L’industria europea del risparmio gestito si prepara a una trasformazione molto importante. Il 20 gennaio segnerà infatti una data storica, con la presentazione al consiglio di amministrazione di Generali di un memorandum d’intesa con Natixis, finalizzato alla creazione di un colosso dell’asset management che gestirebbe masse per circa 1.800 miliardi di euro.
L’accordo in fase di definizione prevede la nascita di una joint venture paritetica tra i due gruppi. Generali contribuirebbe con il proprio patrimonio gestito di circa 650 miliardi di euro, mentre Natixis apporterebbe asset per 1.200 miliardi. I dati più recenti, aggiornati al 30 settembre, mostravano un patrimonio gestito di 1.280 miliardi per Natixis (gruppo Bpce) e 843 miliardi per Generali.
La governance della nuova entità è stata oggetto di attente negoziazioni. Woody Bradford, attuale CEO di Generali Investments Holding (GIH), è il candidato designato alla guida della nuova realtà. L’intesa prevederebbe una rotazione quinquennale nella nomina dell’amministratore delegato: i primi cinque anni spetterebbero a Generali, con possibilità di rinnovo, mentre il quinquennio successivo vedrebbe la designazione da parte di Natixis. Per strutturare l’operazione, il Leone di Trieste si è affidato alla consulenza di Mediobanca.
Un’operazione strategica per l’Italia: il governo cosa farà?
Un elemento di particolare attenzione riguarda il possibile intervento del golden power da parte del governo italiano. Questo strumento normativo, introdotto dal decreto-legge del 15 marzo 2012, consente all’esecutivo di esercitare poteri speciali per tutelare gli assetti proprietari di società operanti in settori strategici per l’interesse nazionale.
L’operazione si inserisce nel più ampio contesto strategico di Generali, che presenterà il nuovo piano industriale il 30 gennaio sotto la guida del Group CEO Philippe Donnet. Il gruppo assicurativo italiano ha già dimostrato la sua determinazione nell’espansione della piattaforma multi-asset con l’acquisizione di Connings, mossa che ha rafforzato significativamente la presenza del gruppo nei mercati statunitensi e asiatici.
La partnership con Natixis rappresenterebbe un ulteriore salto di qualità, offrendo molteplici vantaggi strategici: diversificazione del portafoglio prodotti, ampliamento dei servizi alla clientela, significative economie di scala e ottimizzazione dei costi operativi. L’unione delle competenze e delle risorse dei due gruppi potrebbe creare un player di riferimento nel settore del risparmio gestito europeo, capace di competere efficacemente sui mercati globali.
Cosa fare con le azioni Generali oggi?
Abbiamo parlato di come prendere posizione sulle azioni Generali nel nostro approfondimento di pochi giorni fa, con cui anticipavamo quel che sarebbe accaduto.
Ricordiamo con questa occasione che l’imminente accordo tra Generali e Natixis nel settore dell’asset management, previsto per la discussione nel CdA del 20 gennaio 2025, sta generando significative tensioni all’interno dell’azionariato del gruppo assicurativo italiano. I principali azionisti di minoranza, Caltagirone e Delfin, che detengono rispettivamente il 6,92% e il 9,93% del capitale, hanno manifestato perplessità sull’operazione. Le fonti di mercato suggeriscono la possibilità che questi azionisti possano richiedere la convocazione di un’assemblea straordinaria, includendo potenzialmente il diritto di recesso.
La situazione potrebbe avere ripercussioni significative anche sulla governance del gruppo. Le divergenze emerse potrebbero compromettere la presentazione di una lista unitaria per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione, un processo che richiederebbe un solido accordo tra gli azionisti. Parallelamente, emergono interessanti sviluppi sulla strategia internazionale di Generali. Il gruppo ha manifestato l’ambizione di diventare il principale assicuratore straniero nel mercato spagnolo entro il 2027, scalando l’attuale quarta posizione (dopo Zurich, AXA e Allianz). La strategia include l’integrazione di Liberty Seguros e il potenziamento degli accordi di bancassicurazione. La Spagna rappresenta già il quarto mercato per importanza dopo Italia, Germania e Francia, con premi per 2,6 miliardi di euro.
La partnership con Natixis, nonostante le resistenze interne, presenterebbe vantaggi strategici significativi per il gruppo italiano. Gli analisti individuano tre benefici principali: l’accelerazione della crescita nel settore dell’asset management attraverso il raggiungimento di una massa critica rilevante, l’ottimizzazione dei costi attraverso sinergie operative, e una maggiore diversificazione delle fonti di reddito.
Il CEO Philippe Donnet ha ribadito più volte la sua convinzione sulla validità strategica dell’integrazione tra assicurazione vita e asset management, come dichiarato nell’agosto 2024. Il piano industriale, che verrà presentato durante l’Investor Day del 30 gennaio 2025, potrebbe fornire ulteriori dettagli su queste strategie di sviluppo.
Le valutazioni di mercato rimangono per il momento molto positive per gli investitori.
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