grafici di borsa e logo BPM e Unicredit
Perchè Unicredit non può far altro che alzare il prezzo dell'OPS- BorsaInside

Sempre il dossier sull’offerta pubblica di scambio lanciata da Unicredit sulle azioni Banco BPM al centro della speculazione dei trader. I due titoli, dopo il grande sussulto registrato nella seduta di lunedì con Piazza Gae Aulenti a picco e la quotata guidata da Castagna in vetta al Ftse Mib, già ieri sono sembrati più tranquilli chiudendo entrambi in ribasso di circa l’1 per cento mentre oggi Banco BPM avanza dello 0,6 per cento a 6,97 euro e Unicredit perde lo 0,1 per cento a 35,83 euro.

I due titoli stanno risentendo delle ultime novità riguardanti proprio l’ipotesi OPS. Come altamente prevedibile (e infatti non c’è stata alcuna sorpresa) il consiglio di amministrazione straordinario di Banco BPM chiamato a effettuare una valutazione della proposta di Unicredit, ha praticamente respinto tutto al mittente. L’OPS configurata da Piazza Gae Aulenti viene ritenuta ostile dalla banca guidata da Castagna, il prezzo riconosciuto inadeguato e tutta la struttura dell’operazione viene giudicata pericolosa per il mantenimento dei livello occupazionali della banca del Nord. Insomma per Banco BPM non c’è proprio lo spazio per intavolare alcuna trattativa. In particolare il prezzo dell’offerta, con quel premio di appena lo 0,5 per cento rispetto, è stato liquidato quasi come un’offesa a quello che è il giusto valore della banca.

A proposito di prezzo dell’OPS, proprio a causa del rally registrato da Banco BPM nella seduta di lunedì (e del parallelo crollo delle quotazioni Unicredit) si è arrivati ad una situazione che sa quasi di beffa. Ne parleremo nel prossimo paragrafo non prima di aver ricordato che, in ottica speculativa, tutte le novità in merito all’OPS sono assist preziosi per fare trading sui due titoli coinvolti. E’ possibile operare a leva con i CFD cavalcando tutte le oscillazioni di prezzo, sia al rialzo che al ribasso, senza il possesso del sottostante.

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Prezzo OPS Unicredit su Banco BPM ora è a sconto: che beffa!

Parliamo quindi del prezzo dell’offerta. Nell’ambito dell’OPS ufficializzata lunedì, l’offerente aveva fissato un rapporto di concambio pari a 0,175 azioni di nuova emissione di Unicredit per ogni azione esistente di Banco BPM. A tale rapporto corrispondeva quindi un prezzo implico dell’offerta pari a 6,657 euro per azione. Ebbene tenendo conto del prezzo delle azioni Banco BPM al termine della seduta precedente a quella della formulazione dell’offerta, il prezzo offerto implicava un premio di circa lo 0,5 per cento.

Il conseguente rally messo a segno dalle azioni Banco BPM nella seduta di venerdì ha cancellato del tutto il premio implicito in quel rapporto di concambio. Per farla breve se l’OPS fosse stata formulata oggi, sarebbe addirittura a sconto di circa il 7 per cento altro che premio!

A creare questo nuovo equilibrio sono stati gli stessi investitori che, comprando a raffica azioni Banco BPM nella seduta di venerdì, hanno lanciato un messaggio ben preciso ad Unicredit: la proposta è troppo bassa perchè non tiene conto del reale valore delle azioni Banco BPM.

Lo stop espressa dal consiglio di amministrazione della banca guidata da Castagna non ha fatto altro che formalizzare lo scetticismo degli investitori.

E adesso cosa accadrà? La situazione è alquanto complessa anche perchè la stessa BPM di certo non si attendeva una mossa di questo tipo da parte di Unicredit.

Una sola cosa è certa: se la migliori proposta di Piazza Gae Aumenti è quella formula venerdì, il dossier può ritenersi già chiuso ancora prima di essere aperto.

Ed è su questo punto che si inseriscono le speculazioni del mercato perchè secondo molti analisti i giochi sono solo all’inizio e nelle prossime settimane non mancheranno le novità.

Prezzo OPS di Unicredit su Banco BPM sarà alzato

Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, lo aveva detto già prima della riunione consiglio di amministrazione di Banco BPM: la proposta, nella sua formulazione originaria, è palesemente bassa. E infatti è stata immediatamente respinta. Lo stesso Diodovich aveva poi anticipato che, con tutta probabilità, l’offerente avrebbe formulato una nuova offerta molto più alta proprio per convincere gli azionisti di Banco BPM. L’ipotesi dell’esperto è ad oggi la più gettonata.

Anche secondo S&P Global Rating, infatti, Unicredit alzerà il prezzo offerto ma non è neppure da escludere che possano arrivare delle controproposte. Per S&P l’operazione su Banco BPM ha molto senso per Unicredit poichè porterebbe ad un rafforzamento della sua posizione di mercato in Italia e, in modo particolare, nel più ricco Nord dove ora Piazza Gae Aulenti è sottorappresentata rispetto ad Intesa Sanpaolo. Proprio perchè di fondamentale importanza, Unicredit sarà quindi costretta ad alzare il prezzo offerto.

Stessa posizione è stata espressa dal Financial Times secondo il quale se Unicredit vuole davvero assicurarsi il Banco BPM dovrà per forza migliorare la sua proposta. Per il quotidiano britannico non è da escludere che sia proprio l’Ad di Unicredit, Orcel, a tenere le redini del gioco proprio come quei giocatori esperti di scacchi che non si impegnano a seguire un piano di gioco fin dall’inizio ma anche al contrario sono abili a creare opzioni adattando la loro strategia aglio eventi.

Insomma, volendo seguire il FT e anche se ad oggi sembra quasi essere il contrario, è Unicredit a guidare e ciò significherebbe che Piazza Gae Aulenti era già consapevole del rifiuto stizzito di BPM.

Lato operativo tutti questi potenziali movimenti significano grandi occasioni di ingresso dei trader sia sulle azioni Banco BPM che su quelle di Unicredit. Insomma i due titoli saranno protagonisti sul mercato azionario a lungo ed è un peccano non sfruttare questa visibilità in ottica operativa anche con i CFD.

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