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Partenza in ribasso per le azioni Eni che dopo circa mezzora dall’avvio degli scambi registrano una flessione di oltre 2,2 punti percentuali precipitando sotto quota 14 euro. La netta tendenza a vendere azioni Eni in atto nella seduta di borsa va inquadrata nel generale contesto di difficoltà di tutto il Ftse Mib. Il paniere di riferimento di Piazza Affari, infatti, sta lasciando sul parterre l’1,5 per cento a causa della pioggia di vendite che sta interessando quotate come Ferrari.
Ma concentriamo la nostra attenzione sulle azioni Eni. Come si può anche vedere dal grafico in basso, a causa della flessione in atto questa mattina, la quotata del Cane a Sei Zampe riduce il suo rialzo mensile al 4 per cento mentre su base annua spicca ora un rosso del 2 per cento. Una situazione di estrema incertezza che tuttavia ha anche un risvolto della medaglia: potrebbe accendere l’interesse di investitori interessati a speculare sul titolo.
La flessione odierna di Eni potrebbe essere correlata con la pubblicazione dei conti 2024 della quotata. L’esercizio si è chiuso con una flessione dei ricavi e della redditività e un incremento della produzione di idrocarburi. Il ribasso del fatturato è stato imputato dal management di Eni alla situazione di mercato non particolarmente favorevole. Accanto al bilancio al 31 dicembre, Eni ha poi aggiornato sull’ammontare della terza tranche del dividendo 2025 fornendo anche le date di stacco.
Come sempre, essendo questo un argomento di forte interesse, è da qui che partiamo.
Dividendo Eni 2025: ammontare e stacco terza tranche
Il consiglio di amministrazione di Eni ha approvato la distribuzione della terza tranche del dividendo 2025, relativo all’esercizio 2024. Questa tranche, che fa parte di un totale di quattro, verrà erogata agli azionisti attingendo alle riserve disponibili per un importo lordo di 0,25 euro per azione. Complessivamente, il dividendo annuale ammonta a un euro per azione, come stabilito dall’assemblea degli azionisti del 15 maggio 2024. Nei mesi precedenti il Cane a Sei Zampe aveva già staccato le prime tre tranche della sua cedola.
La data di stacco della terza tranche è invece fissata per lunedì 24 marzo 2025, mentre il pagamento avverrà a partire dal 26 marzo 2025.
Tenendo conto di quello che è stato il prezzo di riferimento del titolo Eni alo termine della seduta di borsa del 26 febbraio 2025, pari a 14,274 euro, il rendimento del dividendo ammonta all’1,75%.
I conti 2024 di Eni nel dettaglio
Come abbiamo già accennato in precedenza, il 2024 di Eni non è andato bene a causa della situazione di mercato complessa. Vediamo allora nel dettaglio: l’esercizio si è chiuso con ricavi della gestione caratteristica pari a 88,8 miliardi di euro, in ribasso del 5 per cento rispetto ai 93,72 miliardi dell’anno precedente. La buona notizia è che in questo contesto, la produzione di idrocarburi è aumentata dell’80 per cento raggiungendo quota 1,71 milioni di barili equivalenti al giorno.
Scendendo nel conto economico, l’utile operativo adjusted è stato pari a 10,35 miliardi di euro, segnando un calo del 25 per cento rispetto ai 13,81 miliardi dell’esercizio 2023 mentre di riflesso l’utile operativo proforma adjusted si è attestato a 14,32 miliardi di euro.
Ancora il risultato netto adjusted di Eni a fine anno è stato positivo per 5,26 miliardi di euro, in flessione rispetto agli 8,32 miliardi contabilizzati nel 2023. Viceversa il risultato netto complessivo è stato positivo per 2,64 miliardi di euro, mentre l’utile per azione adjusted è stato pari a 0,79 euro.
Limitando l’analisi alla sola trimestrale, il quarto trimestre del 2024 si è chiuso con un risultato operativo adjusted positivo per 1,69 miliardi di euro che si raffronta con i 2,77 miliardi registrati nello stesso periodo di un anno fa mentre l’utile operativo proforma adjusted è ammontato a 2,7 miliardi con un utile netto adjusted che invece è sceso a 892 milioni di euro, rispetto agli 1,66 miliardi contabilizzati nel quarto trimestre 2023.
In base a quelle che erano state le indicazione degli analisti alla vigilia della diffusione dei conti, l’utile operativo adjusted per il quarto trimestre si sarebbe dovuto attestare a circa 1,88 miliardi di euro, mentre l’utile operativo proforma adjusted era visto a 2,88 miliardi. Sempre per il consensus, l’utile adjusted previsto era indicato a 0,96 miliardi di euro, con una produzione stimata a 1,69 milioni di boe/giorno.
Chi volesse sfruttare la pubblicazione della trimestrale Eni dovrebbe appunto confrontare proprio i conti reali con quelle che erano le previsioni e da qui dedurre la direzione del proprio trading. Tenendo conto che il titolo è in ribasso, si può ricorrere ad un approccio speculativo attraverso strumenti derivati come i CFD. Nella tabella in basso sono elencati i broker che permettono di fare trading con i CFD azionari.
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Indebitamento 2024 e previsioni 2025 (outlook)
Tornando ai conti 2024 di Eni, l’anno si è chiuso con un indebitamento netto in aumento a 18,63 miliardi di euro, rispetto ai 14,9 miliardi di inizio anno, con un leverage pari a 0,33. Nel 2024, inoltre, la generazione di cassa operativa è stata pari a 13,09 miliardi di euro (di cui 3,62 miliardi nel quarto trimestre), mentre gli investimenti organici sono stati pari a 8,8 miliardi di euro (2,69 miliardi nel solo quarto trimestre).
Nell’ambito dell’approvazione dei conti 2024, i vertici di Eni hanno poi fatto riferimento anche all’anno in corso annunciato che le prospettive del business e i principali obiettivi industriali e finanziari per il breve, medio e lungo termine verranno resi noti alla comunità in occasione della prossima Strategy Presentation. Questo evento si candida ad essere un importante catalizzatore per la quotata.
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