Anche oggi le azioni Eni sono tra le protagoniste della seduta di Borsa Italiana. Il motivo è semplicissimo: la nuova fiammata del prezzo del petrolio con il contratto con scadenza a ottobre 2023 che a New York ha raggiunto quota 92,5 dollari al barile ha sfondato il muro dei 92,5 dollari alimentando le aspettative circa la possibilità che, a questo punto, il prezzo del petrolio possa arrivare anche a 100 dollari al barile e soprattutto possa farlo a stretto giro di boa se il ritmo del rialzo dovesse proseguire con il trend attuale.
Ovviamente nel momento in cui la quotazione petrolio sale, anche le quotate petrolifere sono in rialzo. Ed è proprio questo il contesto in cui va calato il rally delle azioni Eni nella seduta di oggi. I numeri consentono di avere più chiarezza su quello che avviene e allora diciamo che il valore delle azioni Eni sale di 2 punti percentuali secchi rispetto alla chiusura di ieri portando i prezzi a 15,27 euro.
Inoltre visto che oramai il trend sul Cane a Sei Zampe è in rialzo da tempo, da deve stupire se attualmente c’è una performance positiva del 9 per cento mensile e una variazione positiva del 34 per cento anno su anno. Insomma per il colosso italiano del settore petrolifero è festa grande e anche per i traders che hanno inserito in portafoglio azioni del Cane a Sei Zampe lo è.
Tra l’altro ricordiamo che proprio ieri Eni ha staccato la prima tranche del dividendo 2024, relativo all’esercizio 2023, che adesso sarà messa in pagamento domani 20 settembre.
In questo contesto la view sul titolo petrolifero non può che essere improntata al rialzo. Così la pensano sia gli esperti di Equita che quelli di Barclays. I due analisti si dividono solo sul rating che è buy per la sim milanese e overweigt per la società britannica. In questo articolo esamineremo proprio le due valutazioni per scoprire analogie e differenze. Prima però apriamo una parentesi su un tema che nei prossimi anni peserà sempre di più e che vede in prima linea proprio il gruppo del Cane a Sei Zampe: la Sustainable Mobility.
Eni: dalla Sustainable Mobility un driver molto pesante
Nei giorni scorsi a Venezia si è tenuto un evento patrocinato da Eni dedicato alla business unit Sustainable Mobility.
Si tratta di una società che è impegnata nella promozione di una mobilità sostenibile attraverso un approccio multi-energy e multi-service. Con oltre 5.300 punti vendita in tutto il mondo, l’azienda è diventata una pietra miliare nella transizione verso un futuro a basse emissioni di carbonio.
La chiave del successo di Sustainable Mobility risiede nel suo business model unico, che integra la bioraffinazione con gli agri-hub situati nei paesi in cui opera. Questi agri-hub forniscono le materie prime necessarie senza interferire con la catena alimentare, garantendo così la sostenibilità dell’intero processo.
Eni, che è tra i più importanti sostenitori di Sustainable Mobility, nel corso dell’evento ha delineato una serie di passaggi chiave:
- Obiettivi ambiziosi: Eni ha confermato l’impegno di Sustainable Mobility nel raggiungere un EBITDA di 1,5 miliardi di euro entro il 2026, rispetto ai 900 milioni di euro del 2023. Questo impegno è accompagnato da investimenti medi di 500 milioni di euro all’anno.
- Ripartizione del reddito: la ripartizione dell’EBITDA tra bioraffinazione e marketing sta evolvendo. L’attuale proporzione del 20 per cento di bioraffinazione e dell’80 per cento di marketing passerà al 40 per cento di bioraffinazione e al 60 per cento di marketing
- Posizione da leader nella produzione di biocarburanti: Eni è ora il terzo produttore mondiale di biocarburanti. La collaborazione con LG Chem per la creazione di una nuova bioraffineria con una capacità di 400 ktpa entro il 2026 dimostra l’impegno nel rafforzare ulteriormente questa leadership.
- Tecnologia ecofining: la tecnologia Ecofining di Eni è all’avanguardia nella produzione di carburanti sostenibili.
- Nasce Enlive, nuovo standard della distribuzione: Enilive è il nuovo brand che offre prodotti decarbonizzati e servizi innovativi. Un esempio tangibile è ALT Stazione del Gusto, il primo ristorante in partnership con l’accademia Niko Romito, che promuove una cucina sostenibile e deliziosa.
- Ottimizzazione degli investimenti: e per finire, l’ottimizzazione degli investimenti con il Cane a Sei Zampe che sta adottando un modello a “satelliti” per ottimizzare l’allocazione di capitale e valorizzare al meglio gli investimenti nei progetti a basse emissioni di carbonio. Un modello simile offre l’opportunità di coinvolgere investitori che mirano a contribuire alla sostenibilità senza essere direttamente coinvolti nel settore oil & gas.
Cosa pensano gli analisti su Sustainable Mobility
Proprio l’evento dedicato a Sustainable Mobility è stato al centro del report di Equita e di quello di Barclays. Per la sim milanese c’è l’impressione che SM sia una sorta di nuova Plenitude perchè anche in questo caso il valore implicito appare sottovalutato in Eni.
I multipli delle società esposte ai biofuels (Neste, Verbio, Darling Ingredients) trattano in media a 9-10 volte il multiplo enterprise value/Ebitda rispetto alle 3 volte di Eni. C’è quindi un vero e proprio abisso e proprio per questa ragione, Eni ritiene che nel caso in cui dovesse essere effettuato un processo di valorizzazione, esso sarebbe un catalyst positivo per il titolo Eni.
Anche la valutazione degli esperti di Barclays è dello stesso tenore. Secondo gli analisti inglesi, Sustainable Mobility rappresenta un altro esempio del modello satellitare di Eni e il business da esso derivante potrebbe essere monetizzato. Non è da escludere, hanno aggiunto gli analisti, che il Cane a Sei Zampo possa decidere anche di fare cassa ad esempio vendendo una quota di minoranza di Sustainable Mobility.
Come posizionarsi sulle azioni Eni: comprare o sovrappesare?
Come abbiamo già anticipato in precedenza, Equita e Barclays hanno espresso una valutazione differente nella forma (rating diverso) ma identica nella sostanza (view uguale) sulle azioni Eni.
Secondo la sim milanese Equita le azioni Eni sono da comprare (rating buy) con target price a 19,5 euro. Guardando quella che è l’attuale quotazione del titolo del Cane a Sei Zampe si può evidenziare la presenza di un buon potenziale di upside che non può che fare gola.
Per Barclays, invece, le azioni Eni sono da sovrappesare (rating overweight). In questo caso il target price è a 17 euro, valore che implica un potenziale di rialzo più basso. In altre parole la raccomandazione è sempre positiva ma per gli analisti inglesi il picco della crescita dei prezzi di Eni è più vicino.
E quindi come posizionarsi sul titolo? La valutazione di entrambi gli esperti induce a comprare azioni Eni. Per farlo noi suggeriamo sempre di usare broker affidabili e che offrono anche la possibilità di operare con i CFD (quindi non solo acquisti reali di azioni). Esempi in tal senso sono:
- eToro: da alcuni mesi consente di comprare azioni italiane reali (come Eni) e al tempo stesso di speculare attraverso i CFD operando sia al rialzo (long trading) che al ribasso (short trading). Con i CFD si opera a leva e questo aumenta la portata dell’investimento ma anche il livello di rischio. Per questo motivo, prima di operare con soldi veri (deposito minimo di 50 dollari) è sempre consigliabile fare pratica con la demo gratis.
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