggi sulle azioni Saipem può essere sfruttato per entrare sul titolo a valutazioni più basse rispetto a quelle di un mese fa. Si tratta però di capire se il titolo può crescere oppure se, come pensano gli analisti di Equita, il prezzo sia giusto.
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