Almeno fin qui non è stato un inizio di settimana brillante per il Ftse Mib. Sia la prima seduta che la seconda si sono infatti chiuse con un segno rosso e adesso, tra gli investitori, c’è chi ha apertamente paura che anche la sessione di oggi possa portare in rosso il paniere di riferimento di Piazza Affari facendo così salire a tre la serie di sedute negative per il mercato azionario italiano. Giusto per avere un’idea di quella che è la situazione in atto su Borsa Italiana, è sufficiente tener presente che venerdì scorso il Ftse Mib chiudeva a quota 28343 punti mentre oggi aprirà a 27482 punti. Il ribasso, dopo due sedute negative, è di quasi 1.000 punti.
Dinanzi a numeri simile e soprattutto il fatto che non non sembrano esserci grandi elementi di supporto per il paniere di riferimento, la preoccupazione degli investitori è che si possano verificare altri ribassi anche nella terza seduta della settimana. Sui mercati tutto è plausibile e quindi non si può avere la certezza di quella che può essere la direzione che il Ftse Mib possa prendere. Tuttavia ricorrendo all’analisi tecnica si può comunque tracciare un quadro all’interno del quale andare poi ad inserire la strategia operativa.
Proprio l’analisi tecnica sulle prospettive del Ftse Mib sarà al centro del nostro report. Oltre a fare il punto sulla situazione grafica, non tralasceremo neppure l’analisi fondamentale poichè anche essa ha la sua importanza quando si parla di scelte operative.
Analisi Ftse Mib: il punto della situazione
I futures sul Ftse Mib annunciano per oggi un’apertura di contrattazioni in ribasso. Tutto lascia quindi presagire che possano essere le vendite a dettare legge a Piazza Affari. L’intonazione ribassista dei contratti derivati è supportata proprio dall’analisi tecnica.
L’attuale trend al ribasso, infatti, è scattato dopo che nei giorni scorsi il paniere di riferimento di Piazza Affari ha fallito la violazione di una resistenza molto importante collocata a quota 28400 punti. A seguito di questo evento, l’indice ha iniziato a bucare ripetutamente i minimi raggiunti nei giorni precedenti. Scendendo sotto i 27800, il Ftse Mib si è poi portato fino ai livelli della chiusura di ieri.
Lo snodo resta quindi sempre quello dei 28400 punti. Si può ipotizzare una ripresa del rialzo solo se il paniere di riferimento si dovesse portare almeno fino a 28800 punti per poi magari salire fino a 29200 punti.
In caso contrario, invece, lo scenario resterebbe quello ribassista. Soprattutto il fatto che il Ftse Mib non sia riuscito a trovare conferme nell’area tra 28.000 e 27.800 punti, ma invece si sia spinto molto più in basso, rappresenta un segnale negativo. Proprio perchè il paniere di riferimento non è riuscito a reggere ma al contrario si è portato sotto ai minimi di agosto a quota 27.600 punti, ecco che le valutazioni hanno ingranato la retromarcia. E a questo punto diventa fondamentale capire quello che potrebbe accadere nella seduta di oggi. Se infatti il paniere di riferimento dovesse bucare anche quota 27200 punti, le prospettive che si verrebbero ad aprire sarebbero decisamente negative.
In generale, quindi, la soluzione sembra essere in costante evoluzione. Lo scenario più plausubile è che la volatilità possa restare alta. E i trader sanno perfettamente che è nei contesti di volatilità pronunciata che si vengono a creare le migliori situazioni operative (anche se pure il livello di rischio si alza e questo comporta la necessità di adottare un approccio prudente).
Ftse Mib da punto di vista fondamentale
Il contesto di riferimento con cui il Ftse Mib farà i conti nella seduta di metà settimana, è tutto tranne che favorevole. I mercati di riferimento hanno chiuso tutti in ribasso. In particolare i principali indici azionari americani hanno registrato cali nell’ordine dell’1-2 per cento con il Dow Jones che ha perso l’1,29 per cento a 33.002 punti, il paniere S&P 500 che ha subito una flessione dell’1,37 per cento a 4.229 punti e il Nasdaq che ha addirittura lasciato sul parterre l’1,87 per cento scendendo a 13.059 punti.
Stessa musica anche sulla borsa di Tokyo con il Nikkei che, per l’ennesima volta, ha rimediato una chiusura in rosso. Nel dettaglio il paniere di riferimento dell’azionariato nipponico ha chiuso con una flessione del 2,28 per cento scendendo a 30.527 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 30.488 punti e un massimo di 30.831 punti.
E’ anche alla luce delle prestazioni molto negative registrate dal mercato azionario nipponico e americano, che i futures sul Ftse Mib sono intonati in rosso. Lo scenario più probabile per Borsa Italiana, quindi, non può che essere quello di un ribasso che, se dovesse proseguire fino al termine della seduta di borsa, si tradurrebbe nel terzo giorno consecutivo di passivo. L’eventuale cedimento dei 27.200 punti renderebbe poi la situazione anche più critica gettando le basi per ulteriori flessioni nei giorni a venire.
In realtà, però, la fase negativa attraversata dal paniere di riferimento di Piazza Affari, può essere invece una grande occasione per assumere una posizione. Si può operare al rialzo (entrando da valori più favorevoli rispetto a quelli di settimane fa quindi comprando a sconto) oppure al ribasso (se invece la stima dovesse essere per un ulteriore calo).
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