C’è un clima decisamente calmo sulle azioni Generali nella seduta di borsa di oggi. Il titolo del Leone di Trieste sta segnando una progressione dello 0,3 per cento a quota 30,11 euro contro un Ftse Mib che invece avanza dello 0,1 per cento. Oggettivamente dal colosso del settore assicurativo ci si poteva attendere qualcosa di più visto che l’assist arrivato proprio a ridosso dell’apertura degli scambi. Nell’ambito della presentazione del piano industriale per il triennio 2025/2027, il management infatti annunciato un miglioramento nella politica relativa alla remunerazione degli azionisti.
I dividendi Generali, quindi, sono destinati a salire rispetto alle precedenti direttrici ma, evidentemente, ai trader la questione non sembra interessare tanto e da qui la freddezza sul titolo. I prezzi di Generali, come visto, segnano si un leggero rialzo ma non c’è niente di eclatante.
La reazione non brillante potrebbe essere imputata alla recente prudenza espressa dagli analisti di HSBC. Proprio nei giorni scorsi, infatti, gli esperti sono intervenuti sul titolo declassando addirittura il rating a hold. Questa valutazione sta per “mantenere” ed è la classica raccomandazione neutrale molto lontana da una view bullish.
Attenzione perchè il fatto che le azioni Generali oggi non siano esuberanti come ci si poteva attendere, non significa che non possano esserlo nei prossimi giorni. Per questo l’attenzione sul titolo va tenuta alta anche perchè attualmente è molto più facile speculare su una quotata senza comprare titolo veri. Strumenti derivati come i CFD, infatti, consentono di fare trading a leva (sale il livello di rischio).
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Dividendi Generali: cosa prevede la nuova politica
E allora vediamo nel dettaglio quali sono state le decisioni del management di Generali in relazione alla futura politica di remunerazione degli azionisti. Nel piano strategico è previsto un miglioramento delle cedole con la compagnia assicurativa che ha assunto l’impegno di raggiungere una crescita del dividendo per azione (DPS) superiore al 10 per cento in termini di crescita media annua. L’intento è quello di distribuire in tutto l’arco di validità del piano oltre 7 miliardi di euro di dividendi ossia circa il 30 per cento in più rispetto ai 5,5 miliardi che sono stati staccati nel corso dell’attuazione del piano Lifetime Partner 2024: Driving Growth.
Il miglioramento c’è ed è decisamente sensibile.
Cosa prevede il nuovo piano industriale di Generali
Il piano industriale 2025-2027 di Generali è stato presentato nel corso dell’Investor Day 2025 del colosso assicurativo. Il business plan prevede un focus sulle relazioni con i clienti e sulle competenze core del business assicurativo e dell’asset management.
In particolare, per quello che riguarda le relazioni con i clienti, obiettivo è rafforzare l’impegno della compagnia come partner di Vita migliorando l’esperienza del cliente e facendo leva sull’innovative value proposition di gruppo e su una rete distributiva che sarà ancora più rafforzata.
Per quello che riguarda i target finanziari, il piano punta a garantire una crescita dell’utile per azione EPS nel range tra l’08 e il 10 per cento medio all’anno nel periodo di validità del piano quindi dall’esercizio in corso fino al 2027.
In questi tre anni poi i flussi di cassa netti disponibili per la capogruppo dovrebbero superare anche gli 11 miliardi di euro grazie anche ai 14 miliardi di rimesse dalle controllate. La compagnia assicuratrice prevede poi 1,2-1,3 miliardi di investimenti cumulativi in AI e tecnologia. Per finire, 3 miliardi di euro saranno destinati a piani di riacquisto di azioni proprie della società stessa.
Per HSBC le azioni Generali sono solo da mantenere
Dando un occhio al grafico sull’andamento del titolo Generali, si può notare come nell’ultimo mese la quotata friulana abbia segnato un rialzo del 10 per cento mentre su base annua il verde è stato del 46 per cento. Classico titolo in forte salute che potrebbe quindi aver già incorporato il valore positivo derivante dal miglioramento della politica dei dividendi e, più in generale, dal rialzo dei target strategici.
Proprio alcuni giorni fa, intervenendo sulla quotata, gli analisti di HSBC avevano abbassato il rating a hold aumentando però il target price a 30,5 euro. Se sulla bocciatura c’è poco da dire, sull’incremento del target price una considerazione si può invece fare. Il titolo del Leone già scambia a 30,1 euro (prezzo della seduta di oggi). Il potenziale di upside è quindi davvero misero. In questo contesto la decisione di HSBC di migliorare il prezzo target va letta solo come un allineamento. La prospettiva resta molto prudente.
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