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Zurich a smentito ogni interesse per FinecoBank - BorsaInside

La seduta di borsa di ieri ha visto FinecoBank attestarsi a quota 16,08 euro. Il rialzo ha permesso alla quotata del risparmio gestito di consolidare sia il suo rialzo su base mensile, ora pari al 12 per cento circa, che quello anno su anno che è pari al 16 per cento.

Come si può vedere dal grafico in basso, i prezzi della quotata in chiusura di scambi erano sugli stessi livelli di maggio 2024 ovvero sui massimi anno anno. In realtà nel corso della sessione di ieri, il valore delle azioni FinecoBank si è spinto fino ad un massimo intraday a quota 16,93 euro per poi assestarsi su livelli più bassi. Graficamente è palese la distanza dai minimi di anno collocati a quota 12,4 euro (valutazione raggiunta il 6 febbraio scorso).

Nonostante la galoppata messa a segno da Fineco nel corso dell’anno corrente, la valutazione degli analisti resta decisamente bullish. In particolare ad essere molto ottimisti sulle azioni Fineco sono gli esperti di Equita che proprio ieri hanno confermato il rating buy sul titolo con target price a 16,9 euro. Il verdetto della valutazione è molto chiaro: le azioni Finecobank sono da comprare e i loro prezzi possono salire ancora. Non di tanto visto che il titolo è comunque cresciuto tanto da inizio 2024, ma quanto basta per poter avere un discreto potenziale di upside.

Ma per quale motivo, gli analisti di Equita sono così ostinatamente ottimisti sulle azioni FinecoBank? La valutazione della sim non è arrivata in un momento causale ma nel giorno in cui sono ritornate le indiscrezioni in merito ad un possibile interesse da parte degli svizzeri di Zurich. Vediamo di cosa si tratta e quanto c’è di realistico in questa ipotesi di lavoro.

Fineco è davvero nel mirino di Zurich?

E’ stato il quotidiano il Messaggero a lanciare proprio ieri lo scoop: il gruppo svizzero Zurich avrebbe riaperto il dossier FinecoBank. Stando a quanto riportato dal giornale romano, ad essere coinvolti sarebbero advisor e banche d’affari del calibro di Morgan Stanley, Barclays, Mediobanca, Deutsche Bank e Goldman Sachs. Addirittura la fonte si è spinta ad azzardare che tali banche avrebbero confermato l’interesse della compagnia svizzera e di altri investitori sulla quotata italiana.

Attualmente Zurich ha in mano il network dei consulenti finanziari ex Deutsche Bank e in caso di una integrazione con FinecoBank riuscirebbe a far entrare nel suo perimetro i 3mila consulenti di FinecoBank integrando al tempo stesso la società italiana con Zurich Bank.

Tenendo conto che l’attuale market cap di FinecoBank è pari a circa 9,6 miliardi di euro, è innegabile che una operazione di questo tipo implicherebbe una spesa enorme per gli svizzeri. Secondo il Messaggero, un possibile scenario potrebbe essere addirittura quello dell’OPA di Fineco. Si tratta di una ipotesi quasi inverosimile alla luce anche di quella che è la struttura dell’azionariato di Fineco. La quotata del risparmio gestito si configura infatti come una public company con principali azionisti BlackRock con una quota del 9,2 per cento e poi a seguire Capital Research con il 5 per cento e quindi FMR con il 3,9 per cento.

Servirebbero tutta una serie di autorizzazioni da parte della Banca d’Italia per superare il 9,9 per cento di partecipazione nel capitale sociale di Fineco. Insomma la strada non sarebbe solo in salita….ma di più.

Zurich smentisce “categoricamente” tutto

Nella seconda parte della giornata di ieri, è stata la stessa Zurich ad intervenire sulle indiscrezioni del Messaggero smentendo categoricamente ogni interesse per la quotata italiana. Gli svizzeri sono stati molto chiari sul punto: il dossier paventato dal quotidiano il Messaggero semplicemente non esiste e quindi non c’è niente su cui discutere.

Nonostante la puntualizzazione, però, l’attenzione su FinecoBank è rimasta alta tanto per permettere al titolo di chiudere comunque sui massimi annui nella seduta di ieri dando forza per un ulteriore rialzo anche oggi. Le quotazioni di FinecoBank, infatti, in avvio di seduta sono positive.

Cosa pensa Equita del dossier Zucich-Fineco

Nel report con cui gli analisti di Equita hanno confermato il rating buy su Fineco, viene posto l’accento sul fatto che con le attese di miglioramento progressivo dei flussi di raccolta e con la flessione graduale dei tassi BCE (dopo il calo di 25 punti base a giugno, una nuova flessione è prevista per il board di settembre), l’interesse verso operatori come FinecoBank è da giudicare positivamente in quanto palese dimostrazione dell’attrattività del segmento del risparmio gestito italiano.

Più nel dettaglio, Equita afferma che l’eventuale conferimento della banca da parte di Zurich per avere una partecipazione di minoranza in FinecoBank nell’ambito di un più vasto accordo assicurativo, è un’ipotesi plausibile anche alla luce dei recenti problemi registrati da Eurovita.

Tuttavia la stessa Equita ammette pure tutte le complessità burocratiche legate alla licenza bancaria e alla questione della vigilanza della BCE, rendono poco probabile l’interesse da parte di operatori finanziari neri riguardi di operatori industriali. In pratica anche per la sim milanese il percorso per un’eventuale operazione di Zurich su FinecoBank è già in partenza tanto difficile da essere scoraggiato.

Il mercato però si nutre sempre di indiscrezioni (sono i rumors che lanciano la speculazione) e allora non c’è da meravigliarsi se le azioni FinecoBank restino sui top di anno.

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